Il saluto dell’Ambasciatore

Cari Italiani e care Italiane, il termine delle mie funzioni
in Canada si avvicina rapidamente alla fine. Non posso però,
ne' voglio, lasciare voi tutti che appartenete ad ogni collettività
di origine italiana che ho conosciuto e apprezzato in questo Paese senza
rivolgervi un ultimo, affettuoso, messaggio di commiato.
La Comunità di origine italiana in Canada è qualcosa di
veramente grande e sorprendente, non solo per il ricordo così
vivo che conserva della madrepatria ma anche per la sua umana vicinanza
all'Italia di oggi. Questa Comunità e' una realtà che
in Italia va conosciuta meglio, perché è un potenziale
che può crescere con grandi benefici da entrambi i lati dell'Atlantico.
So che a questo compito sono già impegnati i Parlamentari (in
maggioranza canadesi) che sono stati eletti nella Circoscrizione estero
Nord America. Auguro loro un successo sempre maggiore e formulo l'auspicio
che la loro voce sia sempre più ascoltata. Per parte mia ho cercato
di farmi interprete dei sentimenti di tutti coloro che in questo paese
sono italiani di origine e di cuore - abbiano o meno la cittadinanza
della Repubblica - sia presso il Governo che presso la società
civile italiana: entrambi sono i vostri interlocutori naturali, entrambi
possono fare molto per mantenere vivo il vostro rapporto con l'Italia.
Ma anche voi tutti potete, e oggi credo dovete, fare di più per
consolidare questo dialogo, dandovi un'organizzazione più moderna
e più dinamica, che sia il frutto della vostra scelta e delle
vostre preferenze.
Ricorderete quante volte ho insistito sull'importanza di mantenere viva
la nostra lingua: essa è la base di una identità culturale
che, se mantenuta vitale, farà di voi dei cittadini canadesi
più fieri e più consci della vostra identità nella
sua completezza. Ma la ragione per cui vi esorto a darvi una organizzazione
che esprima delle proprie "policies" e anche adeguatamente
le finanzi (come del resto gli italo-canadesi finanziano molte cause
giuste in questa società), si riassume in una parola: i vostri
giovani. Anche se non sempre riescono ad esprimersi in italiano - e
non è certamente colpa loro - i vostri figli e nipoti parlano
italiano con gli occhi, con la passione con cui seguono lo sport italiano
e con l'entusiasmo con cui visitano l'Italia. I vostri giovani, a modo
loro, mostrano già di volersi avvicinare alle loro radici. Non
è giusto che siano lasciati soli. Vanno aiutati come studenti,
come giovani professionisti e anche come… turisti! L'Italia è
naturalmente solo una delle finestre attraverso cui possono guardare
ad un mondo sempre piu' globalizzato, ma non è l'ultima e non
è la meno importante.
In quattro anni di lavoro in Canada ho parlato a tutti voi, ma voglio
pensare di avere parlato soprattutto pensando a questi giovani, perché
sono loro il futuro della Comunità. A volte ho avuto la sensazione
di non essere capito abbastanza. Certi semi tardano a diventare germogli,
ma spesso nel silenzio e nell'oscurità, vivono e crescono ciò
nonostante. Spero che così sia anche in questo caso, e che, oltre
al mio lavoro, anche quello di tutti i miei colleghi e collaboratori
dell'Ambasciata e dei Consolati in terra canadese porti alla fine i
frutti che abbiamo auspicato.
A voi tutti rivolgo un augurio sincero di sempre maggiore prosperità
e un saluto affettuoso.
Viva il Canada! Viva l'Italia!
Gabriele Sardo, Ambasciatore d'Italia in Canada