Delitto Varaschin, l’Opp
chiede test-Dna volontario
Vi potrebbe essere una svolta importante nelle indagine sul misterioso
omicidio di Sonia Vara-schin, avvenuto ad Oran-geville nella notte tra
il 29-30 agosto dell’anno scorso.
Gli investigatori, sotto la direzione dell’Ispettore dell’Opp
Andy Karski, hanno rivolto un appello agli uomini della regione di Orangeville
affinche’ accettino di sottoporsi al controllo volontario del
loro Dna.
La polizia e’ gia’ in pos-sesso di prelievi di Dna, recuperati
nel corso delle indagini sull’omicidio e gli investigatori pensano
di poter giungere al-l’identificazione dell’as-sassino in
un confronto con questi nuovi prelievi.
Karski ha sollecitato la piena collaborazione dei cittadini “per
assistere nella risoluzione di questo orrendo delitto.” Durante
le prossime settimane ad uno specifico gruppo di uomini verra’
chiesto di sottoporsi al prelievo vo-lontario del Dna.
Secondo indiscrezioni poi, gli investigatori stan-no an-che esaminando
una seconda pista: le at-tivita’ di Sonia su alcuni siti internet
specializzati nel favorire incontri o ap-puntamenti tra persone che
desiderano cono-scersi. A quanto pare la 42enne infermiera aveva “frequentato”
alcuni di questi siti prima di essere uccisa.
Karski ha parlato di “una nuova fase” dell’in-chiesta
che approfondira’ lo stato delle relazioni personali e di lavoro
della giovane donna.
Il fratello Viv di 38 anni, ha confermato che Sonia aveva visitato questi
siti web.
Egli non ha poi voluto ag-giungere altro per via delle indagini in corso.
Uno di questi siti sarebbe il “PlentyOfFish” di cui la polizia
avreb-be gia’ controllato i vari “in-terventi” di
Sonia.
La mamma della Va-raschin ha gia’ altre volte detto che Sonia
aveva avuto “diffi-colta’” nel pe-riodo prece-dente
al delitto. Per esempio, po-co prima di lasciare il lavoro al Southlake
Re-gional Health Centre di New-market, la donna aveva avuto delle difficolta’
con un ma-nager ed aveva poi preso un impiego presso un ufficio sanitario
di Mis-sissauga.
Vi erano poi stati degli attriti con alcuni vicini di casa ad Orangeville
per via di schiamazzi not-turni e Sonia era stata costretta a chiamare
la polizia varie volte. Questa gente non abita ora piu’ nel complesso.
Al mattino di lunedi 30 agosto, la “townhouse” di Sonia
fu trovata im-brattata di sangue ed an-che la sua Toyota Corolla, ritrovata
lo stesso giorno era ricoperta di macchie di sangue.
La donna sarebbe stata uccisa in casa e poi il suo corpo venne portato
via ed abbandonato nei pr-essi di Caledon.
Nei primi mesi delle indagini, la polizia an-nuncio’ di essere
alla caccia di un uomo che av-eva lasciato delle precise impronte di
scarponi da lavoro; scaponi di marca Dakota o WindRiver e venduti solo
presso i ne-gozi Marks Work Warehouse ma da allora non si era piu’
avuto alcun aggiornamento nelle indagini.
Tempo addietro vi era stata un altra donna uccisa in modo misterioso
ad Orangeville ma la poli-zia escluse poi che vi pot-essero essere dei
legami con la morte di Sonia.