Inchiesta McCallion,
Hazel “in conflitto d’interesse”
Il giudice Douglas Cunni-gham non ha avuto dubbi, il sindaco
di Mississauga Hazel MacCallion “ha agi-to in condizioni di vero
e percepito conflitto d’inte-resse.” Ma, aggiunge il giudice,
nel suo rapporto di 386 pagine sul ruolo avuto dalla 90enne sindaco
nel promuovere un grande pro-getto commerciale per il centro di Mississauga
nel quale il figlio Peter era uno dei partner ed avrebbe in-cassato
milioni di dollari se l’affare si fosse concluso positivamente,
che la Mc-Callion “non ha violato la lettera della normativa sul
conflitto d’interesse, cosi’ come contenuta nella legge
sulle Municipalita’,” ma ne’ ha certamente violato
lo spirito.
Inoltre, aggiunge il giudi-ce, la McCallion “ha vio-lato quei
principi di “legge comune” che nei secoli hanno stabilito
il divieto di sfruttare i poteri conferiti dell’incarico per promuo-vere
un interesse privato.”
Alla stampa, la McCallion ha ribatito di non aver fatto nulla di illegale
e che lo stesso giudice ha ricono-sciuto che ha rispettato la legge.
Il rapporto, che dedica vari capitoli alla necessita’ da parte
del governo provin-ciale di modificare e ren-dere piu’ precisa,
completa e lineare la normativa mu-nicipale sui conflitti d’in-teresse,
dovra’ ora essere “considerato” dal Consi-glio di
Mississauga.
Attualmente, tale norma-tiva stabilisce soltanto che il pubblico ufficiale
dichi-ari un conflitto d’interesse sul tema in discussione e non
parteci ne al dibatito ne’ alla relativa votazione e questo McCallion
l’ha fat-to.
I suoi interventi a favore del progetto sono stati tutti in incontri
privati, fuori dal Comune. L’inchiesta del giudice Cunnighan,
durata due anni e costata ai citta-dini $7 milioni, ha trattato il possibile
sviluppo di un ampio tratto di terreno nel cuore di Mississauga che
la World Class Development, nel quale il figlio Peter era un partner,
oltre che agente immobiliare, avrebbe dov-uto acquistare e sviluppare
con un albero di lusso ed un moderno centro di congr-essi per un valore
di $1,5 miliardi.
Il “deal” alla fine, non ven-ne mai completato.
McCallion ha sempre man-tenuto di aver agito “negli interessi
di Mississauga per dare alla citta’ un pro-getto prestigioso,”
anche se era perfettamente a cono-scenza della partecipazi-one del figlio;
questi, nel corso della testimonianza dinanzi al giudice ha dichi-arato
di “aver sempre pen-sato di essere soltanto l’a-gente immobiliare
del gruppo” e di essersi reso conto che era anche partner al 15%
soltanto molto te-mpo dopo. Cunningham ha
criticato questa testimoni-anza affermando che Peter “sapeva di
essere un par-tner nella Wcd”.
Il giudice ha poi smontato la “giustificazione” della McCallion
affermando che “agire negli interessi della citta’ non rappresenta
una valida risposta al fatto che il figlio avrebbe incassato milioni
da un progetto nel quale era partner e che lei, come sindaco stava attiva-mente
promuovendo.”
Alla stampa la McCallion alla fine ha ammesso, “se sapevo allora
quello che so oggi, certamente non mi sarei coinvolta...”
Un’ammissione che molti ritengono tardiva ed insuf-ficiente.