il dito nell'occhio
MEGLIO LEGGERE
PRIMA DI SCRIVERE
Signora Abittan, letto e riletto e visto che non ho dato giudizi e
la realta’ la conosco molto bene, non sono riuscito a spiegarmi
la ragione ed il perche’ del suo articolo “Quanti facili
giudizi senza conoscere la realta’” pubblicato dal Corriere
Canadese il 9 marzo scorso, ma non riportato sul sito web (come mai?)
.
Azzardo: che vorrebbe essere una risposta a “Taglia...Taglia”
e “Questione di cifre...” commento e articolo collegati
al taglio del 50 per cento dei contributi del governo italiano a quotidiani
e stampa italiana all’estero pubblicati, su Lo Specchio lo scorso
5 marzo e anche sul sito web.
Nel commento oltre a sottolineare come, a nostro pa-rere, i contributi
debbano servire a sostenere e non a mantenere, scriviamo che “Siamo
contrari ai tagli e, in particolare, perche’ si tratta di un provvedimento
re-troattivo che taglia fondi del 2009 che, prevedendone il pagamento,
possono gia’ essere stati anticipatamente spesi”
Riferendoci poi alla protesta l’abbiamo definita “sacrosanta”
e, a chiusura del nostro commento, ci auguriamo che nella prossima riforma
dell’editoria sia eliminata la differenza di tratta-mento delle
varie testate “ma anche si pianifichi, in modi concreti che quanto
“si dice” corrisponda al vero”.
Evidente, per quasi tutti, il nostro appoggio alla pro-testa e la nostra
posizione contraria al taglio dei con-tributi italiani...
Eppure la signora Abittan mi accusa di aver scritto un articolo “contro
il Cor-riere Canadese e il suo direttore Paola Bernar-dini e l’azienda
di pro-duzione editoriale Multi-media”.
Secondo la signora Abit-tan scrivendo contro i tagli ai conributi che
il Corriere Canadese da 13 anni ri-ceve contemporanemente scriviamo
contro il Cor-riere Canadese?
Inoltre, signora Abittan:io non ho mai scritto ne’ mai scrivero’
un articolo contro il Corriere Cana-dese che, come Testata, considero
parte della sto-ria della nostra comunita’ ed anche della mia
visto che come cronista e senza tesserino - editore Dan Iannuzzi, direttore
Elena Caprile - vi ho cominciato a lavorare nel novembre 1973 per poi
lasciare a maggio ‘78 come mana-ging editor, cioe’ capo
redattore.
Signora Abittan: non ho mai scritto contro l’attuale direttore
Paola Bernardini: ho solo criticato il tono del suo articolo sui tagli
di contributi ai giornali all’estero dal governo italiano. E,
mi consenta, c’e’ differenza tra contro e critica: sempre
che si sia d’accordo sulla liberta’di pensiero.
Alla Multimedia Nova Corporation si e’ fatto riferimento solamente
nell’articolo “Questioni di cifre...” e senza alcun
commento sull’attivita’ e gestione di questa azienda canadese
da lei presie-duta.
E’ stato proprio l’allar-mante articolo della di-rettrice
Bernardini a spin-gerci a verificare i con-tributi al Corriere Cana-dese
perche’ un conto e’ genericamente parlare di contributi,
un altro e’ sapere di quanto, in lire, euro e dollari, si tratta.
Abbiamo cosi’ riportato cifre reali come quelle dei contributi
( dal 1997 al 2001 oltre 16 miliardi di lire e successivamente in milioni
di euro, tra i 12/13,) che il governo italiano ha finora concesso ad
Italmedia, la Srl italiana che affida produzione editoriale, stampa,
distri-buzione, abbonamenti, pubblicita’ ed am-ministrazione del
Corriere Canadese alla Multi-media Nova Corp. che, tra l’altro,
e’ proprietaria del nome Corriere Canadese per l’utilizzo
del quale la Italmedia paga un “affitto” annuale.
E’ stato sempre l’articolo della Bernardini con il suo
presagio di possibile chiu-sura a farci armare di matita e fare un po’
di conti .
Dal bilancio (pubblico) della Multimedia Nova, per il periodo di 9 mesi-
al 31 dicembre 2009 - risulta un’entrata di 4.066.886 dollari
da parte di Italmedia.
A quella cifra di nostra iniziativa ne abbiamo ag-giunte altre, basate
su una logica di mercato .
Secondo i nostri calcoli, vendendo a 80 centesimi solo 20.000 delle
30.000 copie che il Corriere Canadese, dichiara gior-nalmente di stampare,
ci potrebbe essere una ulte-riore entrata di 4.992.000 dollari a cui
si potrebbero aggiungere altri 890.000 dollari (calcolando entrate solo
da possibili 5.000 abbonamenti) lasciando anche 5.000 copie per pubbliche
relazioni con distribuzione gratuita.
Il totale delle entrate po-trebbe essere di 9.948.886 dollari ai quali
si dovrebbe aggiungere l’entrata pub-blicitaria sul cui am-montare
non azzardiamo cifre.
Da detrarre il costo della stampa, per 52 settimane da noi calcolato
in circa 1.404.000 dollari e le altre spese che, onde evitare cifre
“astratte” non quan-tifichiamo.
E precisavamo, in chiu-sura di quell’articolo del 5 marzo...
“Sostanziare un quadro esatto di entrate e uscite e’ difficile:
lo avra’ fatto la Bernardini preparando la pagina a lutto”.
La signora Abittan scrive che Lo Specchio “negli ultimi
mesi ha percepito tramite il nostro lavoro quasi $50.000 di pubblicita’
da aziende a cui altrimenti non avrebbe avuto accesso”...Bah!
La precisione e’ d’obbligo anche in questo caso.
La signora Abittan scrive che si tratta di pubblicita’ di aziende.
80 percento di tale pubblicita’e’ per annunci da parte del
governo ( sia esso federale o provinciale) , spettanti a Lo Specchio
che da oltre 25 anni e’ uno dei giornali che rientra nelle campagne
pubblicitarie per i gruppi etnici. Nulla e’ cambiato, in 25 anni,
se non il fatto che l’agenzia addetta non alla pianificazione
decisionale ma alla distribuzione delle richieste di inserzione , “
Lingua ads” (nostro interlocutore da oltre 25 anni), e’
da poco di proprieta’ della Multimedia Nova.
Il rimanente 20 per cento di quei $50,000, si riferisce a pubblicita’
aziendale, per conto della Bell (Campagna 2009), inoltrata al nostro
Giornale da Diversity Media (che fa capo alla Multimedia Nova)
Lo Specchio, per la precisione , aveva in passato pubblicato annunci
peer conto della Bell; ultima campagna quella del 2008, allora gestita
dalla Koo Creative Asian Marketing.
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