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SANREMO PAGA BENE
Due miliardi di vecchie lire per fare da spalla, anche letteralmente visto come si appoggiava, a Pippo Baudo alla 57ma edizione del Festival di Sanremo. Prima che il lettore s’incazzi spiego che, con quei 2 miliardi di vecchie lire Michelle Hunziker si e’ dovuta anche pagare la guardia del corpo, l’albergo, l’autista e pure il cuoco, forse perche’ a dieta. La paga per Baudo e’ solo di 700.000 euro che cosi’ deve rinunciare al cuoco e forse mangera’ alla mensa aziendale della Rai.
Sull’ammontare del chachet dei due artisti e’ intervenuto anche il minitro del TesoroTommaso Padoa-Schioppa che rispondendo a un gruppo di precari calabresi che hanno scritto che quei due miliardi di vecchie lire sono “uno schiaffo alla miseria” ha detto che sono troppo alti e domanda come mai , quando si chiede a tutti gli italiani di fare sacrifici, si trovano poi cosi’ tanti soldi per Hunziker e Baudo? Anche a noi farebbe piacere saperlo!


IMMEDIATO RIENTRO
Uscita con immediato rientro per Romano Prodi che ha ottenuto la maggioranza al Senato con il sostegno dei senatori a vita, non tutti perche’ Cossiga ha detto “no”, Andreotti se n’e’ andato a prendere un caffe’ anziche’ vo-tare, e quello del transfuga MarcoFollini che adesso e’ diventato il bersaglio preferito dei lanciatori di contumelie della destra con i vari Schifani e Biondi questi da da giovanissimo comunista ora sfegatato per Berlusconi, in testa.
In ogni caso, sul futuro del governo Prodi, e’ meglio non fare pronostici perche’ con le tante mine vaganti della politica italiana non c’e’ niente di certo e tanto dipende da come un senatore o un deputato si alza alla mattina e sono sicuro che, appena alzato, Silvio Berlusconi dice le sue preghiere sperando in un’immediata nuova elezione sperando in un ritorno a Palazzo Chigi.

CHE FACCIA!
Quella del sen. Sergio De Gregorio che ha sferrato il colpo piu’ basso a Marco Follini accusandolo di aver votato per Prodi convinto dalla moglie Elisabetta Spitz recentemente riconfermata, dopo cinque anni, direttore generale del-l’Agenzia del demanio pubblico...De Gregorio e’ uno dei senatori che si e’ presentato con Italia dei valori, (partito di Di Pietro) e quando e’stato eletto presidente della commissione Difesa del Senato anche con i voti della casa delle liberta’ ha cambiato bandiera e mercoledi’, pur malato, ha raggiunto il senato per votare contro Prodi.
Dopo la sua velenosa dichiarazione, il capogruppo alla Camera dell’Udeur, Mauro Fabris, lo ha definito “un discusso personaggio dall’incerto passato e improbabile fu-turo politico” che, spero, finisca presto anche perche’ De Gregorio si e’ autonominato leader del Movimento Italiani nel Mondo che, teoricamente comprende anche il sottoscritto che, purtroppo, si chiama anche Sergio:peggio di cosi’ non poteva andare!


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PIANO PIANO...
E’ giovedi’ pomeriggio e, mentre Lo Specchio va in stampa, a York South Weston dove i liberali sperano di sostituire l’ex ministro Joe Cordiano con Laura Albanese si vota. Per i conservatori si presenta Pina Martino e per l’Ndp Pier Ferreira che ha impostato e imposto agli altri due candidati, la sua campagna elettorale sull’aumento del minimo della paga oraria che dovrebbe essere di 10 dollari e non di otto.
Con Ferreira e’ d’accordo (Laura, protesta!) anche il premier liberale Dalton McGuinty che dice che a quei giusti 10 dollari ci si arrivera’, ma piano piano...
Piano piano e non come e’ successo per i deputati di Queen’s Park che, in quattro e quattr’otto, hanno visto il loro stipendio aumentare di 25.000 dollari all’anno?
Secondo il premier l’aumento immediato di 2 dollari all’ora porterebbe danni all’economia:ma davvero il premier McGuinty pensa che quei futuri 80 dollari in piu’ che il povero cristo guadagnerebbe li impiegherebbe nell’acquisto di azioni della Ford? Credo invece serviranno a pagare l’affitto o il latte e cosi’ ritornandoli, settimana per settimana, nel ciclo economico.
ALCOLICI E ACQUA
Anche se si tratta di vino e liquori, l’idea e’ buona, ma fa acqua...Infatti non vedo perche’, per recuperare il deposito, il consumatore debba sobbarcarsi a restituire i vuoti, magari per 50 centesimi di ritorno (3 litri di vino a famiglia per settimana) che non pagano il tempo e l’eventuale coda ai beer store:sarebbe diverso se potesse farlo nello stesso locale dove acquista gli alcolici, ma le rivendite del monopolio provinciale non hanno spazio. Cosi’ una buona parte dei vuoti finiranno nel garbice e l’Lcbo si terra’ il deposito.

 

 

L’on.Salvatore Ferrigno che, con l’on.Gino Bucchino ci rappresenta a Roma, ha presentato un progetto di legge (vedi articolo in alto) che, se ap-provato, eliminerebbe le differenze “sanitarie” tra noi, italiani all’estero e gli italiani d’Italia, secondo le quali possiamo essere curati solo in casi urgenti e non per piu’ di 90 giorni all’anno.
Un progetto di legge sul quale non si puo’ che essere d’accordo, ma Ferrigno, in chiusura dell’intervista dice che “Il progetto sarebbe sostenuto oltre che dalla minoranza anche da alcuni esponenti della Sinistra...
Mi farebbe piacere sapere chi sono quelli della Sinistra che non sono d’accordo con Ferrigno:prima o poi ci saranno le elezioni...

Con i fumatori a Queen’s Park non si scherza:non si puo’ fumare neppure sotto una tenda sul marciapiede davanti a un ristorante e se il ristoratore si lamenta per il calo di clientela e incassi gli si risponde... arrangiati!
Si e’ invece arrangiato in altro modo, e con l’Ok del ministro Jim Watson, il casino’ di Windsor che, visto il calo della clien-tela/fumatori spende oltre 2 milioni di dollari per costruire una speciale sala a disposizione dei fumatori che cosi’ non saranno costretti a stare al fresco...Non resta che aspettare che l’esempio di Windsor sia seguito dalle altre case da gioco della provincia e, una volta tanto, fumatori e non sono d’accordo:la legge vale per tutti pero’...

 

 

A qualcuno e’ andata bene, ai furbi be-nissimo, a qualcun altro male, agli sfortunati malissimo e agli altri cosi’ cosi’...Chiudiamo il bilancio di un altro anno e ognuno si faccia i propri conti anche se, per il totale, dipendiamo sempre da altri, quelli che comandano e decidono, di-cendoci che lo fanno per il nostro bene, se il prezzo del petrolio sale o scende, se alla guerra bisogna andare - i soldati americani hanno “rifatto” notizia perche’ il numero dei morti ha sorpassato quello dell’11 settembre mentre quello degli iracheni non interessa - e Bush si dice contento per la condanna a morte di Sadam come se lui, il peggiore presidente che Stati Uniti e il mondo abbiano mai avuto, fosse innocente...
Radio, televisione e giornali sono pieni di riassunti del 2006 con quello che e’ successo di bello e di brutto e previsioni, solitamente positive e piene di grandi promesse per il 2007. In Italia il nuovo governo assicura riforme che toccheranno tutti gli strati sociali per una generale tranquillita’ del vivere: aspettiamo, ma sara’ da vedersi come si fara’, visto che sono moltissimi che hanno un’idea diversa e altri ancora che prosperano nel disordine.
In Canada, una situazione politica tranquilla se confrontata con quella italiana, nuove elezioni all’orizzonte e, anche se cambiera’ il partito al governo o se i conservatori di-venteranno maggiorenni, non aspettiamoci grandi co-se:politicamente parlando, i nostri rappresentanti non svettano come aquile, sono solo passerotti. E’ in aumento la corruzione e il clientelismo...
La nostra comunita’? Il 2007 dovrebbe essere un anno di riflessione per il futuro che deve essere rivisto in funzione dei giovani e non intendo i ventenni, ma i trent’anni e sopra che finora sembra che i “senatori” della comunita’ pre-feriscano tenere lontani:facciamo loro spazio sempre che lo vogliano perche’ molti di loro sono forse troppo integrati. Molte comunita’ hanno ormai raggiunto il loro asse-stamento definitivo, per altre, e non faccio nomi, ormai mi sembra tardi eppure continuano a chiaccherare.
Meglio rimandare al prossimo anno e per adesso, con champagne, spumante, prosecco o acqua brillante, a mez-zanotte di domenica, Buon Anno!

 

 

 

In un’intervista al Corriere Canadese la candidata a sindaco di Vaughan, Linda Jackson ha detto che “Lo Star non e’ contro gli italiani...”.
Percio’, parafrasando Bobo Craxi, per Linda Jackson i lettori italiani del Toronto Star, “non capiscono un caz...”.

