Lo Specchio

Condono Inps, e’ frattura
“I pensionati traditi”

La restituzione degli “in-debiti pensionistici” richie-sta dall’Inps ai pensionati italiani residenti all’estero sta creando forti divergen-ze e fratture in seno agli operatori dei Patronati pre-senti qui in Ontario.
La situazione e’ giunta alla scontro aperto con la let-tera inviata in Italia dai patronati della Ce.Pa, ov-vero il Centro Patronati Acli-Inas-Inca-Ital, ai mi-nisteri degli Esteri e del Lavoro con la quale boc-ciano l’idea di un condono o sanatoria dell’indebito e si dichiarano pronti a “rin-novare la propria dispo-nibilita’ a co-operare con l’Inps”.
La questione della sana-toria fa parte di un disegno di legge tutt’ora in discus-sione presso la Commis-sione Lavoro della Came-ra, in Italia, presentato del-l’On. Gino Bucchino. La lettera della Ce.Pa ai due dicasteri afferma che “se qualche pensionato ha per-cepito prestazioni non do-vute, e’ giusto che resti-tuisca quanto indebita-mente percepito”.
Questi indebiti si creano poiche’ l’Inps, ha origi-nalmente pagato somme pensionistiche superiori ai limiti stabiliti dal reddito annuale del pensionato; reddito che l’Inps fino ad anni fa non controllava e che ora, richiede con al-meno tre anni di ritardo, invece che annualmente come impone la legge. Nel 2009, l’Inps ha chiesto la dichiarazione del reddito per il 2006-07-08 e sta ora, con le pensioni del 2010, sollecitando la restituzione degli indebiti.
Maria Luisa Consiglio, di-rigente del Patronato En-as, e’ furiosa, “Ma questi (l’Inps cioe’) sono impaz-ziti! Qui non si tratta di re-stituire alcuni Euro, ma di cifre ben piu’ sostanziose; noi abbiamo un pensio-nato di 89 anni e l’Inps vuole da lui la restituzione di 82mila Euro! Noi stiamo presentando appello per tutti i casi serii. L’Inps poi spesso agisce in modo ar-bitrario: le detrazioni che puo’ imporre sulle pensioni per recuperare l’indebito dovrebbero essere al mas-simo del 20% e abbiamo visto casi di una pensione che doveva. mettiamo, essere di $100 ridotta a $20.”
L’avvocato Carlo Consi-glio va giu’ duro affer-mando che la lettera della Ce.Pa rappresenta “ i 30 denari pagati per il tradi-mento dei pensionati.” Consiglio vede in questa presa di posizione una li-nea ed uno scopo politico che collega alla riforma dei Patronati. Riforma che trasforma questi enti in Agenzie di Servizio con il governo italiano. L’ap-plicazione della Riforma e’ pero’ ferma in quando richiede la firma di una Convenzione ed i Patrona-ti della Ce.Pa, sostiene Consiglio, vogliono che il ministero degli Esteri fir-mi questa Convenzione so-lo con loro. “Secondo me, dice Consiglio, non esiste altra spiegazione.”
Egli ha auspicato un in-tervento del governo che risolva il problema a li-vello politico. “Anche perche’ con migliaia di ri-corsi, spese legali e tempi di tribunali, la situazione rischia veramente di dege-nerare in un caos ancora piu’ grave,” nota Consi-glio.
Vincenzo Ghiandoni re-sponsabile del Patronato 50&piu’Enasco non e’ molto convinto che il go-verno interverra’. “L’Inps vuole recuperare questi soldi, dice Ghiandoni, e procede per la sua strada. Credo che si dovrebbe esa-minare l’opportunita’, se esiste, di una Class Action da parte dei pensionati. Anche perche’ spesso l’Inps procede con le trat-tenute senza offrire alcuna spiegazione ed e’ quasi impossibile reagire non conoscendo i termini ed i tempi della trattenuta.”
Gino Ripandelli, respon-sabile del Patronato Ital, che fa parte della Ce.Pa. offre invece toni e sugge-rimenti di distensione. “In-nanzitutto, noi Patronati della Ce.Pa, abbiamo avuto un incontro con il Console presso la sede di Toronto, venerdi’ 10 dicembre ed abbiamo consegnato una lettera in cui i nostri Pa-tronati e sindacati chiedono l’applicazione di una sana-toria,” rivela Ripandelli. “Nel nostro ufficio poi non applichiamo una direttiva con tutti i pensionati anche perche’ non esiste un unico modo di trattare con gli uffici Inps in Italia; questi operano con una certa auto-nomia e le loro richieste vengono formulate in mo-di diversi...”
Tony Amono, responsabi-le del Patrona Inca, spiega che questa lettera e’ anche stata presentata negli in-contri avuti nei precedenti due anni e solleva anche altre problematiche a cuo-re della Ce.Pa..
Sia Amono che Ripandelli hanno spie-gato di non aver visto la lettera Ce.Pa che ha scate-nato la controversia in Italia.
Tony Porretta che gestisce il Patronato Epasa solle-cita “sopratutto chiarezza; esistono indebiti di molti anni e occorre anche buon senso; Certo l’Inps a quanto pare puo’ costrin-gere il pensionato a pagare ma cosa fara’ con 2, 3 o 10mila casi in tribunale? Certamente una sanatoria sarebbe opportuna e se non vi sara’ una soluzione poli-tica, ve ne sara’ una della Corte.

17 dicembre 2010