CARITAS apre al VOLONTARIATO
Allora lo hai letto il pensiero dell'altra settimana?
Caritas apre al volontariato. Chi se la sente di aiutare i nostri residenti
nelle case di Caritas, può telefonarmi, dopo il 15 di settembre
al 416-433-0452, ci incontre-remo e vi dirò come si pos-sono
aiutare le persone senza togliere a loro il diritto e il dovere di imparare
a fare da soli quello che possono fare da soli. Vorrei arrivare, se
ci riesco, anche ad avere due-tre persone adulte, serie, mature emo-zionalmente,
rispettose della vita degli altri che accettino di abitare insieme,
condividere casa e lavoro e che nello stesso tempo siano disposte ad
accettare chi avrebbe tanto bisogno di non essere abbandonato alla solitudine.
Abbiamo persone giovani e meno giovani che rischiano di essere lasciate
sole con i loro problemi: persone con disturbi mentali che pur gestibili
non permettono loro di essere completamente indipendenti; giovani che
nel percorso di riabilitazione po-trebbero beneficiare dalla convivenza
in una quasi-fami-glia; ragazze con problemi che se circondate da affetto
e rispetto potrebbero ripren-dersi… c'è tanto spazio per
la carità intelligente e buona. Ma ci vogliono persone che abbiano
il coraggio di aprire il cuore e le braccia. Se scopro due-tre persone
cosi, io mi impegno a vivere con loro e ad aiutarle ad approfondire
il senso di questo tipo di servizio. Ci vuole una grande carica spirituale
per trasformare un mestiere in servizio. Le agenzie possono offrire
un tetto e un pasto. La comunità che apre le braccia offre un
servizio che abbraccia tutta la persona. Questo sarebbe un passo da
gigante rispetto all'altro di cui parlavo la scorsa settimana e che
pur è importante. Te lo ricordi? Volontari che si rendono disponibili
a passare alcune ore nelle case della Caritas. Ricordo cosa potrebbero
fare: accompagnare i residenti agli appuntamenti dal medico; andare
a prendere il cibo che ci viene donato e assicurarsi che sia buono e
messo bene nei frigoriferi o congelatori; aiutare a tenere le case pulite
'stile italiano'; insegnare a preparare la tavola con decoro e rispetto;
insegnare a lavare bene i panni; inventare qualche ricetta saporita
con quello che abbiamo; aiutare a imparare a leggere meglio; ascoltare
chi ha bisogno di essere ascoltato; fare due passi con chi ha bisogno
di rilasciarsi.....
Ma lo vedi quante cose si possono fare, senza perdere tempo a lamentarsi
che il mondo non va bene? Se sei interessato/a telefonami al numero
che ho lasciato sopra. Grazie e alla prossima sttimana.
padre Gianni Carparelli