Quando si tratta di scegliere il sindaco di Vaughan, il Toronto Star non usa mezze misure.All’elezione del 2003 con Michael Di Biase, eletto per la prima volta nel 1985 e nominato sindaco da meno di un anno, il Toronto Star consiglio’ agli elettori di eleggere un illustre sconosciuto, Robert Craig anche se ,scriveva il giornale, questi “ha poca esperienza...”. Per queste elezioni il Toronto Star (lunedi’ 6 novembre) consiglia di votare Linda Jackson in quanto, oltre ad essere consigliere, avrebbe un legame senti-mentale con la carica di sindaco...
A questo proposito riporto parte di una lettera pubblicata questo mercoledi’ dal Toronto Star e firmata ( forse per questo pubblicata) da Naseer Ahmed rappresentante della comunita’ musulmana di Maple:”Il Toronto Star ha insultato i cittadini di Vaughan suggerendo che dovrebbero tutti votare per Linda Jackson perche’ ha legami sen-timentali con la carica di sindaco di Vaughan. Mentre sua madre era una figura politica rispettata che si e’ guada-gnata la sua carica con un duro lavoro, questo non fa di Vaughan un regno ereditario.Un giornale diffuso come il Toronto Star dovrebbe vergognarsi di promuovere e so-stenere voti basati su legami di sangue”.
Per quanto riguarda il sindaco Di Biase, Naseer Ahmed scrive:“La non obiettivita’ dello Star sembra essere di natura maggiormente personale contro il sindaco Michael Di Biase ed in quanto a questo, lo stesso editoriale afferma che “Non ci sono prove che Di Biase abbia fatto per-sonalmente qualcosa di sbagliato”. Pero’ lo Star avverte i cittadino che “non dovrebbe essere riconfermato alla carica”.

 

Volentieri raccolgo l’invito di Alan Jackson, padre della candidata a sindaco Linda Jackson che, riferendosi all’articolo del Toronto Star sulle intercettazioni a Vaughan, si dice sicuro (ironicamente) che io “prestero’ la stessa attenzione” avuta per la vicenda dei biglietti da visita di suo genero collegati a un’intervista del Toronto Sun* e da me commentata in un Dito dal titolo “Questione d’indirizzo” nell’edizione del 13 ottobre.
(Please find attached a Toronto Star article re-email tampering..I am sure that you will want to give it the same attention as your “Que-stione d’Indirizzo” dated October 13).
Per ora i fatti -documentati anche da un comunicato ufficiale della citta’ -sono questi:
Davanti a casa sua il sindaco Michael Di Biase ha trovato copie di messaggi e-mail scambiati tra un membro del consiglio di Vaughan (Linda Jackson)e un poliziotto della polizia regionale relativi a informazioni su indagini in corso collegate a persone e organizzazioni attualmente in dispute legali con l’amministrazione cittadina.
Immediatamente Di Biase fa il “suo dovere di sindaco” (immagino quello che sarebbe successo se non lo avesse fatto perche’ magari qualcuno avrebbe “scoperto “che aveva ricevuto le e-mail e se le era tenute per leggersele prima di addormentarsi) informa il Consiglio comunale che, in una riunione speciale, lo scorso - 18 ottobre approva due mozioni collegate alle intercettazioni:mentre la mozione nella quale si chiede l’intervento del Ministero degli Affari Municipali, del Community Safety Correction e dell’Attorney General, e’ votata all’unanimita’ quella nella quale si chiede che sia informata anche la polizia regionale e’ approvata da tutti i membri del Consiglio con l’esclusione di Linda Jackson che vota contro.
Se, come giustamente sostiene Linda Jackson, le intercettazioni sono illegali e violano la sua privacy, perche’ opporsi alla mozione del consiglio per un intervento della polizia il cui compito e’ proprio quello di indagare su eventuali atti illeciti?
Quello che e’ sicuro e’ che quelle e-mail sono state un’altra opportunita’ di rivangare per i media “amici” - tipo il Toronto Star che, nell’intervista del 19 ottobre, menziona solo una mozione “dimenticando” quella sulla polizia - i supposti scandali aggiungendone uno nuovo:un supposto sex scandal che, gia’ di per se’, anche se non fornito di particolari, fa sempre scalpore!

POVERTA’ ALL’ITALIANA
Visto l’elenco dei ricchi e poveri d’Italia (pag.8) propongo agli italiani all’estero l’istituzione di un fondo di pronto soccorso, (non sanitario, ma finanziario) non solo per i pastai calabresi che guadagnano 9.78 euro al giorno, domeniche e Natale compresi, ma anche per i dentisti della stessa regione che se la cavano con una settantina di euro al giorno, anche loro domeniche e Natale compresi...
E non sono i soli: il sarto molisano che vive con le toppe ai pantaloni perche’ guadagna 7.13 euro al giorno, per non parlare di quel povero cristo di calzaturiere pugliese che cammina, anche d’inverno, in ciabatte visto che, con un reddito di 1.856 euro all’anno, non puo’ permettersi le scarpe! Cosa che invece, forse, puo’ fare un altro calzaturiere che vende nei mercati e guadagna 20.10 euro al giorno e percio’ puo’ ritenersi fortunato.
E le cose non vanno meglio neanche per i professionisti che, anzi, per loro, e’ peggio perche’ per la loro professione devono spendere in vestiti, avere la cravatta e le scarpe sempre lucide...Il reddito degli avvocati pugliesi e siciliani e’ di 31.000 euro all’anno con l’eccezione di quelli della Valle d’Aosta che superano, beati loro, i 50.000 mentre, in generale, la vita e’ piu’ confortevole per i commercialisti sempre che siano genovesi, 57.942 euro e lombardi, 88.368, perche’ nel Molise invece si vive con 29.339 euro e cioe’ con 80.54 euro al giorno, domeniche e Natale compresi.
Addolorato ho chiamato in Italia un mio amico giornalista alla televisione e gli ho chiesto:”Ma come mai alla televisione si vedono Ferrari, italiani in vacanza con chilometriche code sull’autostrada, pupi e pupe con Armani e Valentino e....” Mi ha interrotto e mi ha spiegato che quello che vediamo in tv non e’ la realta’ perche’ sono scene girate in un vecchio studio di Cinecitta’...

20 ottobre 2006

questione d’indirizzo....
In un’intervista al Toronto Sun la candidata a sindaco Linda Jackson ha detto che il marito, Mario Campese della Campese Ciufo Marketing & Sale Agency situata al 10462 Islington Avenue, Unit 3, Kleinburg, Ontario, si e’ sentito costretto a modificare i suoi biglietti da visita dopo che colleghi lo hanno deriso quando hanno visto che il suo business era in Woodbridge e gli hanno detto “Oh, tu sei uno di quegli italiani corrotti di Woodbridge? Voglio dire, lui ha dovuto cambiare a mettere Vaughan sui suoi biglietti da visita...”.
Nella mattinata di questo giovedi’, 12 settembre, una visita al negozio/ufficio della Campese Ciufo a Kleinburg e il signor Mario Campe-se, alla richiesta di un biglietto da visita, dice di non averne; su un volantino a colori su carta patinata del prodottto “Breakfast Capresso Style”e’ incollato un’adesivo della Campese Ciufo Marketing con indirizzo a Kleinburg; sull’internet, campeseciufo.com/ contct.html e’ riportato l’indirizzo di Kleinburg e lo stesso indirizzo appare anche sul sito kleinburg village...
E’ davvero un peccato che il signor Mario Campese abbia finito i suoi biglietti da visita con scritto Woodbridge e, forse anziche’ sostituire quel Woodbrdige con Vaughan come detto dalla candidata Linda Jacskon conviene scrivere Kleinburg e cosi’ evitare ogni malinteso.
Anche se resta da domandarsi come mai con tutti quei Kleinburg di cui sopra, solo sui biglietti da visita ci sia scritto Woodbridge?!

13 ottobre 2006

Botta e risposta
Anziche’ rispondere a una domanda il candidato a sindaco Gino Ruffolo mi chiede: “Per chi lavora, signor Tagliavini”?
Io, Sergio Tagliavini, da anni e anni, lavoro per i miei lettori che hanno diritto di sapere a chi si riferisce il candidato Ruffolo quan-do afferma, in un’intervista con Luigi De Biase del Cor-riere Canadese, che i consiglieri di Vaughan “si muovono con carte di credito pagate con i soldi dei cittadini e che spendono anche trecento dollari per cene che non sono in grado di giustificare”.
I lettori hanno anche diritto di sapere se, colpevoli ci sono, chi sono!
Venerdi’ 22 settembre, via e-mail, chiedo chi sono questi “consiglieri” e dal can-didato Ruffolo ricevo una telefonata nella quale mi spiega che il giornalista De Biase ha erroneamente riportato quanto da lui dichiarato.
Verba volant scripta manent, chiedo per iscritto la rettifica domandandomi come mai, due settimane dopo la pub-blicazione dell’intervista (15 settembre) il candidato Gino Ruffolo non abbia avvertito il giornalista De Biase dell’errore chiedendo la rettifica della sua dichiarazione certamente grave nei confronti di otto membri del Con-siglio comunale di Vaughan.
La rettifica del candidato Ruffolo dice: “ Sono stato par-zialmente erroneamente citato nell’articolo al quale lei si riferisce. Mi riferivo specificamente ai Commissari
( Senior Management) e non ai Consiglieri”. (I was partially misquoted in the article you make reference too.The specific reference was to Commissioners (Senior Management) not Councillors).
A parte quel “ parzialmente ” che non sta in piedi in quanto nell’articolo si fa riferimento esclusivamente ai consiglieri, anche nella rettifica il candidato Ruffolo non fa nomi.
Cosa che, i lettori per i quali lavoro, si aspettano da un serio candidato che concorre per sindaco.

