Lo Specchio

Sposati con prole Oggi e’ l’eccezione


Matrimonio, famiglia, fi-gli: un processo sociale in rapido sgretolamento non solo in Canada ma anche in Italia. In entrambi i paesi, coppie di fatto, matrimoni civili e famiglie senza prole sono sempre piu’ la norma e stanno sostituendo rapi-da-mente le tradizionali espressioni del “matrimo-nio-famiglia”.
Le ultime analisi di questo fenomeno di fondamentale trasformazione sociale del tessuto civico-familiare so-no contenute nel rapporto “La famiglia conta” emes-so questa settimana dal Vanier Institute for the Family, in occasione della Settimana nazionale della Famiglia in Canada.
Il rapporto prende come base dell’analisi i dati del censimento del 2006 e le sue osservazioni, pur nel ri-spetto dei diversi parame-tri, trovano una validita’ anche nei dati che emer-gono dall’Italia dove nel-l’ultimo rapporto Istat, - ad aprile dell’anno scorso - si rivela che i matrimoni reli-giosi nel Bel paese sono diminuiti del 50% circa in 30 anni; in forte aumento le unioni con rito civile e le coppie di fatto.
L’analisi del Vanier Insti-tute indica che questa “ra-pida fluidita” nella tra-sformazione del nucleo fa-miliare canadese si riflette anche nel sempre piu’ gra-ve regresso economico di molti nuclei familiari.
Infatti, la necessita’ eco-nomica ha reso il doppio lavoro - cioe’ con entrambi i coniugi impiegati fuori casa- la norma quando prima era l’eccezione.
Eppure qualsiasi sia la sua “espressione”, nota il rap-porto, “la famiglia rimane in Canada il caposaldo del-la nostra vita.”
Sposati con figli rappre-sentano oggi in Canada il 39% delle famiglie, rispet-to al 55% appena 25 anni fa.
Coppie di fatto con prole e “sposati” senza figli rap-presentano, insieme, il 38% delle coppie canade-si. Venti anni fa’, l’81% dei bambini (persone sotto i 15 anni d’eta’),viveva con genitori sposati; oggi, tale percentuale e’ scesa al 61%. Le coppie sposate, con figli, sono una mino-ranza in tutte le province ed i tre territori nazionali.
Il 42% dei canadesi vive da “single” anche se un terzo di loro risulta divorziato o separato. L’eta’ del “matri-monio” e’ anche salita: in media e’ 30,5 anni per gli uomini e 28,5 per le donne; cio’ significa che i figli na-scono di meno e piu’ tardi.
Le stesse tendenze appaio-no nei dati italiani dell’Ist-at. In Italia i matrimoni civili sono saliti del 50% negli ultimi 15 anni e rap-presentano oggi il 34,5% di tutte le unioni. In forte diminuzione i primi matri-moni religiosi scesi di cir-ca il 50% rispetto al 1972; oggi sono circa il 70%. In leggero aumento i secondi matrimoni saliti nel 2007 al 13% di tutte le unioni.
Anche in Italia e’ salita l’eta’: 32,8 anni per gli uomini, 29,7 per le donne. In aumento le unioni nelle quali uno dei coniugi e’ di cittadinanza straniera.
Il 52% dei “matrimoni” finiscono in divorzio.
Il Vanier Institute conclu-de la sua analisi afferman-do che il benessere futuro del Canada e’ legato agli interventi previdenziali e sociali a favore della fami-glia; una famiglia che in Canada sta accumulando debiti a livelli record ed e’ sempre piu’ sull’orlo della poverta’, in modo parti-colare le famiglie “indige-ne” e dei neo-arrivati, mentre si allarga grave-mente “la forbice” redditi-zia tra ricchi e poveri.

15 ottobre 2010