Ed io pago!
L’escalation dei costi al consumo. Speculazioni
ed interessi politici
“Ed io pago....” quasi uno slogan,
la frase resa famosa dll’indimenticabile Toto’ nel film
“47 morto che parla” del 1950. Ma quelli erano tempi piu’
ingenui ...Toto’ faceva la vittima per difendere la sua avarizia.
Oggi, invece i cittadini sono costretti a pagare e salato, spesso per
le speculazioni di forti interessi internazionali
Interessi terzi. Una volta, il prezzo dell’insalata
era de-terminato dal sole e dalla pioggia; oggi potenti grup-pi speculativi
internazio-nali, interessi politici ed ideologie valgono piu’
di qualsiasi temporale o jurnata e sole di stagione. Il mondo, come
decreto’ nel lontano ‘62 McLuhan, e’ un “villaggio
globale”; oggi, la rete telematica ed internet sta rendendo in
tempo reale questo villag-gio sempre piu’ compatto, piccolo, integrato
ed inter-dipendente.
E come ai vecchi tempi, la vita di ogni piccolo villag-gio e’
sempre soggetta alle brame, i desideri, l’ingor-digia, gli abusi
e poteri dei potenti del luogo.
Tra potenti e bulli, la differenza e’ spesso irrile-vante. Come,
per esempio, il controllo dell’acqua nel-la vita dei paesi della
Sicilia e del resto del sud Italia. La piazza del “nostro”
paese moderno e’ la Borsa ed al tavolo del Caffe’ son seduti
gli spe-culatori, finanzieri, ditta-tori politici, fanatici ed estremisti
di cause ideolo-giche che vanno dall’Am-biente alla “religione”.
I loro interessi determinano oggi i prezzi al dettaglio di tutti i nostri
beni di con-sumo.
In questi giorni il prezzo del carburante alla pompa e’ tornato
ai livelli da “crisi energetica”. Si dice, per via delle
“rivolte popolari” nel Medio Oriente che interfe-riscono
con la fornitura di petrolio. In Nord America vi e’ una for-tissima
so-vrabbondanza di petrolio nella rete produttiva e distributiva dei
carburanti. Non ne’ abbiamo mai avuto cosi tanto!
Cio’ che non abbiamo in Canada, in modo partico-lare, e’
una vera concor-renza di mercato; le raffi-nerie operano in condizioni
di monopolio.
I nostri governi a Queen’s Park ed Ottawa incassano quasi 40 cents
per ogni dollaro di benzina che compriamo; se non bastas-se, vi hanno
aggiunto la Hst che scatta sul prezzo al dettaglio e quindi offre ai
governi un diretto incen-tivo a non far scendere i prezzi.
Una stima modesta, indica che solo nell’ultima setti-mana Ottawa
ha incassato oltre $6,5 milioni dall’ulti-mo aumento, di 10 cents
circa, del prezzo della benzina.
Politici “progressisti” ed Ambientalisti vogliono an-che
che tutti i prezzi delle energie fossili aumentino perche’ vogliono
imporre un mondo “pulito” con energie “rinnovabili”.
Stiamo gia’ pagando queste imposizioni ideologiche con i nuovi
prezzi del-l’energia elettrica che saliranno del 40% nei prossimi
cinque anni. Ed anche le nuove lampadine “ecologiche” che
siamo costretti ad acquistare sono piu’ costose, sono spesso piu’
pericolose e non e’ vero che “sono migliori”.
Si promuovono i motori ibridi; negli Stati Uniti del-le 416 milioni
di tonnelate di frumento coltivato, 119 milioni sono stati usati per
produrre etanolo per auto-mobili. Tale frumento avrebbe potuto sfamare
350 milioni di persone per un anno. L’altra conse-guenza e’
che prezioso ter-reno agricolo viene ora usato per produrre diesel vegetale.
Le Nazioni Unite, organi-smi scientifici, esperti stan-no lanciando
l’allarme dal-lo scorso dicembre, dando sopratutto la colpa ai
“cam-biamenti climatici”: inon-dazioni nel sud-est asiatico
ed Oceania siccita’ in Sud America, gelo in Usa ed al-tro, preannunciano
una pe-ricolosa forte escalation dei prezzi di tutti gli alimentari
a livello internazionale; si omettono troppo spesso, gli effetti speculativi
di forti interessi internazionali sui mercati delle risorse, mate-rie
prime e “commodities”. Miliardi sono stati investiti, perfino
da complessi ban-cari e pensionistici, sul pre-visto rialzo dei prezzi
degli alimentari.
Nell’ultimo anno, il gran-turco e’ salito del 52%; il grano
del 47%, solo tra luglio e’ dicembre del 2010, sul mercato di
Chi-cago, il grano e’ aumentato del 70%. Il riso e’ salito
di oltre il 22%, lo zucchero di oltre il 40%. In generale si prevede
un aumento medio del 20% del costo degli ali-mentari nel mondo durante
quest’anno. Se nel 2008 vi furono rivolte popolari in Africa ed
altri paesi in via di sviluppo, quest’anno stiamo assistendo a
“rivolte popolari” attraverso il Me-dio Oriente.
L’economia e’ la nuova frontiera delle guerre ideo-logiche
e “religiose” del-l’umanita’. Uno studio ap-pena
completato per il Pen-tagono da parte dell’eco-nomista Kevin D.
Free-man, rivela che la grave crisi economica mondiale del 2009 potrebbe
essere stata aggravata da azioni di “terrorismo economico-finanziario”
da parte di “potenti nemici degli Stati Uniti nei paesi arabi,
dal-l’estremismo islamico, da settori militari cinesi, dal crimine
organizzato e go-verni ostili quali l’Iran, il Venezuela e la
Russia.”
Ma noi non siamo gli “Sta-tes”...ma nello stesso vil-laggio
viviamo: la panette-ria Weston Foods ha appe-na annunciato un aumento
generale del 5% per tutti i suoi prodotti. Si prevede che quest’anno,
solo gli alimentari aumenteranno del 5%; il doppio rispetto al 2010.
Per i cittadini del paese mondo son finiti i tempi di panem et circensus
gratis...
erre.ci