A VAUGHAN GIA’ 27!
I candidati alle prossime comunali di novembre sono 27 e non e’ detto che il numero non aumenti:alle elezioni del 2003 erano 26 e si e’ arrivati a quel numero per la ressa di cinque candidati nel distretto di Bernie Di Vona e ben sette che volevano occupare il posto lasciato libero da Mario Racco che era passato a Queen’s Park. Nel suo genere Racco e’ stato un’eccezione perche’ normalmente un consigliere lascia solo quando perde! Per molti, l’alto numero di candidati significa che la democrazia funziona e forse cosi’ e’, ma aspettiamo e vediamo.Sicuro e’ che sara’ una campagna accesa e non solo per la carica di sindaco, ma anche per alcuni distretti. L’importante e’ votare per evitare sorprese.

RAI: l’estate e’ finita
Sento sempre piu’ gente lamentarsi di Rai International e non posso che non essere d’accordo visto la qualita’ e la scelta dei programmi che giornalmente ci vengono ammaniti. Penso e spero, non ho parlato con il direttore Massimo Magliaro, che la spiegazione/scusa per i “poveri” programmi di questi ultimi mesi sia che “e’ estate...”. Adesso l’estate sta per finire e aspettiamo, sperando...

Ingiustizia e’fatta!
Come vi sentireste se, dopo essere stati accoltellati e finiti all’ospedale in fin di vita, il giudice lascia libero l’accoltellatore che vive nella casa di fronte alla vostra e senza neppure preoccuparsi di avvertirvi?
La cronaca:Peter Galanos, 32 anni, e’ uscito da casa, ha attraversato la strada ed ha colpito con cinque coltellate il quindicenne Nicolas Lastoria mentre stava lavorando al suo motorino nel garage di casa sua.
Nicolas cosi’ descrive al Toronto Sun quanto e’ successo:”Non ha detto una parola, ha attraversato la strada e cominciato a colpirmi con il coltello.Ero confuso e un po’ arrabbiato anche se non capivo quello che stava succedendo.Quello che ricordo e’ che ho guardato in giu’ e ho visto il coltello entrarmi tra le costole...”.
Il giudice della Corte di Giustizia dell’Ontario, William Gorewich, dopo un esame psichiatrico, ha lasciato libero Galanos di ritornare a casa e cosi’, alla famiglia Lastoria, non resta che la scelta tra il traslocare o vivere in una casa trasformata in una fortezza con il continuo incubo di un Galanos che attraversa la strada:se questa e’ giustizia!

 

LA DIFFERENZA
La differenza tra un delinquente e una persona onesta e’ lampante quando si scontra con la realta’ dell’immigrazione canadese:a meno di un poco probabile ripensamento dell’ultima ora del ministro dell’Immigrazione Monte Solberg, sabato “Canada Day”, Gerald Lizano-Sos-sa, con moglie e tre figli ritornera’ nella sua natia Costarica dalla quale era partito sei anni fa per venire a lavorare “illegalmente” in Canada dove e’ anche nato uno dei suoi figli. In questi anni Gerald non ha ucciso, non ha picchiato, non ha rubato, non ha fregato nessuno, si e’ fatto il cosidetto mazzo lavorando nella costruzione e, forse, e’ stato sottopagato perche’ c’e’ sempre qualcuno che ap-profitta.Adesso deve lasciare tutto perche’ cosi’ ha deciso la Corte Suprema:essendo una persona onesta si e’ anche pagato il biglietto aereo...Il delinquente? E’ ancora qui, in Canada. (30 GIUGNO 2006)

MESE CORTO PER I DEPUTATI
Se la proposta del presidente della camera Fausto Bertinotti sara’ approvata, (cosa quasi sicura) i deputati italiani anziche’ la settimana corta che poi e’ cortissima visto che lavorano dal martedi’ al venerdi’, avranno il “mese corto” che significa lavorare solo le tre prime settimane del mese e la quarta...libera!
Spiegazione del “mese corto” sono i 12 deputati eletti al-l’estero che cosi’ avranno modo di rientrare nel loro collegio elettorale.
Capisco e il lettore sara’ d’accordo che, per l’on.Gino Bucchino non si trattera’ di un mese corto perche’ dovra’ vivere nell’altalena del fuso orario e sobbarcarsi alle 14/16 ore, salvo scioperi e ritardi, dell’andata e ritorno tra Roma e Toronto o Montreal o New York o Acapulco tutti centri del suo collegio elettorale, ma come passeranno il tempo quei tantissimi altri deputati che abitano all’angolo?
Forse si daranno alle spese pazze visto che, dividendo lo stipendio mensile di 15.236 euro per i dieci giorni di la-voro, nelle loro tasche entreranno 1.451 euro al giorno! Mica male, eh? (30 GIUGNO 2006)

La rivincita di Tremaglia
Anche se in percentuale diversa per il referendum il voto italiano all’estero e’ stato il contrario di quello italiano:52.1 per il Si, 47.9 per il No.Un risultato che dovrebbe portare l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a rimangiarsi quel “Perche’ votano se non pagano le tasse”? detto dopo le elezioni politiche di aprile, ma non credo che lo fara’.
Chi invece ha subito commentato e’ stato l’ex mi-nistro degli Italiani nel mondo, Mirko Tremaglia che si e’ sfogato dicendo co-me il risultato ha un senso di rivincita e “e soprattutto con questo evento si chiude il tentativo dell’ignobile linciaggio fatto nei miei confronti dopo le elezioni politiche...E mi appaga dopo tante amarezze”.
Da quanto dice Tremaglia si capisce che “qualcuno” gli ha addebitato la sconfitta di aprile e certamente non e’ stato Prodi. (30 GIUGNO 2006)

Berlusconate

Silvio Berlusconi dopo di aver dato del coglione a chi votava a sinistra, adesso da dell’indegno a chi votera’ no al referendum.Potremmo fare un lungo elenco di epiteti ma lasciamo la scelta all’ex presidente:prepariamoci alla prossima

 

Cose da Principe
Non sara’ solo come ha titolato un giornale italiano, un “Casino Royal”, ma molto di piu’ perche’ si sono aperti scenari molto piu’ ampi ed e’ prematuro dire quanto piu’ ampi potrebbero diventare.
Ormai non c’e’ piu’solo il “Principe nudo”, con le tangenti e le sue telefonate. Al suo stretto collaboratore Gian Nicolino Narducci, il principe Vittorio Emanuele di Savoia diceva:”Io adesso sono molto potente, ma molto, In Italia molto di piu’ di quello che credevo.Adesso faccio il culo a tutti:o fila come dico io o niente...”.
Abbiamo percio’- la parola finale alla giustizia - un principe che usava quel suo nuovo potere per soldi e, secondo intercettazioni e testimonianze, per godere gratis o a prezzi scontati la compagnia di peripatetiche. In una telefonata dice che non intende pagare piu’ di 200 euro, in un’altra Narducci non lo fa incontrare con una di quelle perche costa’ 1000 euro e sono troppi.In un’altra e sarebbe da investigare urla di gioia quando gli viene detto che, in occasione di un evento raccolta fondi per un’associazione che assiste minorenni vittime di abusi sessuali “Speriamo che ci siano delle belle bambine cosi’ le sodom...”.
Le intercettazioni hanno portato alla luce - niente di nuovo,,ma prima erano solo chiacchere mantenute nel ristretto cerchio degli addetti al lavoro - anche la scalata delle veline grazie al pagamento in natura a funzionari e faccendieri politici che, almeno secondo alcune testimonianze, usavano anche i divani statali:niente di nuovo perche’ gli introdotti dell’epoca raccontano che cosi’ faceva anche Mussolini e il tutto si risolveva con una sveltina visto che era molto impegnato negli affari di stato.
C’e’ anche da considerare il frasario da bettola usato da queste persone, tipo “e’ una porcella...”ma anche qui c’e’ una spiegazione/guostificazione “reale”. E’ quella del principino Emanuele Filiberto che spiega queste volgarita’ come “Espressioni gergali.Chi non ha mai parlato cosi’ al telefono”?
Adesso i politici vogliono mettere uno stop alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche se non collegate a un’indagine in quanto si tratta di conversazioni private.
Se e’ giusto come giusto e’, c’e’ anche da considerare, come fa notare Pannella che “Chi assume una carica, chi si candida perde il diritto di non essere conosciuto”.


REFERENDUM;DOV’E’ LA DESTRA?
Ormai a giorni dal referendum, gli elettori all’estero de-vono far giungere il loro voto entro giovedi’ 22 giugno, a Toronto e dintorni si e’ sentito solamente la voce della sinistra sostenitrice del “No” che ha organizzato incontri e distribuito a raffica volantini mentre dalla destra del “si” finora solo silenzio assoluto. Eppure per le elezioni politiche era iper attiva:dove sono finiti gli esponenti di quella campagna piena di comunicati stampa, di incontri con la comunita? Forse aspetta le prossime elezioni politiche e il referendum e’ cosa che non conta? Si po-trebbe anche pensare male!

