Lo Specchio

Passa per Vaughan
la retata anti ‘ndrangheta

Vaughan, insieme a Thunder Bay erano i punti di ri-ferimento canadese della ’Ndrangheta di Siderno, e quindi di tutta la fascia Ionica; mentre le cellule ope-rative in Germania, Sviz-zera ed Australia facevano riferimento alle cosche di Rosarno e quindi della fascia tirrenica reggina.
Questi gli elementi “nuo-vi” emersi nell’ultima reta-ta ”Operazione Crimine 2” delle forze dell’ordine ita-liane contro la mafia in Calabria. Sono 51 le ordi-nanze di custodia cautelare per associazione a delin-quere di stampo mafioso finalizzata a vari reati; 41 gli arresti eseguiti dai carabinieri e polizia in Italia, nonche’ in Germania.
Sei mandati sono invece per residenti italocanadesi di Thunder Bay, uno per il 54enne Carmine Verducci di Woodbridge ed un’ altro per Domenico Antonio Val- lelonga, residente in Australia e per molti anni, sindaco di Stirling, un comune dell’area metropolitana di Perth.
Arrestato anche un altro italocanadese, Salvatore Femia, 33 anni, nato a Toronto ma residente in Italia.

I residenti di Thunder Bay, colpiti dai mandati sono Rocco Etreni, 65 anni, che ha detto “non so di che cosa stiate parlando ...’Ndr-angheta? Io vivo in Canada dal ‘66, non ho nulla da na-scondere e non ho mai fatto nulla di illegale”, Giuseppe Bruzzese, 65 anni, Cosimo Crillo di 54 e Cosimo Etre-ni di74. E poi, Antonio e Rocco Minnella, rispetti-va-mente di 70 e 59 anni.
Il nome di Verducci venne alla luce nel corso di una riunione della ‘Ndrangheta del 12 febbraio 2008 ed allerto’ gli investigatori dell’Anti-Mafia di Reggio di un legame attivo ope-rativo in Canada. Vi sarebbe poi un’intercet-tazione telefonica del 2009 nella quale il Verducci parla con il Boss di Side-rno Giuseppe Commisso, detto ‘u mastru in merito ad elezioni interne alla “locale”. Secondo Nicola Gratteri, procuratore capo della Dda di Reggio Calabria, “Verducci aveva il compito di mantenere informati i vertici in Calabria e “le locali” in Canada e quindi viaggiava spesso tra i due paesi.”
Alla stampa canadese Ver-ducci ha negato, affer-mando solo “Non so nulla di tutta questa storia. Arri-vederci.”
Constatato che in Canada non esiste l’imputazione di “associazione a delinquere di stampo mafioso”, le per-sone indagate e ricercate dalla polizia italiana non rischiano granche’:ne’ l’ar- resto ne’ la deportazione.
“Per noi non esiste al mo-mento una situazione d’in-tervento,” ha spiegato Ch-ris Adams, portavoce della polizia di Thunder Bay.
“Qualsiasi mandato d’arre-sto estero, deve seguire la prassi prestabilita prima che possa essere eseguito dalle forze di polizia.” Non appare al momento che questo problema tra il Ca-nada e l’Italia sara’ presto risolto; non esiste, secondo gli esperti, la volonta’ da parte delle autorita’ ca-nadesi di toccare “il diritto d’associazionismo” anche se basterebbe specificare soltanto l’illegalita’ di ope-rare in gruppi impegnati in atti di criminalita’.
L’operazione di polizia ha evidenziato che all’estero, in Germania, in Canada ed altri paesi, la ‘Ndranghera si e’ data la stessa struttura organizzativa, operativa in Calabria con “provincia”, “mandamento” e “locali”; stessi gradi di sgarrista, s-antista, vangelo, e cariche. L’assetto e’ quello di un’or-ganismo gerarchicamente unitario, con le decisioni chiave che sono assunte dal vertice di Reggio Calabria, lasciando comunque ampia flessibilita’ autonoma alle cellule operanti all’estero nelle loro attivita’ locali quotidiane.
Queste locali estere fanno poi riferimento ad altre locali operative in uno dei tre mandamenti, Terrenico, del Centro e Jonico.
Nella prima “operazione Crimine” condotta la scorsa estate vennero arrestate decine di persone e sequestrati beni per cen-tinaia di milioni di Euro. Tra gli arrestati di spicco di questo secondo round vi e’ il boss Francesco Maisano, 46 anni, trovato nascosto in un bunker della sua abi-tazione di Palizzi.

11 marzo 2011