Lo Specchio

Ci scaricano?

Nel disegno di legge costituzionale presentato dal ministro leghista Roberto Calderoli e’ previstal’abrogazione del terzo comma dell’articolo 48 della Costituzione che prevede l’esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini residenti fuori dall’Italia
per l’elezione di parlamentari della circoscrizione estera

Nell’aprile 2006, dopo l’elezione nella quale per la prima volta gli italiani all’estero votarono i loro rappresentanti, Silvio Ber-lusconi venne sconfitto e disse che gli italiani al-l’estero non dovrebbero votare in quanto non pa-gano le tasse in Italia e, a distanza di cinque anni, sembra non aver cambiato idea...
Dopo la bozza della riforma costituzionale di Calderoli i parlamentari del Popolo della Liberta’ eletti all’estero “fiduciosi nella Sua comprensione della gravita’ ed urgenza della problematica venutasi a creare” hanno chiesto un incontro con il premier Berlusconi.
Puntualizzano come sono stati 800.000 mila i residenti all’estero che hanno votato, sette parlamentari all’estero appoggiano il Governo, che, “ a differenza di quanto succede negli altri partiti che esprimono parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero nessuna parte del com-penso, ex finanziamento pubblico ai partiti, viene girato dal Popolo della Liberta’ all’apposito dipartimento degli Italiani nel mondo.
Una “gola profonda” di Palazzo Chigi ha fatto uscire la bozza di un messaggio di Berlusconi a Letta in risposta alla richiesta dei parlamentari ,nella quale il presidente del Consiglio dice di non aver “ne’ voglia ne’ tempo di incontrarli”.
Berlusconi dice anche che “pur con la soppressione della Circoscrizione Estero i connazionali potranno co-munque votare, ci man-cherebbe altro! Nessuno ha intenzione di togliere loro questo sacrosanto diritto. Votino per i candidati in Italia come tutti.”
A proposito dei rimborsi editoriali il presidente Berlusconi risponde: ”Cer-cano ancora soldi? Ho man-dato avanti per anni Forza Italia, ho sempre tappato i buchi mettendo mano al mio portafogli...Quindi si arran-gino! Al PdL nel Mondo ci pensino loro, ce li mettano loro i quattrini visto che sono loro ad avere la poltrona e le prebende grazie al simbolo PdL- Berlusconi presidente e non certo grazie alle loro ini-ziative - inesistenti per quan-to ne so - sul territorio.”
A conclusione Berlusconi in-vita Letta a spiegare ai de-putati il suo pensiero, ma “se poi dovessero insistere pro-metti loro a nome mio un seg-gio in Italia e vedrai che della Circoscrizione estero e degli italiani nel mondo non gliene freghera’ piu’ un fico secco.”

Alla proposta del ministro Calderoli si associa anche il sen.Alfredo Mantica che, come sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo dovrebbe garan-tire i nostri diritti ha detto, “alla luce di un piu’ che necessario taglio dei costi della politica, (credo che) possa starci anche la proposta dell’abolizione della Cir-coscrizione Estero”.

In una nota firmata dal grup-po dei parlamentari PD, eletti all’estero (che include Gino Bucchino), si afferma che “in nessun momento della storia dell’emigrazione italiana un governo nazionale si e’ rap-portato alla nostra diaspora in modo tanto distruttivo e per-verso.”
Il gruppo afferma che l’abolizione del voto rappre-senta “il colpo finale” alla politica dei “tagli progres-sivi e lineari” del governo Berlusconi all’intera rete dei servizi all’estero, dai tagli ai consolati, ai corsi d’italiano, alla stampa alle strutture culturali allo “svuotamento” della rappresentanza.
Il deputato del Pdl per il NordAmerica Amato Berardi ha detto che il governo deve “tagliare le spese extra” ma “nessuno deve toccare il voto degli italiani all’estero.” Berardi, come Bucchino ha poi auspicato una riforma della legge elettorale per l’estero che affronti “l’elimi-nazione dei brogli e dia a tutti la certezza del voto.”
Riprendendo le critiche dei deputati del centrosinistra, Elio Carozza, segretario ge-nerale del Cgie ha detto che la proposta abrogazione del voto all’estero rappresenta “un ulteriore schiaffo agli italiani residenti all’estero.” Carozza ha quindi parlato delle iniziative di “smantella-mento” delle politiche a fa-vore degli italiani all’e-stero attivate dal governo Berlu-sconi durante gli ultimi tre anni. Egli poi ha ribadito l’impegno del Cgie e di vari Comites di continuare a bat-tersi “per l’affermazione dei diritti di milioni di conna-zionali residenti all’estero.”

...Naturalmente per il go-verno Berlusconi si tratta di passare dalle parole ai fatti, ma allo stesso tempo e’ na-turale domandarsi se il tempo a disposizione del governo Berlusconi (fino al 2013?) sara’ sufficiente per varare entro la fine della Legislatura modifiche costituzionali di rilievo come quelle chieste dal ministro Calderoli.


visto da qui...

Carlo Consiglio, membro del Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), vuole pro-teggere il diritto al voto ma cambiare la normativa, “ i de-putati eletti all’estero si son “na-scosti” nei loro rispettivi partiti e quindi e’ stato tradito lo spirito della legge Tremaglia che vedeva un loro gruppo par-lamentare a difesa degli interessi degli italiani all’estero. Quindi nulla e’ stato fatto per noi all’estero e dobbiamo constatare l’assoluta inu-tilita’ dell’attuale normativa e di questi rap-presentanti.”

Claudio Lizzola, membro del Cgie, simpatizzante di “Forza Italia”, afferma:”Avendo com-battuto in prima linea per il riconoscimento legislativo e l’applicazione del diritto di voto per gli italiani all’estero, di-spiace.Dispiace per la proposta e perche’ non si riescono ad eliminare gli abusi a questa nor-mativa. Dispiace che in Italia manchi ormai alcuna simpatia per questa legge, colpita da sospetti e voci di brogli. I deputati eletti al-l’estero poi non hanno fatto gruppo confron-tandosi con il governo ed i partiti nella pro-mozione degli interessi dei loro elettori ma si sono persi, ognuno, nelle logiche politiche dei rispettivi partiti.”

Vittorio Coco, ex candidato Udc per la circoscrizione Estero -Nord e Centro America, “Pre-messo che la legge andrebbe modificata; palese il fatto che cosi’ non va bene, dico che l’ini-ziativa e’ frutto di “una insolazione”. Considerato poi che la proposta necessita di una maggioranza qualificata, non credo che una sua eventuale approvazione sara’ facile.”

22 luglio 2011