BOSSI CAMBIA IDEA
Solo una quindicina di giorni fa il senatur Bossi si era guadagnato gli applausi della sinistra per aveva detto che anche se il referendum fosse stato vinto da SI, sarebbe sempre stato disposto a una riforma.Adesso ha cambiato idea ed e’ andato giu’ pesante enunciando che “Se vincesse il No, il Paese non cambiera’ mai piu’ democraticamente e bisognera’ trovare altre strade”. Come se cio’ non fosse abbastanza, perche’ le interpratazioni di quel “bisognera’ trovare altre vie” sono tante, Bossi ha aggiunto: “Viviamo peggio di quando eravamo sotto l’Austria.Se lo avessero saputo quelli che sono andati a combattere sul Piave, forse giravano i fucili dall’altra parte...”.Mi chiedo se gli austriaci sarebbero contenti di avere un Bossi...

MEGLIO IN GALERA
I diciasette arrestati per terrorismo chiedono la liberta’ su cauzione:c’e’ gente in galera in attesa del processo accusata di reati che non hanno certo le implicazioni per le quali i diciasette sono stati arrestati.Libri in attesa del processo?
Non scherziamo!
I diciasette, cinque dei quali minorenni, arrestati e accusati di complotto terroristico, oltre a chiedere la liberta’ su cauzione, sembrano essere diventati degli eroi e per qualcuno gia’ lo sono: in galera, come succede a chi e’ accusato di avere o volere pianficare il taglio della testa al primo ministro Stephen Harper, di tenere in ostaggio i parlamentari e giustiziarli uno a uno; di aver ordinato fertilizzante sufficiente a far saltare mezza Bay St., la sede Canadian Security Intelligence Services e della Cbc, e, come avrebbe proclamato uno degli arrestati, mettersi a sparare a raffica falciando piu’ gente possibile, attraverso i loro avvocati protestano perche’ sono tenuti in isolamento e cosi’ non possono parlare fra di loro, perche’ nella loro cella c’e’ sempre la luce quando in realta’ nelle ore notturne viene abbassata in modo da poter sempre controllare e perche’ ogni mezz’ora passa la guardia...A dir la verita’ non si lamentano del mangiare perche’ e quello prescritto dalla loro cultura e neppure della mancanza del Corano visto che ne e’ stata data una copia a ciascuno.
In tribunale dove si discute una possibile liberta’ su cauzione, moltissimi loro sostenitori che giurano sulla loro innocenza:fra loro anche Karim Khadar, 17 anni, paralizato da tre anni per un colpo di fucile mentre insieme al padre, Ahmed Said Khadr, finanziatore di Al Qaeda, partecipava a uno scontro a fuoco contro le forze pachistane e ritornato in Canada per le cure del caso...
Liberi in attesa del processo:no, meglio non correre rischi e che restino in galera in attesa che la giustizia faccia il suo corso e decida se innocenti o colpevoli. - 16 giugno 2006

 

Certo, la notizia e’ da prima pagina e apertura di tutti i telegiornali, ma non facciamoci illusioni:Al Zarqawi, il feroce terrorista che era anche malato di esibizionismo tanto da farsi vedere in televisione sparare senza saper come si tiene l’arma, e’ morto, ma quanti sono gia’ in fila per succedergli?
Tanti e percio’ non e’ cambiato niente:avremo una continuazione senza fine perche’ ormai il terrorismo fa parte della nostra vita e sembra ormai impensabile riuscire un giorno ad estinguerlo e forse, anche perche’ non ci domandiamo, abbiamo paura delle risposte?, perche’ esiste.
Terrorismo a Toronto:prima o poi c’era da aspettarselo e quello che stupisce ma solo in parte e’ che si tratta di terrorismo home made che, che sotto un certo punto di vista e’ ancor piu’ pericoloso perche’ solitamente il vicino di casa e’ una brava persona e non sospettiamo che voglia farci saltare in aria. Cosi’ la nostra vita quotidiana, in un paese con tante razze, diventa ancor piu’ difficile anche perche’ solitamente facciamo di tutta l’erba un fascio e noi, italiani, ne sappiamo qualcosa pensando alla mafia... 9 giugno 2006

CATENA DI SANT’ANTONIO
Sono convinto che l’on.Joe Volpe non ha controllato gli assegni che arrivavano a sostegno della sua leadership liberale perche’, se lo avesse fatto, sicuramente avrebbe subito rimandato al mittente quei contributi ricevuti da “sostenitori” minorenni tra i quali anche due gemelli undicenni che gli hanno spedito 5.400 dollari a testa:una cifra non da poco e non solo per undicenni.
Tutta colpa del regolamento elet-torale che vieta contributi da aziende e unioni sindacali e lascia percio’ solo alle singole persone sostenere finanziaria-mente i candidati con un contributo massimo di 5.400 dollari.
Allen Shechtman, ex vice presidente di Apotex, azienda farmaceutica molto conosciuta, ha inviato il suo contributo come hanno fatto i suoi due gemelli di undici anni, Matthew e Rebecca e il loro fratello maggiore Noah di 14 anni...
Un deputato endippino ha scoperto questa catena di Sant’Antonio e il Globe and Mail l’ha messa in prima pagina e dopo giorni e giorni di riflessione, Volpe ha deciso di restituire i fondi: forse, per la corsa alla leadership e’ un po’ tardi. - 9 giugno 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

Neppure dopo il finale scrutinio della Corte di Cassazione la Cdl cede:ai nuovi ricorsi che presentera’,c’e’ anche da aggiungere la dichiarazione del ministro Tremaglia secondo il quale un senatore votato all’estero avrebbe gia’ cambiato bandiera:speriamo non sia una svendita all’asta!

Romano Prodi puo’ mettersi l’animo in pace perche’ la telefonata che s’aspetta da Berlusconi non arrivera’ mai e, se arrivasse, converrebbe registrarla e metterla in vendita:venderebbe piu’ di una cassetta di Pavarotti...

Difficile quantificare il numero di aspirine per il sicuro mal di testa del presidente del Consiglio in pectore Ro-mano Prodi che dovra’ scegliere quali ministri e con quale incarico sarannno nel suo gabinetto, giostrare sulle nomine alla presidenza di Camera e Senato e sul prossimo presidente della Repubblica:Ciampi, se decidesse di restare anziche’ andare a fare il bisnonno, potrebbe risparmiargli qualche centinaio di aspirine.

Le scelte di sopra ci diranno se l’Unione e un.unione o una corsa ai pochi posti con tanti pretendenti e si trattera’ di vedere se Prodi riuscira’ a tenerli a bada.In quello era bravissimo Berlusconi riuscendo per cinque anni a tenere al guinzaglio Fini, Casini, (unico sciolto Follini), e a bloccare Bossi dicendogli sempre di si.

Da qualche parte e’ sicuramente gia’ aperto in botteghino delle scommesse su quanto tempo Prodi riuscira’ a resistere:per Berlusconi non piu’ di sei mesi.

21 Aprile 2006

 

QUANTI ITALIANI COGLIONI?


Finalmente dopo l’elezione della prossima settimana avremo la risposta alla domanda che tutti ci facciamo fin da quando Garibaldi parti’ da Quarto per fare dell’Italia un solo paese mettendo insieme meridionali e settentrionali:quanti sono gli italiani coglioni o, se preferite, quanti coglioni ci sono in Italia?
La soluzione all’annosa domanda l’ha trovata, e non poteva essere altrimenti, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha detto:”Ho troppo stima per l’intelligenza degli italiani per credere che ci possono essere in giro tanti coglioni che votano per il proprio disinteresse...”.
Percio’ il risultato delle urne ci dira’ quanti italiani sono coglioni.
Naturalmente, nella nostra Italia dove tutte le teorie possono essere ribaltate, restera’ sempre l’interrogativo su chi sono i veri coglioni:quelli che voteranno per la sinistra o coloro che voteranno per Berlusconi? La questione dell’italcoglione potrebbe anche portare a modifiche del codice civile. Infatti se e’ considerata offesa, per legge punibile, dare dello sporco negro a un negro, dare del coglione a un italiano sara’ ancora ingiuria o constatazione della verita’, se questi ha votato, come ha sanzionato Berlusconi,per la sinistra?
Percio’ prima di dire”...Quello e’ un coglione”, chiedete per chi ha votato!

Il “coglione” potrebbe anche portare a una modifica del nostro linguaggio se la parola “amico” e’ sostituita con il “coglione”.Per esempio:Qui siamo tutti coglioni...Fra coglioni ci s’intende sempre...Per me lui e’ un coglione...ecc. ecc...

