Infortunati, Comites discute “il
problema”

In questi casi, l’impor-tanza dell’evento, la vali-dita’
dell’iniziativa sta nel mantenere vivo, attivo, dinanzi agli occhi
e nella mente dei cittadini, che votano, e dei politici chia-mati a
trattare e risolvere legislativamente le temati-che sociali della colletti-vita’,
il problema.
E cio’ e’ importante; se il problema, qualsiasi esso sia,
finisce nell’archivio delle cause da risolvere, viene poi dimenticato.
E, l’infortunistica, le ma-lattie professionali sono un tema scottante,
sia in Italia che in Canada.
La dignita’ e la difesa degli infortunati richiedono at-tenzione
e soluzioni con-crete.
Recentemente, il tema e’ stato al centro di una con-ferenza indetta
dal Co-mites di Toronto, presso il Columbus Centre.
C’erano gli esperti: Ivana Petricone, Airissa Gem-ma, Orlando
Buonastella, Fortunato Rao; le dovute rappresentanze diplomati-che:
il console Aggiunto, Dott.ssa Veronica Ferruci; ed i politici locali:
Rosario Marchese dell’Ndp e, in rappresentanza di Laura Albanese,
una sua lettera di circostanza.
Ed in rappresentanza del “problema” un infortu-nato: Antonio
Mauro.
E’ stata, nelle dicussioni, una conferenza “ricordo”:
ognuno, nei propri inter-venti, ha ricordato i pro-blemi di sempre.
Che poi tutte le “testimonianze” saranno raccolte in una
cartella da consegnare alle autorita’ pertinenti che le prenderanno
in considera-zione non altera il loro deposito in archivio.
Questa Prima Conferenza Infortunati sul Lavoro del Comites e’
giunta nel-l’autunno del 2009.
Anche questo fatto la dice lunga sulle realta’ che gli infortunati
hanno dovuto affrontare negli ultimo 40 anni, da quando cioe’
si e’ coalizzata una rivendica-zione sociale dedicata alla risoluzione
del tratta-mento “assicurativo” defi-citario del lavoratore
in-fortunato. Oggi, almeno, si riconosce che il “mal di schiena”
non se lo sono inventato i lavoratori edili italiani. Esiste veramente.
Se il Comites vuole af-frontare l’infortunistica, allora c’e’
ragione e mo-tivo di importanti iniziati-ve; come quella per esem-pio,
dell’aggiornamento del trattato, firmato tra il vecchio Workers’
Com-pensation Board e l’Inail in Italia, sulle pensioni. Pensioni
che oggi, sotto l’aggiornato Workplace Safety and Insurance Board
(la nuova identifi-cazione e’ importante, non abbiamo infatti
piu’ a che fare con un istituto per l’infortunistica ma
con una compagnia assicurati-va dei datori di lavoro), non esistono
piu’.