Lo Specchio

40 anni d’amore e mattoni
“Sogni” diventati realta’
Villa Charities: dall’Icbc a Villa Colombo Vaughan l’impegno ed i successi della collettivita’ italiana

Villa Colombo, il Colum-bus Centre nomi ormai scolpiti nel mente e nel c-uore di ogni italocanade-se della Gta, nomi indeli-bili della Memoria della nostra collettivita’. Facile consta-tarlo oggi ma una volta, 40 anni fa’ erano so-lo un’idea di pochi, che diventarono il sogno di molti
“Devi avere dei sogni,” disse un giorno Tony Fu-sco. “Dove credi che la Villa sia nata? E’ nata da un sogno.”
Un sogno. E cosi’ ebbe inizio, quaranta anni fa, quell’impegno ammirato in tutto il Canada, della collet-titiva’ italiana nel sociale di profonda identita’ cultu-rale, elaborato e realizzato prima dall’Italian Canadian Benevolent Corporation ed oggi espresso nell’organi-smo che ne assunse la sto-ria e le responsabilita’: Villa Charities.
Un sogno; che inizio’ a “nascere” con i tanti tanti “mattoni” che migliaia di lavoratori, uomini, donne, giovani, nonni, insomma un’intera collettivita’, nel corso di una lotteria, un ra-diothon e poi cinque Tele-thon tra il 1975 ed il 1979 portarono per la costruzio-ne di Villa Colombo, la casa di riposo per i nostri anziani.
Ma, prima dei mattoni, del sogno, vi fu l’idea; ed i tempi, l’ambiente e le per-sone si trovarono tutti in sintonia... Siamo alla fine degli anni ‘60, a Toronto gli italocanadesi sono ormai una collettivita’ forte, in grande espansione ed affer-mazione economica, so-ciale ed anche politica; vi sono organismi rappresen-tativi storici e forti quali la Canadian Italian Business and Professional Associa-tion (Cibpa), ne stanno na-scendo nuovi ed intrapren-endenti quali la Faci (la Federazione delle Asso-ciazione e Clubs Italiani). Abili, importanti e facol-tosi imprenditori erano di-ventati presenze leader de-terminanti nel settore del-l’edilizia e dello sviluppo urbano...Alcuni di secon-da generazione; la mag-gioranza aveva conquista-to il successo di proprio pugno.
L’Idea non appartiene ad una persona specifica ma e’ sopratutto associata con John DeToro e poi Joe Car-rier, Remo De Carli, Vince Paul e poi Clemente W. Nusca e Sam Sorbara.
La discussione si allargo’ e divenne il Sogno, con l’im-pegno anche della Faci, di Con Di Nino, di Lorenzo Petricone, di Elio Madonia e di Tony Fusco che sareb-be diventato la forza mo-trice della costruzione di Villa Colombo.
Questa immensa, potente leadership ebbe inoltre un’altra grandissima vir-tu’: ognuno di loro seppe sacrificare il proprio orgo-glio ed individualismo per la realizzazione del Sog-no: una casa di riposo per i nostri vecchietti, una casa “all’italiana”, con una piazza ed una fontana, per ricordare il paese natio, con un bicchiere di vino con i pasti....
Ora si doveva passare ai fatti: i soldi per il progetto; e l’organismo senza fini di lucro che doveva gestirlo. Ad aprile 1971 nacque l’Italian Canadian Benevo-lent Corporation . Ed il resto, come si dice e’ storia...
Si era discusso di un im-pegno individuale di $20-mila da parte di ognuno degli imprenditori, ricor-dava Joe Carrier, i governi avrebbero contribuito dei finanziamenti e $2 milioni si sarebbero raccolti nella comunita’ per costruire una Casa per 150 anziani.
La prima iniziativa in me-rito riguardo’ una Lotteria ed il manager di banca Lu-ciano Borean, dette $25 al-la Faci per le spese postali della lotteria.
Tutta la collettivita’, con tutte le sue espressioni: dalla stampa alla parroc-chie, dalle fabbriche ai cantieri era ormai impe-gnata nella realizzazione del Sogno...
Il 6 gennaio 1976 i primi sei residenti fecero il lor ingresso a Villa Colombo.
Il successo della Villa fu subito immenso, per l’ar-chitettura, i servizi, l’am-biente, la sua cucina, il giardino...I governi, i me-dia, i settori d’impegno so-ciale e sanitario rimasero meravigliati.
Ma questo fu solo l’inizio. Dagli anziani ai giovani, alle famiglie: ad ottobre 1980 venne aperto il Co-lumbus Centre, centro ri-creativo, culturale, e so-ciale . Poi vennero le residence: Caboto Terrace nell’82 e, dietro richiesta del governo provinciale, Vita Community Living nell’84 per persone con ne-cessita’ motorie e cogni-tive. Intanto, le attivita’ dell’Icbc erano state riela-borate nella nuova Villa Charities. Nel ‘91 si ag-giunse Casa DelZotto, nel 2004 Casa Abruzzo e nel 2006 Villa Colombo Vau-ghan..
“Celebriamo 40 anni di impegno sociale,” ci dice ora Pal De Julio, che dirige le attivita’ quotidiane della della Vc. “ Sono 40 anni d’importante storia della nostra comunita’; una sto-ria che ci qualifica ma che ci impone anche di guar-dare al futuro, alle neces-sita’ delle prossime gene-razioni e programmare al meglio. 40 anni sono la Memoria che non dob-biamo mai dimenticare, non solo per ricordare e rispettare... ma per contribuire al benessere futuro, sapendo chi siamo.”
Per i prossimi mesi, vivre-mo in tanti ricordi, questa Memoria e questo impe-gno futuro.


Con una “riunione di fami-glia”: volontari, membri dei vari consigli d’am-ministrazione, personalita’ di vari settori e dipendenti, Villa Charities lancia domenica 17 aprile, la serie di celebrazioni per i 40 anni d’impegno sociale nell’ ambito della collet-tivita’ italiana. La celebrazione si svolge presso Villa Colombo,il primo “sogno” realizzato dalla collettivita’ sotto la dire-zione della Italian Canadian Benevolent Corp. l’ente che si e’ poi trasformato in Villa Charities.
Varie celebrazioni pubbliche gratuite sono in pro-gramma nei prossimi mesi.

15 aprile 2011