(7 Aprile 2006)

 

VOTIAMO!
Alla “nostra” elezione mancano tre setti-mane (le schede che cominceranno ad arri-vare la prossima settimana devono essere ricevute entro il 6 aprile) e la campagna elettorale e’ in pieno svolgimento, non solo da adesso, perche’ molti candidati hanno cominciato mesi e mesi fa se non addirittura anni e cioe’ da quando si sentiva nell’aria che, forse, era la volta buona per il voto all’estero...
Finora e’ una campagna elettorale con poche scosse, ben lontana da quella all’italiana d’Italia: quando guardo alla televisione i dibattiti tra politici, non so se ridere, scuotere la testa e compatire domandandomi come si puo’ arrivare cosi’...?
Anziche’discutere dei problemi degli italiani- sono tanti- e delle possibili soluzioni, ci sono solo scontri verbali, ironie, insinuazioni, sottintesi e, qualche volta, battute da bettola.
In quegli scontri non ci sono vincitori e la politica, se cosi’ la si puo’ chiamare, esce con le ossa rotte e mi dispiace, come italiano, che la campagna sia nell’occhio dei media internazionali:non ci facciamo una bella figura.
Nella prossima elezione, la prima per gli italiani all’estero
che possono mandare a Camera e Senato loro rappresentanti, si dovra’ votare e non entrare nel partito dell’astensionismo giacche’, non votando, dopo non si potra’ neppure protestare se quello che chiediamo non ci sara’ dato.

Votiamo! (17 MARZO 2006)

 

 

 

 

 

A poche ore dalla mezzanotte il primo omicidio del 2006:Dillan Yhanike Ander-son, 21 anni e in attesa di un figlio e’ stato trovato, ucciso da alcuni colpi di pistola, alle 5 del mattino nella sua Cadillac.A trovarlo e’ stata una donna con la quale Anderson aveva un appuntamento.

Continua il pellegrinaggio su quel pezzo di Yonge St. dove il giorno dopo Natale e’ stata uccisa Jane Greba la cui morte dara’, il forse e’ d’obbligo, il via a una revisione del sistema giudiziario con severe condanne e senza sconti, delle funzioni dei giudici ritenuti troppo morbidi con pene al minimo e concessione della liberta’ anche a chi ha un’arma in mano, una collaborazione tra le diverse forze di polizia e investimenti sociali che non siano semplici cerotti come finora.

La reazione della morte di Jane Greba e’stata vista come razzista da gruppi di esponenti delle comunita’ di colore che, in parte giustamente, hanno chiesto “perche’ non quando sono stati uccisi tanti dei nostri? Forse perche’ Jane Greba era una ragazza bianca”?

Un esempio per tutti e per qualunque colore, quella madre senza nome che ha avvertito la polizia dopo aver trovato nella camera del figlio 17enne una pesante arma da fuoco.
Di spalle l’abbiamo vista in televisione, era bianca e abita in una casa malridotta. Ha detto di non essere pentita di quello che ha fatto e ha invitato tutte le madri che si trovano nella stessa situazione a fare lo stesso.
Vedremo se cosi’ sara’ anche se non lo credo.


(Lo Specchio, 6 Gennaio 2006)





Non so se “vittime” sia il giusto termine, ma non ne trovo un altro quando penso a due donne, probabilmente giovanissime, (tra i 14 e i 16 anni?) probabilmente nere ( e non mi si accusi di razzismo) che oggi oltre, e forse, a piangere, si domandano come sara’ il loro domani.
E non solo il loro, ma anche quello dei figli visto che i padri, non i mariti, sono ambedue morti:il primo, Jamal Hennings di 17 anni, padre di un bambino di due anni, e’ stato ammazzato, sembra per una questione di donne, il 9 novembre e il secondo, Amon Beckles, 18 anni, padre di una bambina di un anno e mezzo, e’ stato ucciso a rivoltellate questo fine settimana nella chiesa dove assisteva al funerale dell’amico Jamal.
Quando i due padri hanno concepito i loro figli, Jamal ave-va meno di 15 anni e Amon sedici.

Mi auguro che il ministro dell’Immigrazione Joe Volpe accolga la richiesta dell’on.Dan McTeague e neghi l’entrata in Canada al cantante rap 50 Cent che nelle sue canzoni incita alla violenza e che dovrebbe tenere un concerto a Vancouver a dicembre.Il cantante, per entrare in Canada, necessita un permesso speciale dati i suoi precedenti e, nel 2003, durante un suo concerto a Toronto, si verificarono episodi di violenza. Con i tempi che corrono e’ meglio che 50Cent se ne stia a casa sua.


(Lo Specchio, 23 Novembre 2005)


2006:ANNO D’ELEZIONE
Il prossimo sara’ anno d’elezione:per i canadesi dell’Ontario ce ne saranno due, per gli italocanadesi tre sempre che il governo decida che questi possono votare anche per le elezioni in Italia.
In ordine di tempo la prima elezione sara’ quella federale:in febbraio come sembrano voler i leader dei tre partiti all’opposzione, o in aprile come, da mesi, ha preannunciato il primo ministro Paul Martin.
In ogni caso la macchina elettorale dei partiti e’ gia’ in movimento e, in ritardo, si trovano i conservatori del di-stretto di Vaughan che ancora non hanno scelto il can-didato o, se l’hanno fatto e’ un illustre sconosciuto, che dovra’ farsela con Maurizio Bevilacqua.
In aprile ci saranno le elezioni italiane e Toronto, i can-didati e non solo a Toronto ci sono, ma manca ancora l’Ok di Ottawa.
A novembre le elezioni muncipali e, anche se sotterranea, la campagna e’ gia’ in funzione.Con tutti gli eletti e i futuri candidati italocanadesi presenti ormai in moltissimi consiglio comunali sara’ sicuramente battaglia.Oltre ai candidati validi - non importa se vincitori o sconfitti - ci saranno i fasulli e i prezzolati che rovinano il concetto della democrazia.
Purtroppo!


(Lo Specchio, 18 Novembre 2005)

 

PIZZA VOLPE
Ora alla small, medium, large ed extra large si e’ aggiunta la pizza Volpe speciale per due persone della quale, pero’, non si conosce ne’ la grandezza e neppure quali sono gli ingredienti anche perche’ il ministro dell’Immigrazione Joe Volpe, che ha pagato i 138 dollari del conto, si e’ rifiutato di rivelarli quando, in parlamento, il deputato conservatore Rahim Jaffer, gli ha chiesto “che c’era su quella pizza”?
I buongustai assicurano caviale e tartufo, ma i responsabili della Camarra Pizzeria di Dufferin St. dove hanno pranzato l’on. Volpe e il suo ospite, si trincerano dietro il segreto di...cucina:ma cosa si puo’ mangiare con 138 dollari?
L’on.Jaffer, in compagnia di altre tre persone, ha voluto controllare e alla Camarra Pizzeria ha ordinato una pizza extra large e una medium con gli ingredienti piu’ cari del menu’, 3 coca cola, 2 grandi bottiglie di acqua minerale, 3 insalate Caesar e mezzo litro di vino rosso pagando 133 dollari, 5 in meno di quanto pagato dall’on.Volpe.
Buon appetito!


(Lo Specchio, 14 Ottobre 2005)




CHE RECORD! A quattordici settimane dalla fine del-l’anno, Toronto ha gia’ stabilito un record: quello dei 41 (il numero potrebbe au-mentare all’uscita del giornale) morti “sparati” su un totale di 59 omicidi.
Diciamocelo chiaro:ormai se qualcuno ti fa uno sgarbo conviene far finta di niente perche’ non si puo’ sapere con chi si ha a che fare e, se una volta una lite finiva con un paio di sberle, adesso finisce a pistolettate.
“Ci sono troppe armi in giro - dice una madre di Jane e Finch - Basta che dici la cosa sbagliata e ti sparano...”.
Della violenza e delle pistole facili se ne fa un gran parlare, ma solo quello:la legge, anche nei confronti di chi e’ minorenne, (buona scusa per combinarne grosse e pagare poco) non e’ modificata in modo che chi circola con un’arma sappia che, se pescato, si fa qualche anno al fresco e senza sconti come avviene oggi.
La “predica” con i delinquenti non funziona.
CHE CONDANNA!
E’ vero quando si dice che, per aver rubato una mela, si puo’ finire in galera mentre, se vi mettete in tasca oltre un milione e mezzo di dollari dei contribuenti, ve la cavate con due anni meno un giorno nei quali dovete essere a casa tra le nove di sera e le sei del mattino:niente carcere dove, si sa, c’e’ un mucchio di imbroglioni dai quali e’ meglio stare alla larga.
E’ la condanna, si fa per dire, comminata a Paul Coffin, un manager che ha confessato di aver frodato il governo fe-derale di un milione e mezzo di dollari parte, di quei tanti milioni “ufficialmente” spesi dal governo federale per combattere il separatismo in Quebec.
Oltre a stare in casa, per cena potra’ sempre invitare gli amici stretti, il giudice lo ha condannato a tenere una serie di conferenze nelle quali dovra’ dissertare di “etica” pro-fessionale.
Con una condanna cosi’vale la pena di tentare, no?
CHE FREGATURA!
...Arrivare a 90 anni e vincere dieci milioni di dollari alla lotteria.


(Lo Specchio, 23 Settembre 2005)


Non so quanti chilometri ci sono dalla 27 al Liquor Store a Weston Rd., ma so che, per arrivarci, ci vogliono venti minuti abbondanti quando c’e’ poco traffico:nelle ore di punta e’ meglio andarci...il giorno dopo sempre che si abbia l’auto, perche’ con l’autobus e’ tutto un altro discorso.
Il ministro Greg Sorbara ha detto “No” alla privatizzazione del Liquor Board e alla vendita di alcolici nei supermarket come invece avviene nel resto del mondo con l’esclusione di quei Paesi dove e’ proibito bere e lo si fa solo di notte quando Maometto dorme e non vede.
A meno che per il ministro Sorbara i bevitori debbano pagare per il loro “vizio” sottoponendosi a lunghi viaggi perche’ non aprire altri punti di vendita o si tratta di un furbo calcolo economico visto che aprire altri pnti di vendita costa? Tanto il consumatore, a meno di non diventare astemio, viaggia...

