Lo Specchio

CARITAS apre al VOLONTARIATO


Mi piace dire: 'Lavoro come se non dovessi mo-rire mai, però ho già preparato tutto per quel giorno'. E tu non pregare perché mi arrivi presto, tanto io alla super-stizione non ci credo e neppure al malocchio.
Perché dico questo? Beh! Sono tornato a Toronto per dare una mano a Caritas che stava navigando in acque turbolente. Nessun altro motivo, tanto per chiarire. Mi fermerò fino a che sarà utile, per questo mi vedete in giro.
Insieme al Consiglio Direttivo, guidato dall'Avvocato Michael Tibollo, dal Presidente di Clearway construction Anthony Di Battista e dall'Assicuratore Walter Simone ci siamo rimboccati le maniche e stiamo lottando.
Le case di Caritas sono piene di giovani e adulti con qualche problema di vita e nella vita.
Sarebbe disonesto e moralmente scor-retto non darsi da fare per dare loro una mano.
A cosa serve dire che speriamo in un mondo migliore se poi non ci diamo da fare per renderlo tale?
Da soli pero’ non ce la facciamo più.
Ci siamo spostati in un nuovo centro e lo stiamo mettendo a posto, con l'aiuto anche dei residenti perché il mondo debbono renderlo migliore anche loro. Io non credo in una riabilitazione che non coinvolga personalmente la persona interessata. Il mondo non si trasforma a suon di chiacchiere e di documenti che nessuno legge. Bisogna sporcarsi le mani, si dice a Roma e anche fuori di Roma.
Ma allora ce la dai una mano? Non ti sto chiedendo soldi. Se però vinci una bella somma, potresti anche prestarmeli. Lo so quello che tutti dicono: se vinco darò parecchio in beneficenza. Poi lo so cosa succede, almeno in due casi che co-nosco, cioè di due famiglie che hanno vinto e che conosco bene: manco un centesimo è arrivato e fanno finta pure di non vederti. Quando avevano bisogno loro, e come se ti vedevano! Ma questo fa parte della vita quotidiana. Lo so e non ci faccio caso.
L'aiuto che ti chiedo è di altra natura. Sta aumentando, nelle nostre case, il nu-mero di residenti con problemi di salute mentale. Vuol dire che dobbiamo aumentare e diversificare il tipo di ser-vizio all'interno delle case.
Vorrei mettere su un gruppo di volontari che accettino di passare alcune ore nelle nostre case, soprattutto la sera e il fin di settimana.
Io vi introdurrò nelle case, discuterò con voi cosa serve e come farlo, come aiutare queste persone a fare meglio le cose che fanno...
Insomma se te la senti di diventare genitore di nuovo, facciamolo insieme.
Telefonami dopo il 15 di settembre al mio numero personale: 416-433-0452 e ci incontreremo.
Ci sentiamo la prossima settimana.
padre Gianni Carparelli

3 settembre 2010