Lo Specchio

paesaggio di morte

Onna, 350 anime circa fino alla notte prima del sisma , è una delle aree più colpite dal sisma: di tutte le case, se n'é salvata una sola, costruita in cemento armato. Il resto è solo un cumulo di detriti, edifici devastati, senza tetto, senza pareti. Lì sotto si scava e si continuerà a scavare con le ruspe e con la forza delle braccia,. Onna è il culmine di una tragedia che, per chi dalla costa abruzzese si addentra verso l'Aquilano, comincia subito dopo la piana di Navelli, tra chiese tratturali e case dei centri storici lesionate o crollate, diverse vittime che si contano a Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere, a Poggio Picenze e a San Gregorio.
Tra le 40* vittime bambini sono finiti sotto calcinacci e mattoni. (* il dato e’ riferito a mercoledi’)
Il dolore è composto, rassegnato, pieno di dignità. A Onna non rimane nulla, tranne - dice don Cesare ai giornalisti - "Cristo Gesù che è la nostra speranza".

Lo Specchio 10 aprile 2009