Passeggiare fa bene alla salute e anche allo spirito perche’ quando percorri una stradina nel parco e incroci qualcuno che non conosci, ci si dice buongiorno...

In certe case, in inverno, si sta con la canottiera e, in estate, col maglione:eppoi ci si lamenta della bolletta!


(Lo Specchio, 22 Luglio 2005)


Chi, dove, come, quando, perche’?
Sono i cinque interrogativi ai quali ogni buon giornalista deve rispondere nella stesura di una cronaca, ma sono anche quelli che tutti ci poniamo specialmente nei giorni dopo i grattacieli di New York tagliati dagli aerei, i treni saltati in Spagna, l’autobus a due piani e le carrozze dell’underground scoppiati nella capitale britannica.
Chi? Potrebbe essere anche il vicino di casa, magari da anni mimetizzato come un buon padre di famiglia; il figlio, studente, che si prende le vacanze girando per il mondo oppure chi ci porta la pizza a casa. In Canada ci sarebbero almeno 50 gruppi terroristici e molti dei loro componenti vivono una vita normale “risvegliandosi” quando e’ il momento dell’azione.
Dove? Un posto qualunque , ma affollato perche’ il terrorista ha bisogno di morti, tanti, ma non troppi, che cosi’ si trasformano in propaganda.
Come? Alla tecnica che ci ha dato lo scoppio a orologeria o a distanza, c’e’ da aggiungere il kamikaze che sceglie la morte non solitaria trascinando con se’ quanti altri puo’, convinto, magari fin dalla tenera eta’, che nell’aldila’ sara’ premiato per la sua carneficina.
Quando? Mai nelle occasioni che ci aspettiamo e quando tutti sono all’erta.
Perche’? Sono tanti e, in qualche caso, bisognerebbe anche risalire indietro nella storia di ieri e nella cronaca di oggi, ma non c’e’ giustificazione al fanatismo che si tinge di sangue.


(Lo Specchio, 15 Luglio 2005)


GRAZIE, PRESIDENTE Visto che, tra la morte di Callipari, ucciso da sentinelle americane e agenti della Cia che indisturbati arrestano sul territorio italiano un sospetto terrorista, sembra che il governo italiano, quando ha a che fare con gli Stati Uniti, abbia la schiena piegata, a salvarci la faccia ci ha pensato il presidente della nostra Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi che, nel suo messaggio augurale al presidente Bush, gli dice:”L’amicizia e la collaborazione che uniscono i nostri due Paesi traggono ispirazione dalla fede condivisa nei comuni ideali di liberta’, democrazia e progresso; affondano le loro radici in una solida alleanza:presuppongono lealta’ e rispetto reciproco”.
Grazie, signor Presidente.


(Lo Specchio, 8 Luglio 2005)


FIGURACCIA EUROPEA Non e’ la prima volta che l’Italia fa la maleducata in Europa:basterebbe ricordarsi del Silvio Berlusconi di qualche anno fa al suo debutto come presidente del Consiglio, ma esponenti - chiamiamoli cosi’ - della Lega lo hanno ampiamente superato contestando il presidente Ciampi a meta’ del suo discorso al Parlamento europeo con urla e agitar di bandiere con il simbolo leghista:a fatica sono stati sbattuti fuori tra gli applausi degli altri parlamentari che ora avranno altre storielle da aggiungere sulla rappresentanza italiana.
A pagare sono anche gli italiani che vivono fuori perche’ le “figuracce” non le pagano gli italiani d’Italia che se le discutono fra di loro, ma quelli che stanno fuori che sono ancora una volta messi alla berlina da chi, e non sono pochi, approfitta di ogni occasione per aggiungere qualunque cosa agli spaghetti e alla mafia.
Adesso stiamo a vedere cosa fara’ Berlusconi che, anche lui, ha criticato il comportamento dei leghisti:aspettiamo e vediamo, sperando che tutto non finisca in niente dopo il pranzo che regolarmente si tiene nella villa berlusconiana ogni lunedi’ sera con Bossi...


(Lo Specchio, 8 Luglio 2005)


VAUGHAN IERI E OGGI... La vita scorre veloce e raramente ci voltiamo indietro...
Anche se puo’ sembrare un controsenso, ogni tanto, per tenermi “aggiornato”, vado a sfogliare i giornali vecchi come Lo Specchio dell’agosto 1984, dove a pagina 3 ho riletto un articolo che dice “...Negli ultimi cinque anni la densita’ della popolazione e’ praticamente raddoppiata (dai 21.868 del 1979 si e’ arrivati ai 48.000 abitanti di oggi) e lo sviluppo demografico continua a crescere con una velocita’ incredibile:le previsioni vedono il tetto di 72.000 abitanti entro il 1988 e oltre 100.000 per la fine del secolo o ancora prima.Gli italiani costituiscono oltre il 36 per cento della popolazione totale ed in certe zone, a Woodbridge, sono addirittura l’80 per cento dei residenti:l’esodo delle piccole Italia, tradizionalmente identificate nell’area della Metro Toronto, e’ coinciso con lo sviluppo residenziale di Vaughan. Interi quartieri a Woodbridge e nelle zone di Glen Shields, a nord di Steeles su Dufferin St. sono “italiani” e i nuovi progetti residenziali previsti nelle aree adiacenti sembrano destinati ad accogliere sempre piu’ italocanadesi...”.
“Anche il settore industriale e commerciale - continua l’articolo - si muove in questo senso:i nuovi complessi sorti negli ultimi anni e quelli attualmente in via di costruzione sono occupati in maggioranza da imprenditori italiani...”.
Il titolo dell’articolo e’ “La citta’ italiana del futuro” e di quel futuro di 21 anni fa ne siamo stati tutti protagonisti anche se, previsione d’allora sbagliata, anziche’ essere “oltre 100.000 per la fine del secolo” siamo piu’ del doppio!


(Lo Specchio, 24 Giugno 2005)


Chi e’ piu’ colpevole?
Chi fa capire d’essere pronto a vendersi - naturalmente a un buon prezzo come un seggio a vita al Senato, un ministero o un’ambasciata a Timbuctu’ - o chi, capita l’antifona, risponde che ci si puo’ mettere d’accordo?
Da qualunque parte la si guardi la questione puzza.
I conservatori, paladini -cosi’ dicono-dell’onesta’, hanno un loro deputato che lancia la palla e va all’incontro con l’altra parte con il registratore nascosto come uno 007 da strapazzo; i liberali abboccano, non si sbilanciano con un’offerta precisa, ma assicurano che il primo ministro e’ pronto ad un incontro, per telefono o di persona...
Non si sa perche’ l’affare sia andato a male e neppure ne interessano le ragioni perche’ ormai l’attuale classe politica ha gia’ perso la fiducia dell’elettorato che decidera’ presto chi eleggere, rieleggere o mandare in pensione che, in ogni caso, e purtroppo per i contribuenti, e’ sempre dorata.
Restando in argomento, specifico che ben tre dei quattro protagonisti della tentata compravendita sono di origine indiana:il liberale e ministro della Sanita’ Ujjal Dosanjh,il deputato conservatore Gurmant Grewal e la consorte Nina anche lei deputato.
Il lettore cerchi ora d’immaginare come si sarebbero sbizzariti giornali e tv se, anziche’ indiani il ministro e i due deputati, fossero di origine italiana!


(Lo Specchio, 3 Giugno 2005)


Il “principe” Harry, secondo figlio di Diana e terzo pretendente al trono della Gran Bretagna, che si e’ presentato a una festa in costume in uniforme nazista con tanto di svastica sulla manica mi ha reso ancor piu’ convinto che e’ meglio essere repubblicano che monarchico. Immediatamente sono arrivate le scuse, sicuramente scritte da qualcun altro, con le quali il “principe” si scusa per la sbagliata scelta del costume:vuol dire che con tutti i pigmalioni che ha avuto, nessuno ha spiegato al “principe” il significato della svastica, dei campi di sterminio nel quale si faceva il sapone, dei milioni messi nel forno?
Anche se, come si dice, il “principe” a scuola non e’ mai stato una cima - non so se per scarsa intelligenza o regale indolenza - sono sicuro che lo sapeva e ha indossato quella divisa dando prova di un menefreghismo inaccettabile da chiunque e ancor meno da un possibile - evviva la repubblica! - re d’Inghilterra.


