fatti nostri
        Fatti nostri
          Nelle pieghe della cronaca, quella purtropppo mono-polizzata dai fattacci 
          dell’AmeriKa di Trump, e dal sangue dell’ennessima strage 
          -dettata dall’odio di razza o religione - che ha profanato la 
          armoniosa leggendaria tolleranza del-la nostra foglia d’acero, 
          vanno purtropo ad inserirsi prolematiche piu’ ...terra terra, 
          ma alle quali bisogna prestare la dovuta at-tenzione.
          Con riserbo-per non pas-sare per insensibili mate-rialisti- ricordiamo 
          che questa settimana si sono riaperti i lavori al Parla-mento di Ottawa 
          che do-vra’ preoccuparsi anche della stabilita’ economica 
          del Paese, minata da un “naturale” decorso sta-gnante che 
          finora non ha prodotto quegli stimoli auspicati e necessari per una 
          crescita “in buona salute”, e sulla quale grava la minacciosa 
          incognita dei rapporti di libero scambio con i vicini states. Nafta, 
          e non solo, gli umori del pistolero Donald, a forza influenzeranno le 
          sorti di noi tutti,suoi vicini di casa.
          E, al di la’ delle apparte-nenze politiche, e’ bene fare 
          i compiti a casa e pre-pararsi, per ogni eve-nienza, anzitempo, senza 
          aspettare che la Spada di Damocle caschi sulle teste dei canadesi, facendo 
          ma-le.
          Piu’ facile a dirsi che a farsi! Certo, pero’ chi ab-biamo 
          eletto, a livello di governo e’ per questo che e’ seduto 
          su quegli scranni.
          Segnali pericolosi arrivano da piu’ parti che il cattivo tempo 
          e’ in arrivo - 600 operai della General Motor lo hanno capito 
          subito, in quel di London: la loro estate segna “lay-off”..
          ( Bye Bye Canucks, Hola Mexico!).
          Per un terzo di un sindacato di metalmeccanici c’e’ all’orizzonte 
          insicurezza , la stessa nella quale e’ incartata anche la speranza 
          di occupazione di altri settori, quali ad esempio quelli della innovazione 
          tecnologica (gli States vogliono ricorrere di piu’ ai propri cervelli), 
          o gli oleodotti e gasdotti (tra progetti che si accavallano e imposizioni 
          di “ only made in USA” che po-trebbero tradursi in cor-rezioni 
          di bottom line a sfavore anche del Canada.
          Il nostro Paese, speriamo, tratti le questioni di “ pan-cia”, 
          con la stessa tenacia e passione che mostra verso questioni sociali 
          come discriminazione, tutela delle popolazioni indi-gene, accoglienza 
          di pro-fughi etc. etc.
          Guadagnarsi il paradiso , in cielo, e’ onorevole, ma lo stesso 
          vale anche per quello ...rasoterra. Tg
        
        
          
 
        
        www.youtube.com/channel/UCGbtvGoDcqChMiuHs5LdwSg
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