“Diritto” all’eutanasia:
controversia in Tribunale
E’ riesplosa in Canada la controversia sul difficile
tema del “diritto” all’euta-nasia ed al suicidio assi-stito.
La scottante polemica, che trova i gruppi pro e contro, su posizioni
diametrial-mente opposte e rigide, che non offrono punti di in-contro
e compromesso, e’ tornata al centro del di-battito nazionale con
la petizione alla Corte Su-prema della BC da parte di Gloria Taylor-
63 anni, sof-ferente di sclerosi laterale amiotrofica (Sla) ovvero “la
malattia di Gehrig”-che chiede l’abolizione del di-vieto
all’eutanasia, l’annul-lamento delle leggi federali in merito
ed il ricono-scimento del diritto alla morte tramite il suicidio assistito.
“E’ la mia vita, e’ il mio corpo,” afferma la
Taylor, “e dovrei avere il diritto di poter decidere io come e
quando affrontare la mia morte.”
Il caso dinanzi alla Corte Suprema, raggruppa in ef-fetti le petizioni
di richieste di incostituzionalita’ della normativa di cinque
perso-ne sofferenti di gravi mal-attie, con patologia avan-zate ed hanno
ormai un te-mpo di vita limitato.
Nel dibattito dinanzi ai giu-dici e’ finito questa setti-mana
anche un rapporto di una commissione d’esperti che negli ultimi
due anni ha esamitato la questione per conto dalla Royal Society of
Canada.
Il documento afferma che i pazienti in gravi condizioni sanitarie dovrebbero
avere il diritto all’eutanasia ed al suicidio assistito, sotto
la supervisione di un medico.
Nelle sue conclusioni, il rapporto sostiene che le esperienze accumulate
nei Paesi dove cio’ e’ permes-so, i dati non indicano al-cun
aumento nei casi di “abuso” degli anziani o di suicidi “imposti”
per pa-zienti in fin di vita.
Tale diritto deve pero’ es-sere esercitato sotto una Authority
nazionale, nor-mative precise e controlli medici capillari. Tutto que-sto,
proprio per evitare le paure espresse dai gruppi contrari, sul potenziale
abuso di questo “diritto” con pazienti troppo fragili o
deboli per far valere la lo-ro reale volonta’.
Il Prof. Udo Schunklen della cattedra di BioEtica della Queen’s
University, chair della Commissione dei sei esperti che ha con-dotto
lo studio, ha spiegato che le loro raccomanda-zioni riflettono la Carta
Ca-nadese dei Diritti e Liberta’ dei cittadini.
I gruppi aderenti alla Euth-anasia Prevention Coaliti-on of Canada,
che si oppo-ngono alla decriminaliz-zazione dell’assistenza al
suicidio, hanno respinto il rapporto ed i lavori della Commissione,
affermando che i suoi sei membri so-no stati pregiudizialmente scelti
in quanto gia’ noti sostenitori del diritto alla eutanasia. “Sono
due anni che stiamo sollevando obiezioni alla composizio-ne ed ai lavori
di questa Commissione che non e’ di studio ma di promozione di
una tesi,” dice Alex Scha-denberg, direttore della Coalition.
Gia’ ne 1993, la Corte Su-prema del Canada respinse 5 voti a 4
una richiesta si-mile nel caso di Sue Rodri-guez. Un anno dopo la don-na
riusci’ ad uccidersi con l’assistenza di un medico rimasto
anonimo. Ottawa ed il governo della BC. sono contrari all’abolizio-ne
della legge attuale.