(Lo Specchio, 21 Gennaio 2005)


CHE DOMANDA!
Con il 54 per cento dei residenti di Vaughan, in maggioranza di Woodbridge, che ricorre al pronto soccorso in ospedali di Toronto; con il 76 per cento che, per le terapie giornaliere, si reca negli ospedali torontini anziche’ in quelli regionali, c’e’ da domandarsi se Vaughan ha bisogno di un ospedale?
Domanda retorica, direi...Se poi si aggiunge che Vaughan con i suoi 230.000 abitanti di oggi, tra sei anni sara’ la citta’ con la maggiore densita’ demografica della regione di York, viene da domandarsi come mai e solo da un paio d’anni si e’ cominciato seriamente a pensare e ad agire per un ospedale..!
All’inizio del prossimo anno sara’ presentato alla provincia un piano preliminare per una struttura ospedaliera che venga incontro almeno ai primi bisogni della comunita’ e, se il governo provinciale fara’ lo gnorri, i giochetti del “poi vedremo...” prepariamoci a fare la rivoluzione.


(Lo Specchio, 19 Novembre 2004)






BUON COMPLEANNO!
Auguri obbligati quando c’e’ un anniversario e non e’ detto che tutti i lettori siano d’accordo visto che gli auguri vanno al consiglio comunale che e’ stato eletto nel novembre dello scorso anno dopo una campagna elettorale che ha fatto alcune vittime e combattuta anziche’ sulle piattaforme politiche, sui personalismi di alcuni dei suoi protagonisti...Qualcosa che, e vorrei sbagliare, si ripetera’ tra due anni quando si tornera’ alle urne. Complessivamente e‘ stato un anno positivo, sia per quanto e’ stato fatto sia per quanto e’ stato pianificato per il prossimo e lontano futuro di Vaughan che, rendiamocene conto, e’ una delle citta’ piu’ dinamiche del Canada. Un dinamismo che, per fare esempi concreti, nel 1982 quando s’inauguro’ il palazzo del comune non e’ stato - e nessuno ne ha colpa- previsto come non era possibile prevedere l’aumento demografico di oggi quando si sono costruiti i centri comunitari che, se larghi in quei giorni, sono strettissimi oggi! E le strade? Ci sono i gravi errori del passato quando prima si costruivano le strade e poi si pensava alle automobili che, allora, erano una sola per famiglia:oggi e’ il contrario anche se, pur con strade larghissime, non ci sara’ mai spazio sufficente per le auto che si moltiplicano piu’ in fretta di come si allargano o si fanno le strade! In una citta’ come Vaughan c’e’ ancora moltissimo da fare per assicurare la tranquillita’ - ormai un bene raro e prezioso - ai suoi residenti:resta al consiglio il farlo lavorando al presente, pianificando il futuro, evitando sprechi e occhio alla burocrazia!


(Lo Specchio, 12 Novembre 2004)




Bush ha vinto e meglio di quanto anche i piu’ ottimisti potevano prevedere:una vittoria che, seppur a grande maggioranza, ha allo stesso tempo messo in chiaro la divisione che oggi esiste nel popolo americano e come gli americani sono visti fuori dai loro confini: qualcosa che finora sembra non aver interessato il presidente americano quando invece, proprio con la collaborazione di tutti, si puo’ combattere il terrorismo che, a differenza di quanto Bush pensa, lo si puo’ battere di piu’ con la politica che con le armi. Tra quattro anni, cosi’ vuole la costituzione americana, Bush sara’ un ex presidente e come sara’ ricordato nei futuri libri di storia - quelli che alla fine, per un politico, valgono di piu’, dipendera’ se forte del suo mandato continuera’ nella sua politica di scontro, e non solo quello delle armi, ma cerchera’ invece di, come ha detto nel suo discorso, di raggiungere anche l’altra parte, quella che gli ha votato contro. “Per fare grande questo paese - ha detto Bush - ho bisogno del vostro aiuto e io faro’ quanto possibile per averlo”. Speriamo che dalle parole Bush passi ai fatti perche’ tutti se cosi’ sara’ ne avremmo da guadagnare e non solo l’America.


(Lo Specchio, 5 Novembre 2004)


TORONTO HA PERSO IL TRENO...
La decisione dello stadio alla York University e cioe’nella vecchia North York potrebbe essere - me lo auguro - l’inizio di altri centri e non solo sportivi, in altre zone della citta’ che non siano il caotico e superaffollato quadrilatero tra centrocitta’ e lungolago torontino. Certo, c’e’ chi protesta per la lontananza dello stadio dal centro, ma sono molti di piu’ quelli che oggi non vanno in centro dove in una bolgia di semafori sono concentrati, attaccati uno all’altro, stadi, teatri, musei e altre attrazioni. Una concentrazione che snobba i tantissimi che risiedono non solo a Toronto, ma anche nelle zone limitrofe che per raggiungere il lungolago si sottopongono, almeno quelli che lo fanno, a ore di auto e a possibili ulcere. Per quanto riguarda il treno del titolo, mi domando come mai il sindaco Miller e Co. dapprima hanno praticamente respinto il progetto dello stadio per poi mettersi a correre offrendo perfino spazio alla CNE - appena si e’ ventilata la possibilita della York University? Una conferma che per loro, come ci hanno fatto capire alle scorse elezioni, Toronto finisce a Bloor St.


(Lo Specchio, 22 Ottobre 2004)


A VISO SCOPERTO
Per una volta tanto sono d’accordo con leghista e ministro della Giustizia italiano Roberto Castelli che e’ contrario a dare legittimita’ al burqa, indossato in luogo pubblico.Riferendosi alla vicenda di una donna italiana che, convertitsi alla fede musulmana rivendica il diritto a indossare il burqa anche il pubblico, Castelli risponde che “ non si puo’ girare mascherati”.E, giustamente aggiunge:”Immaginiamoci una societa’ in cui tutti possono girare mascherati.Il tizio che entra in banca e’ una donna musulmana che deve fare un versamento o un bandito che invece vuole compiere una rapina? E all’esame dell’Universita’ si tratta della studentessa che rispetta i precetti religiosi o della sorella che ha studiato un po’ di piu’?”. E, di questi tempi - aggiungo io - non potrebbe essere un terrorista al quale, da vecchi gentiluomini, cediamo il passo pensando che sia una donna?


(Lo Specchio, 22 Ottobre 2004)


E’ AMORE?
E’ una notizia da incubo quella di due genitori che per 33 anni hanno vissuto la loro vita accanto alla figlia che, in seguito ad un incidente avvenuto quando aveva solo tre anni, era entrata in coma irriversibile e percio’ senza alcuna speranza.
Hanno rinunciato alla loro vita, soffrendo minuto per minuto e, non voglio essere frainteso, togliendo alla figlia il diritto di morire dignitosamente costringendola a crescere e sopravvivere come se fosse un vegetale come purtroppo e’ successo.
Qualcuno dira’ che e’ amore, ma e’ davvero cosi’?


(Lo Specchio, 15 Ottobre 2004)


Il 17 gennaio quando il giudice emettera’ la sua sentenza spero che questa sia durissima e senza indulgenze come quella di un carcere dove le detenute vivono in semiliberta’ o la possibilita’ della concessione della liberta’ dopo aver scontato un terzo degli anni, spero tanti, della condanna:e’ la cronaca della vita di 33 ore di Clara DaSilva e della morte di sua figlia Adrianna di due anni .
E’ domenica 8 settembre 2002 quando Clara DaSilva lascia la figlia Adrianna sola nella sua culla e per poche ore si reca al lavoro che lascia prima del solito per poi, con nel sacco le scarpe da ballo, raggiungere un club dove si balla la salsa. Da quel momento e per le seguenti 33 ore, la figlia sembra non esistere piu’ mentre invece, minuto per minuto, nella stanza dove e’ stata lasciata aumenta continuamente la temperatura - sara’ di oltre 30 gradi - che alla fine uccidera’ la piccola Adrianna.
La madre dira’ che qualcuno le ha rubato la borsetta con le chiavi di casa, ma anziche’ pensare alla figlia, Clara DaSilva passa il tempo nell’appartamento di un amico e solamente il lunedi’ si ricorda della figlia...Il portiere del palazzo le apre la porta dell’appartamento, ma testimonia il portiere, Clara DaSilva non entra nella stanza della bambina, anzi, esce subito per andare a prendere del danato da un Money Mart e solamente dopo essere ritornata, finalmente, entra nella stanza di Adrianna che ormai e’ morta:prima di avvertire la polizia, Clara DaSilva cambia vestito forse perche’ pensa che sia troppo scollato ed e’ meglio indossare un paio di jeans!
Spero nell’ergastolo.


(Lo Specchio, 1 Ottobre 2004)

 

TORY PER TORY
I Tory dell’Ontario hanno eletto John Tory ,se avessero scelto il secondo arrivato Jim Flaherty, il premier Dalton McGuinty dormirebbe sonni piu’ tranquilli.
Infatti se fosse stato eletto Flaherthy che, sotto un certo punto di vista e’ un Mike Harris al 1000 per cento, McGuinty non potrebbe piu’ contare su quel rigetto della politica conservatrice del buonsenso che gli ha consentito, insieme alle promesse mezze fasulle, di vincere lo scorso ottobre.
Cosi’ non e’ con John Tory che si presenta senza alcuna eredita’ harrissiana e con una linea politica che, pur sicuramente modificata, e’ quella di Bill Davis, il premier conservatore da tutti apprezzato.
Se Tory riuscira’ - qualche kamikaze ci puo’ sempre essere - a unire i conservatori, cosa non facile, ma possibile, per McGuinty il 2007 potrebbe essere un ritorno all’opposizione o l’andata in pensione.


