Lo Specchio

Caritas “cacciata di casa”

 

Cacciata di casa. Chiusa la porta, cambiate le chiavi. La Caritas e’ diventata ... un senzatetto.
Creata per assistere i tossicodipendenti e coloro colpiti da altre simili di-pendenze, come per esem-pio il gioco d’azzardo, ed impegnata nel pieno com-pleto recupero della per-sona: in tutta la sua realta’ spirituale, emotiva, intel-lettuale, affettiva e fisio-psicologica, la Caritas stes-sa ha vissuto venerdi scor-so la scioccante esperienza di ritrovarsi un di’, letteral-mente, in mezzo ad una strada.
Esperienza che ti porta spesso a scoprire chi sono i tuoi veri Amici: come i tos-sicodipendenti che hanno cosi’ scoperto Caritas. Co-me il personale e la dire-zione del Centro stanno ora scoprendo con le espres-sioni di solidarieta’ prove-nienti dall’intera colletti-vita’.
La Femola Builders Ltd., proprietaria del palazzo che per 15 anni ha ospitato la sede e gli uffici di Ca-ritas al 15 Millwick Dr. a
North York, l’ha cacciata fuori: sfratto immediato, con tanto di sigilli dell’uf-ficiale giudiziario. Il diritto di sfratto e’ stato esercitato per il rifiuto della Caritas di pagare $57.992 per la com-pleta ripavimentazione del parcheggio intorno allo stabile nel 2007, da parte della Femola.
“Ripavimentazione, ci spiega Elio Sergnese, di-rettore esecutivo del Cen-tro, mai richiesta da Caritas Siamo un ente senza fini di lucro; i nostri fondi giun-gono da stanziamenti del governo e, sopratutto, do-nazioni del pubblico. Non potremmo mai permetterci di spendere o di solo pen-sare di stanziare oltre $57-mila per rifare un parcheg-gio...”
In commenti rilasciati alla stampa, il presidente della Femola, Mark Zanotte ha detto “e’ irrilevante se l’af- fittuario vuole o meno le ri-parazioni, Nel contratto d’affitto e’ stabilito che questi e’ responsabile del costo delle riparazioni; che si dovevano fare perche’ necessarie e per motivi di sicurezza.”


Ma, esiste anche un bella differenza tra “riparazioni” e ripavimentazione com-pleta. “Nel 2006, dietro no-stra richiesta, spiega Ser-gnese, il ministero della Sanita’ ci diede $12mila per riparare delle buche che si erano fatte nel par-cheggio dello stabile. Con-tattammo la Femola che si dichiaro’ d’accordo e ri-lascio’ una fattura in me-rito. Poi invece, rifecero, dietro loro iniziativa, tutta la pavimentazione ed a maggio 2009 ci arrivo’ questa fattura di $57.992 per la ripavimentazione.” Da allora sono state trat-tative continue tra le parti senza alcuna risoluzione. Giovedi’ scorso, la Femola diete 24 ore di tempo per pagare, altrimenti sfratto.
Il personale e’ riuscito a portare via le cartelle cli-niche confidenziali, per ritirare le scrivanie ed il materiale d’ufficio ha do-vuto pagare $1.500 al-l’ufficiale giudiziario per poter rientrare nella sede di Millwick, per due giorni e sgombrare gli uffici.
La Femola dice di com-prendere le difficolta’ della Caritas ma gli affari sono affari. Forse allora si spiega cosi’, la decisione di procedere allo sfratto sei mesi prima della scadenza del contratto d’affitto, do-po aver discusso “il pro-blema” per oltre due an-ni...
Intanto la Femola, pur non avendole ordinate, avra’ lo usofrutto gratuito delle am-pie ristrutturazioni interne e ammodernamento dei lo-cali fatti da volontari e pa-renti degli assistiti della Caritas. “Per 15 anni, ogni mese abbiamo regolarmen-te pagato l’affitto, che oggi era giunto fino a $10mila al mese,” fa notare il fon-datore di Caritas, Padre Gianni Carparelli, in visita in questi giorni a Toronto, da Londra. “In questi anni, abbiamo trasformato un grande, sporco locale in un centro accogliente. Siamo sempre stati responsabili delle bollette, di piccole e grandi riparazioni; abbia-mo riparato due volte il tet-to; abbiamo cambiato le toilets, riverniciato mura, rifatto pavimenti e, con i nostri volontari, amici e familiari degli assistiti ed i residenti del Centro, poi-che’ questo e’ il modo di riprendersi responsabilita’ della vita, si e’ fatto un bar, una nuova cucina da ristorante con frigoriferi e messo nuove finestre.
Abbiamo insomma, tra-sformato quel locale in una casa accogliente per per-sone che si stavano ripren-dendo da gravi problemi. Quel locale, che 15 anni fa valeva $700mila, vale oggi $1,3 milioni ed il nostro contributo, il nostro lavoro
rimane ai proprietari del locale.”
La Caritas comunque va avanti: le linee telefoniche sono state riprestinate con gli stessi numeri e nuovi uffici sono stati riaperti in un altro locale a poca di-stanza dalla vecchia sede.


Si puo’ inoltre contattare il Centro, via internet a:
www.caritas.ca

 

26 febbraio 2010