Lo Specchio | |||
Ondata d’annegamenti E’ l'avvocato Kenneth Cancellara, l'artefice della
venuta dell'Inter a Toronto il prossimo 3 agosto - Improvvisamente gli italiani scoprono un con-nazionale che ha avuto successo e che in un certo senso si e' mantenuto nell'ombra. Tanto interesse e tanta notorieta' arriva come uno tsunami quando si scopre che dietro Inter- Pana-thinaikos c'e' Lei, appassionato di cal-cio ma sopratutto interista da capo a piedi. - Non sono tipo da incensarmi; non so-no mai stato affa-scinato dalle luci della ribalta e non si puo' dire che sia stato quello che si puo' definire un “corpo estraneo nel-la comunita' italia-na”. Per esempio faccio parte del board of directors del Columbus Cen-tre da parecchio tem-po e malgrado i miei molteplici impegni, sino a poco tempo fa, non ho mai lesinato il mio aiuto a livello sociale. Sono stato molto assorbito dal lavoro: 10-12 anni viaggiando in aereo un po' dovunque. In Europa specialmente e in Russia e Ucraina dove ho aiutato a fondare un gruppo farmaceutico. - Sponsorizzare un evento come l’incontro Inter-Panathinaikos e’ anche assumere un pesante impegno finanziario. Cosa le fa credere che sara’ un successo? - Con tutta onesta' e in antitesi con il mio modo di agire, quando
ho deciso di portare Inter e Panathinaikos a Toronto l'ultima cosa a
cui ho pensato e' stata quella di un possibile guadagno o di una perdita.
Sono Interista da sempre e come tutti gli interisti ho sofferto un lungo
digiuno. Ora l'Inter e' ritornata la squadra vincente, la nemesi dell'Inter
di Helenio Herrera, di Picchi, di Fac-chetti, di Mariolino Corso...
Un'Inter capace di fare la "tripletta", unica squadra in Italia
e una delle poche che ci siano riuscite al mondo... - Lo scorso venerdi’ alla partita Manchester United-Celtic c’erano 39.000 tifosi:pensa che sia di buon auspicio per Inter, vincitore della Coppa dei Campioni e il Panathinaikos, campione greco? - Ho le mie buone ragioni per credere che sara' una partita coi fiocchi.Il
21 agosto l'Inter affrontera' al Meazza la Roma per la Supercoppa e
il 27 poi ci sara' la Uefa Super Cup, con l'Atletico Madrid. Immaginarsi
un' Inter al completo quindi non e' propaganda per far cassa. - Vista l’etereogeneita’ dell’Inter pensa che, oltre ai tifosi italiani e greci attirati dal Panathinaikos, ci saranno appassionati di calcio originari di altri paesi? -Certamente. L'evento e' ben pubblicizzato nella comunita' di lingua spagnola e porto-ghese. A parte la sicura presenza di capitan Zanetti, Cambiasso e Milito con il presidente Massimo Moratti ed il dott. Paolillo arri-vera' anche Figo, l'indimenticato pal-lone d'oro porto-ghese. L'evento poi e' debitamente pub-blicizzato dai canali di lingua inglese e alla fine avremo, mi auguro, un pubblico di appassionati del calcio in generale, non solo tifosi del-l’Inter o del Panathi-naikos. - Lei sa che io sono l'addetto stampa dell'Inter Club Toronto Peppino Prisco: al club ci siamo chiesti come mai non ci siamo incontrati prima d'ora... - Come ho gia' spiegato fino a due anni fa sono stato completamente assorbito dai miei impegni nel campo farmaceutico. Abbiamo ceduto l'azienda e mi sono dedicato a spendere il tempo che non ho speso prima con la mia famiglia. Ho anche trovato il tempo per fare un qualcosa che avevo sempre procastinato. Ho scritto un libro; "Finding Marco", la storia di un emigrato in cerca delle sue radici. - Un libro autobiografico? K) Beh, si! In un certo senso.. - Siamo sicuri che l’incontro sara’ un successo, ma per
l’avvocato Cancellara cosa rappresenta? - Ho giocato a calcio quand'ero giovane e mi e' rimasta dentro la passione.
L'Inter e' il mio grande amore, secondo solo alla mia famiglia. Inseguo
un progetto ambizioso: quello di organizzare un torneo a Toronto in
cui ogni anno si affrontino le squadre di calcio piu' blasonate, una
specie di Coppa del Nord America , 7-8 giorni di calcio stellare. Oggi
ho tempo e mezzi per cercare di concretizzare la mia idea e credo che
tutto il calcio locale ne beneficerebbe ampiamente se la cosa andasse
in porto. La' fuori ci sono migliaia di giovani che inseriti nell'ambiente
adatto, da promesse po-trebbero diventare una realta. Perche' non dare
una mano? Alberto Milan |
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23
luglio 2010 |