Lo Specchio

Morte di Rose Mandarino:
donna multata $2mila

“Qualunque sia la condan-na, non importa. Il fatto ri-mane: una vita e’ stata pre-sa e nulla potra’ mai resti-tuirla” cosi’ Rosemary Ma-brucco, la zia di Rose Mandarino, la 16enne uc-cisa il 24 febbraio 2009, da un Suv all’incrocio tra Langstaff ed Ansley Grove a Vaughan, ha commentato la sentenza emessa a carico della 51enne Nancy Capo-ne di Vaughan, gia’ in pre-cedenza riconosciuta col-pevole di negligenza alla guida, per la morte della giovane studentessa.
$2mila di multa, la patente sospesa per due anni e due anni di condizionale, la condanna stabilita dal giudice Lise Hefkey che ha ricordato come “negligen-za alla guida” sia una vio-lazione del codice della strada e non un’imputa-zione del Codice penale.
Alla guida del suo Suv Pathfinder nero, la Capone viaggiava in direzione est su Langstaff Rd. quando nei pressi di Ansley Grove mentre il semaforo diven-tava giallo la donna supe-rava due vetture gia’ ferme nella corsia accanto e, giunta nel mezzo dell’in-crocio era colpita da una Buick Regal guidata da un 72enne, che stava girando a sinistra.
Il Suv slittava verso l’an-golo dove erano fermi sul marciapiede, in attesa di at-traversare l’incrocio Rose Mandarino ed il fratello gemello, Rob, che tornava-no a casa, dopo scuola.
La vettura colpiva Rose uccidendola; Rob rimaneva illeso.
Il giudice Hefkey ha notato che la Capone non aveva multe o condanne prece-denti, non guidava ad alta velocita’ ed e’ afflitta da ri-morso profondo; sposata da oltre 20 anni e madre di due figli, soffre di “depres-sione continua”. Per tutta la durata dell’udienza, la donna e’ rimasta in silenzio seduta accanto al suo avvo-cato difensore.
In silenzio anche, e spesso con gli occhi colmi di la-crime, tutta la famiglia Mandarino ha assistito al-l’udienza nell’aula del tri-bunale di Newmarket. Ne’ il fratello ne’ i genitori sono riusciti a dire nulla alla stampa.
Uscendo, nel corridoio, i coniugi Mandarino hanno evitato d’incrociare la Ca-pone, “chiudi gli occhi e cammina,” ha sussurrato Frank Mandarino alla mo-glie. Con un gesto di rab-bia, la signora Mabrucco ha voluto invece ricordare, “che c’erano gia’ altre vet-ture ferme all’incrocio...” Poi rivogendo una pre-ghiera al pubblico in gene-rale ha aggiunto, “Per fa-vore tutti quanti, quando si guida si deve fare atten-zione; vi sono gia’ state troppe tragedie, troppi lutti e dolori per negligenza alla guida.”
“Il nostro caso con la giu-stizia e’ ora chiuso,” ha concluso la zia della ra-gazza uccisa, “ma il dolore rimane nel cuore, per sempre.”

 

25 novembre 2011