(Lo Specchio, 24 Settembre 2004)

Meglio l’inferno di Saddam che il paradiso di Bush...e’ lo slogan che ci sentiremo, urlato, per non sappiamo quanto tempo e che potrebbe diventare quanto urleranno non solo gli iracheni, ma tutti i mussulmani.
Non importa piu’ quanto Saddam ha fatto, ma quello che hanno fatto gli americani e a ben poco e’ servito l’intervento televisivo del presidente Bush che, per non essersi scusato ha ancor di piu’ esarcerbato la situazione.
Se era orribile vedere i prigionieri torturati, ancor piu’ vomitevoli erano le facce dei torturatori che ridevano tutti contenti...E resta sempre il sospetto che quelle torture siano state ordinate, magari solo verbalmente per non lasciare tracce, dalla Cia, il che non meraviglierebbe. Per quelle foto che tutto il mondo ha visto e’ troppo presto per predirne le conseguenze.
Sicuramente peserano sulle prossime elezioni americane magari con un funesto risultato per Bush, ma sarebbe una conseguenza secondaria rispetto all’aumentato odio verso gli americani che pagheremo tutti e sara’ da vedere come.

Siamo tutti come tanti struzzi che nascondiamo la testa nella sabbia della tortura che sappiamo e’ esistita, esiste ed esistera’ nonostante le foto di questi giorni.Abbiamo protestato durante la guerra del Vietnam, abbiamo protestato per i soldati italiani che hanno torturato in Somalia e solo perche’ abbiamo visto delle foto, come se non sapessimo.

Non capisco l’indignazione del ministro Joe Volpe che ha dato dapprima dell’idiota e poi ha rincarato con un imbecille al conservatore Jason Kenney che ha definito Gina Lollobrigida - pronunciandone in maniera sbagliata il cognome - una vecchia gattina sexy. Kenney ha collegato la vecchia gattina sexy al ministro Alfonso Gagliano che avrebbe speso 7.000 dollari per un viaggio in Italia durante il quale si sarebbe preso alcuni giorni di vacanza e partecipando, un giorno solo, alla cerimonia ufficiale per il lancio di una moneta commemorativa per le celebrazioni marconiane tra Italia e Canada delle quali la Lollobrigida era la madrina.
Sarebbe bastata una risata anziche’ farne un affare di stato anche perche’ la Lollobrigida certamente non lo merita. Nauralmente potrei anche sbagliare e quell’idiota con aggiunta d’imbecille, Volpe lo intendeva per la questione Gagliano, ma non credo.


(Lo Specchio, 7 maggio 2004)

In quella che e’ la vita di Perlasca, oltre al grande coraggio - unito all’intelligenza e alla fantasia - che lo ha portato a salvare da sicura morte piu’ di cinquemila ebrei, quello che mi ha particolarmente colpito e’ il suo ritornare al suo paese e non raccontare a nessuno, neppure ai familiari, quello che aveva fatto.Per oltre 30 anni Perlasca si e’ tenuto tutto dentro e, se non fosse stato scoperto, probabilmente se ne sarebbe andato lasciando sulla sua tomba solo quella scritta “Giusto tra le Nazioni” che moltissimi si domandano cosa voglia dire.

 

Caro Gianni, in ritardo rispondo al tuo Carissimo Dito nell’occhio anche se, confesso, sono stato tentato di unirmi ai sicuramente tanti che, come hai scritto, alle tue domande hanno risposto con il silenzio.
E, anche di questo, un giorno o l’altro, bisognera’ parlarne specialmente quando, quella del silenzio, e’ la politica adottata da chi invece dovrebbe esprimere opinioni, qualunque esse siano:il silenzio da’ il vantaggio di essere d’accordo con tutti e, come tu dici, di rettangolare i conti.
Torniamo a bomba.
Mi domandi se c’e’ “veramente un pericolo comunista nella nostra comunita’ e dove abita”:in oltre 30 anni che giro in questa comunita’ di comunismo non ne ho visto, ma qualche volta anch’io posso essere orbo e, se c’e’, chi lo sa, faccia un fischio, grazie.
Secondo me siamo tutti anticomunisti se, per comunismo, s’intende quello di Stalin e Co., ma qualche eccezione ci
puo’ sempre essere.
Ci sono invece dei fascisti, (?), che, dopo la sua visita in Israele scrivono a Gianfranco Fini, leader di Alleanza nazionale:“Noi pochi e dimenticati ti mandiamo...Ma questo, caro Fini, tu gia’ te lo immagini”!
Per fortuna questi non hanno alcun legame con la lista anticomunista ( se c’e’ una lista anticomunista!)
Per quanto riguarda i “valori” cristiani, e tu sicuramente sei il piu’ indicato a dirci quali sono, ai suoi “difensori” della lista Unione Cristiana Italiani nel Mondo si e’ affiancata la Commissione Pastorale Italiana che invita i “preti delle comunita’ che parlano italiano” ad appoggiare tale Lista augurandosi “una buona riuscita di questa iniziativa promossa per portare l’evangelizzazione nel “temporale” del mondo”.
Questo intervento che mi fa tornare indietro nel tempo, dimostra il contrario di quanto tu sostieni e cioe’ che “un sacerdote dovrebbe essere strumento di unita’ e non di divisione...”.
Inoltre non ho capito cosa s’intenda per “l’evangelizzazione nel “temporale” del mondo”, e cosa questa c’entri con i Comites:aiutami!
Come vedi ti ho risposto senza spiegare niente anche perche’ anch’io non ho capito...Continua a cercare e fammi sapere.


(Lo Specchio, 19 marzo 2004)


Ricevo e pubblico...

Carissimo 'Dito nell'occhio',
Mi permetto di scrivere a te, dato che pochi sembrano interessati a discutere e a pensare con la propria testa. Lo vedo questo, ma non entro nei dettagli per ora, anche in quello che si dice del film di Mel Gibson, che a me e' sembrato piu' una bella copertina che non un libro ancora tutto da scrivere.
Per ora, carissimo 'dito' vorrei domandare la tua opinione sulla questione della 'consultazione' per i Comites.
Ho fatto la stessa domanda non ti dico a chi, ma ho ricevuto la risposta del silenzio. Per cui: o la mia domanda e' senza senso oppure non c'e' 'senso' da qualche altra parte. Accettero' e prendero' in considerazione la tua opinione. Allora, ecco il mio cruccio di cittadino.
Diamo per scontato che i Comites siano importanti per la nostra comunita', per cui e' corretto e democratico che i cittadini siano consultati.
Se i Comites debbono infatti essere una specie di 'link' tra la comunita' e il Console, e' ovviamnte democratico sentire l'opinione della gente. E noi siamo la gente.
Sento dire in questo periodo di preconsultazione che ci sono tre liste: una anticomunista per cui ce ne dovrebbe essere una comunista, una lista che difende i valori cristiani , per cui ce ne dovrebbe essere almeno una che non li difende…
Se posso permettermi di provocare il tuo dito, vorrei capire un po' meglio, perche' a me non e' mai piaciuto pensare per slogans prefabbricati.
C'e' veramente un pericolo 'comunista' nella nostra comunita' e dove abita?
C'e' veramente una lista di persone che finalmente vengono a difendere i valori cristiani e cosa significa 'valori cristiani'?
Ho visto in una lista, non in quella dei valori cristiani, la presenza di un prete.
La presenza di un prete garantisce cosa? Non dovrebbe un sacerdote, con tutto il rispetto per le sue idee politiche (anche io ho le mie), essere strumento di unita' e non di divisione, sopratutto quando la divisione e' artefatta e senza contenuti culturali?
Credo che la nostra comunita' e' piu' intelligente di quanto possiamo pensare e meriterebbe un servizio migliore.
I nostri media, i nostri pulpiti, le nostre associazioni e clubs… hanno fatto tutto il possibile per aiutare la gente a pensare con la propria testa, a gustare le cose belle e intelligenti -come ha gia' fatto e sta facendo un club con il pianista celanese Carusi Nazareno o il Columbus Centre con il Centro Scuola, oppure hanno cercato soltanto di far quadrare o, 'rettangolare' i conti?
Carissimo 'dito' sto solo pensando ad voce alta e con la penna. Non tirarmi le pietre, perche' voglio solo pensare e capire meglio.Se poi mi diranno che non c'e' nulla da capire, pazienza. Io continuero' a cercare. Aiutami. Ciao

Fr. Gianni Carparelli

ALTRO CHE SCUDI, CORAZZE!

Visto che almeno una mezza dozzina di immigrati o rifugiati politici legalmente entrati in Canada o magari rientrati dopo essere stati sbattui fuori, sono collegati al terrorismo non capisco perche’ tanti scudi alzati contro la proposta di Ernie Eves di un conrollo provinciale per chi intende stabilirsi in Ontario e, a livello federale, un documento d’identita’ con fotografia.
Certo sarebbe bello vivere in un mondo di soli angeli, ma purtroppo non e’ cosi’ anche perche’, tanti anni fa, quelli che riuscivono a sgaiattolare tra le maglie dell’immigrazione erano di solito furfanti che scappavano da una possibile galera e non, come potrebbe succedere oggi, per far saltare la Torre di Toronto.
Per quanto riguarda la fotografia, non sono d’accordo solo perche’ non sono fotogenico!

(Lo Specchio, 12 settembre 2003)