Lo Specchio

Una “Vedova nera” trovata nell’uva

Avevano quasi finito di pi-giare l’uva quando in fon-do all’ultima cassetta han-no visto un ragno nero. “Vuoi devere che e’ una Vedova nera,” ha scherzato Donato Tersigni, con il co-gnato Vito Giglio.
Ma, entrambi son rimasti di stucco quando hanno scoperto che quel ragno era in effetti una velenosissima Vedova nera. Il suo veleno e’ 15 volte piu’ potente di quello del serpente a so-nagli.
I due italocanadesi di Wo-odbridge avevano fin a quel momento lavorato a mani nude. “D’ora in avanti usero’ guanti a prova di morsi,” ha detto Giglio. Per loro fortuna la Vedova nera e’ anche molto timida, morde solo in casi di di-fesa, quando si sente at-taccata o minacciata. Si riconosce dai due triangoli rossi sulla pancia.
Tersigni ha detto che il ra-gno finira’ allo Zoo di Toronto. Intanto, per essere al sicuro, e’ chiuso in un contenitore di vetro.
Rimane da capire come il ragno sia riuscito a soprav-vivere in una cella frigori-fera per circa 20 ore dalla California a Toronto.

Nella foto in basso Giglio mostra la “vedova nera” trovata nell’uva- Foto SerTa

 


24 settembre 2010