Lo Specchio

“Ricchi piu’ ricchi” e i poveri...

Il divario di reddito tra i ricchi ed i poveri in Ca-nada e in Italia ha rag-giunto livelli storici e lo stesso fenomeno e’ evi-dente in tutti i paesi indu-strializzati del mondo.
Una disparita’ che, secon-do lo studio appena pub-blicato dall’Organizzazi-one per lo Sviluppo e Co-operazione Economica, (Ocse) e’ la piu’ vistosa degli ultimi 30 anni.
Il 10 per cento dei ca-nadesi a piu’ alto reddito, guadagna 10 volte in piu’
di quanto riceve il 10 per cento dei lavoratori a piu’ basso reddito.
I primi hanno un reddito medio annuale di 103.500 dollari mentre gli ultimi sono fermi a 10.260.
Anche in Italia aumenta il gap tra ricchi e poveri.
Il salario medio del 10 per cento piu’ ricco. secondo Ocse e’ oltre dieci volte quello del 10 per cento piu’ poveroe 49.300 euro contro4.877 e il divario e’ aumentato rispetto agli anni Novanta quando era di 8 a 1.
"Negli ultimi anni - afferma Scarpetta, vice-direttore della sezione Lavoro e politiche sociali dell'Ocse, - l'occupazione è aumentata, ma i nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani, sono in gran parte di basso livello: bassa produttività, basso salario e poche prospettive di carriera. Il contratto a termine non è più un trampolino di lancio, ma una trappola in cui i gio-vani restano bloccati, senza riuscire ad accedere a posizioni economi-camente migliori".
Poveri sempre più poveri, dunque, ma soprattutto ricchi sempre più ricchi. La quota di reddito na-zionale controllata dell'1% più benestante della po-polazione italiana è infatti aumentata dal 7% del 1980 al 10% nel 2008, e quella in mano allo 0,1% più ricco ("circa 60.000 persone") è passata da-ll'1,8% al 2,6%. Una crescente polarizzazione del reddito, in cui anche le scelte matrimoniali gio-cano un ruolo: "In Italia, come in altri Paesi occidentali, i ricchi si spo-sano con i ricchi", spiega ancora Scarpetta, "e spes-so il professore si sposa con il professore, il me-dico con il medico e così via".
Così, le nozze diventano un ulteriore fattore di accentramento della ric-chezza nelle mani di al-cune fasce minoritarie della popolazione, e di ri-duzione della mobilità sociale.
La possibile soluzione a questi problemi?
Intervento sul mercato del lavoro con la creazione di "posti qualitativamente e quantitativamente migli-ori, che offrano buone prospettive di carriera e la ma anche una revisione del sistema fiscale, che vada a colpire in modo più mirato i super ricchi, in modo che "contribui-scano in giusta misura al pagamento degli oneri impositivi".

 

9 dicembre 2011