Lo Specchio

Eutanasia, deputato
propone approvazione

E’ iniziata questa settima-na alla Camera la discus-sione su un controverso di-segno di legge, presentato dal deputato del Bloc Que-becois Francine Lalonde che propone il “diritto dei cittadini di morire con dig-nita’”.
Questo “private member bill” ha poche possibilita’ di superare l’iter parlamen-tare ma, dato il contenuto, ha subito generato forti in-terventi sia a favore che co-ntro, da parte dei parlame-ntari di tutti e quattro i par-titi.
Iniziando la discussione, la deputata Lalonde ha detto che e’ giunto il momento di legalizzare in Canada il suicidio-assistito, onde pe-
rmettere ai sanitari di poter aiutare coloro che sono co-stretti a vivere gli ultimi gi-orni della loro vita tra “do-lori intollerabili”.
“Come possiamo chiamare omicidio, ha chiesto la Lalonde, l’aiutare qualcu-no a morire in modo digni-toso, senza dolori, quando non vi e’ piu’ speranza di vita?”
Lalonde, 69 anni, ha detto che la sua proposta di legge permetterebbe a pazienti
con mali incurabili di “de-cidere da soli quando e’ gi-unto il momento di mori-re”. La deputata ha ricor-dato che imporre a qual-cuno sofferente di cancro di vivere gli ultimi giorni della loro vita tra dolori a-troci non e’ giusto.
La sua proposta e’ stata pe-ro’ subito contrastata da molti altri deputati che hanno sottolineato il peri-colo inerente di simile tipo di legge: una volta stabilito e riconosciuto il principio, diventa poi difficile, se non impossibile, delimitarne il diritto. “A che punto di questo diritto al suicidio, possiamo poi dire No?” ha chiesto il deputato conser-vatore David Sweet.
Altri deputati hanno poi es-presso dubbi che il diritto rimanga sempre e solo nel-le mani del paziente. Ad un certo punto, potrebbero es-sere gli stessi medici a sol-lecitare che il paziente sce-lga di morire, constate le condizioni sanitarie.
E non sarebbe neanche dif-ficile prevedere che i piani sanitari provinciali si rifiu-tino di pagare per trattame-nti sanitari in condizioni di malattie terminali, sostene-ndo che la spesa e’ ingiu-stificata quando il paziente puo’ invece “morire con dignita’”.
Insomma, molti deputati temono, piu’ che ricono-scere il diritto alla morte dignitosa, cio’ che tale “di-ritto” potrebbe poi comp-ortare e causare, o come tale diritto potrebbe evol-versi.
Gia’ nel 2005 la Lalonde aveva presentato un dise-gno di legge simile ma al-lora, dopo una breve prima discussione di qualche ora la proposta spari’ dagli ordini del giorno dei dibat-timenti parlamentari.
La stessa Lalonde ha com-battuto contro il cancro ne-gli ultimi anni ma non ha fatto alcun riferimento alle sue condizioni sanitarie durante la presentazione del disegno di legge.

 

19 marzo 2010