Lo Specchio

Cercava sicari per uccidere Robertino

Sembra un film di malavita
ma e’ una vita che passa da frodi, evasioni fiscali, mu-tui truccati e sospensione della licenza professionale di agente immobiliare, per finire con quattro impu-tazioni di istigazione a commettere tre omicidi, “counselling to committ ... murder”.
La scorsa settimana Pietro Castelluzzo, 58 anni, e’ stato tratto in arresto dalla squadra Anti-Crimine Or-ganizzato a conclusione di un’indagine su un presunto tentativo di far uccidere il noto cantante degli anni ‘60, Robertino.
Secondo la polizia il Ca-stelluzzo aveva due volte cercato di assoldare un sicario per eliminare il can-tante: a quanto sembra, da oltre 20 anni l’uomo so-spetta che l’allora moglie e Robertino abbiamo avuto un rapporto sessuale quando, negli anni ‘80, il cantante fu ospite di casa loro durante una sua tour-nee in Canada.
Castelluzzo e Robertino, che di cognome fa’ Loreti, si conoscono da decenni.
L’assassinio sarebbe do-vuto avvenire probabil-mente lo scorso fine setti-mana quando Robertino era ospite del Fallsview Casino di Niagara Falls per uno spettacolo dedicato alle “stelle internazionali di Sanremo”.
Robertino, ricordiamo, esordi’ con grande succes-so a 15 anni e nel 1964, appena 18enne partecipo’ al Festival di Sanremo con Un bacio piccolissimo, che divenne un celebre suc-cesso internazionale.
All’estero, specialmente in Francia e Russia era un “teen-idol” amatissimo.
Nelle amministrative del 2006 di Roma, Robertino si era presentato nella lista di Comunisti Italiani per il consiglio comunale ma non venne eletto.
Secondo gli investigatori, Castelluzzo non aveva mai smesso di covare rancore verso Robertino da quando gli era sorto il sospetto del tradimento con l’allora moglie. Egli avrebbe prima avvicinato un certo James Kelly e poi- dopo che la polizia era stata allertata da “un cittadino”- trattato con Pietro Diaz, un agente di polizia in bor-ghese, l’uccisione di Ro-bertino.
Castelluzzo ignorava il fat-to che Diaz fosse un poli-ziotto. Ora, e’ in attesa di processo. L’ultimo atto di una vita ai limiti della le-galita’.
Nel 1994, Castelluzzo ot-tenne $247mila da un 82-enne per aprire un ristora-ante che subito chiuse i bat-tenti. Un giudice ha detto che Castelluzzo sfrutto’ l’anziano signore “con l’u-nico intento di usare tutti i suoi soldi”. Nel 1996 vi e’ stato un contratto illegale, insieme alla moglie, con un’agenzia immobiliare per limitare le imposte sul reddito pagabili dai Ca-stelluzzo.
Nel 2009, il tribunale di controllo degli agenti im-mobiliari ha trattato tre casi di “frodi di mutui” tra il 2005 ed il 2007, quando Castelluzzo vendeva e poi rivendeva a prezzi infla-zionati le stesse proprieta’. Il 9 novembre, 2009, il tribunale ordinava l’annul-lamento della licenza d’agente immobiliare del Castelluzzo.
Nelle indagini che hanno portato alla scoperta del complotto per assassinare Robertino, gli investigatori hanno determinato che il Castelluzzo voleva anche far uccidere due soci in af-fari. Chi sono queste due altre persone, la polizia al momento non lo ha rive-lato.
Il Castelluzzo e’ gia’ com-parso una prima volta in tribunale per la formaliz-zazione dei capi d’accusa e la presentazione della sua richiesta di liberta’ dietro cauzione in attesa di pro-cesso.

 

5 marzo 2010