Lo Specchio

a caccia del boia del moka

E’ solo un’ombra per ora, la faccia di quello che potrebbe essere il boia che mercoledi’ mattina ha sparato seminando morte e sangue nel piccolo Espresso Bar Moka all’angolo di Islington e la Sette a Woodbridge.

Le vittime, Maria Voci e Christopher De Simone, at-tendono giu-stizia.


 

Lo scoppio di 6 o 10 colpi d’arma da fuo-co tuona anco-ra negli orecchi di un residente ed un operaio che mercoledi’ iniziavano la loro giornata in quel tratto di Islington appena a sud della sette che si e’ trasformato nel-l’ennesima scena del delitto.
La raffica ha lasciato la sua scia di sangue nel pic-colo Moka Cafe’ dove tra le 8 e l 8.18 si e’ fermata la vita di due persone di Vaughan.
Maria Voci, gentile barista, 47 anni, calabrese del reggino, una brava donna con un sorriso aperto, quello che i suoi tre figli ora non vedranno piu’.
Christopher DeSimone, il giovane di 24 anni che tanti amici su FB ricor-dano con grande affetto per quel suo carattere che regalava allegria, quella che nel ricordo strazia il cuore della moglie Angela , le cui lacrime di dispe-razione sono state cattu-rate dalle telecamere quando, accorsa subito sul luogo della sparatoria, indicando la macchina del marito parcheggiata da-vanti al caffe’, ha gridato, “ ma lui dov’e’?!?”
Cristopher e Maria, col-piti a morte, erano li’, dentro il locale.
Insieme a loro la polizia ha trovato in un lago di san-gue altre due persone,
sono due uomini, uno e’ ferito gravemente.
Gli inquirenti non rila-sciano i nomi; si scoprira’ poi piu’ tardi che pro-babilmente uno dei feriti portato via sulla barella dei paramedici e’ Rocco Di Paola, una persona nota della comunita’, non solo perche’ assicuratore di spicco ( titolare da oltre trent’anni della RockAn-thony Insurance Agency), campano di origine irpine, tra i fondatori del club di Montevergine venuto alla ribalta della cronaca per la sua candidatura a sindaco di Toronto nelle ultime elezioni dove, diceva fie-ramente era arrivato terzo.
La sua macchina era parcheggiata li, davanti a quel caffe’, vicino a quella del povero Christopher.
Chi ha sparato- la polizia ricerca un uomo dalla carnagione scura -, dopo la raffica omicida sarebbe fuggito percorrendo Islin-gton in direzione sud a bordo di un’auto scura, non di grossa cilindrata, quella ripresa da filmati di video camere di sorve-glianza e che la polizia ha mostrato a migliaia di automobilisti anche il giorno del delitto, gio-vedi’, in cerca di chi ha visto quella vettura nella foto segnaletica.
Le indagini sono serrate: immediatamente le squa-dre speciali della polizia della Regione di York hanno requisito immagini, interrogato testimoni o possibili testimoni, ascol-tato chi nella piazzetta lavora, chi la frequenta, chi vive nei dintorni di quella che e’ una zona tranquilla dove, fino al 24 giugno, l’unico probema e’ quello del traffico cao-tico, di incidenti all’in-crocio.
Quel caffe’ da poco aveva cambiato faccia: l’insegna non e’ piu’ quella che da due anni e piu’ lo iden-tificava come “ Doppio Espresso”, ma e’ Moka Espresso Bar/Gelato .
Al tavolinetto che era fuori l’ingresso, c’erano spesso degli abitue’, av-ventori che forse potranno aiutare a delineare una pista che faccia luce su quello che per ora e’ solo un tragico evento, senza un movente, senza ri-sposte a tanti perche’.
“Le vittime potrebbero essere totalmente inno-centi - ha dichiarato al la stampa, un poliziotto della omicidi che conosce la zona da tempo - .”Perche’ chi ha sparato lo ha fatto?”
Poiche’ l’aria di Wo-odbridge e Vaughan e’ in-quinata da fatti di sangue, retate, arresti che sanno anche di lotte tra mala-vitosi organizzati, di quelli che fanno pensare alla lun-ga mano della piovra o della ‘ndrangheta , c’e’ subito chi ha pensato an-che a quello.
Di morti ammazzati in pieno giorno, in bar, caffe’ , sport bar Woodbridge e Vaughan ne conta quattro negli ultimi 14 mesi.
Ad aprile dello scorso anno, sotto i colpi di una pistola e’ caduto Carmine Verduci,noto agli inqui-renti a cacia di malavitosi, la sua tomba il Regina Sports Caffe’ nell’area industriale di Martingrove a sud della sette; appena un mese dopo un’altra uccisione, nella plaza Co-lossus all’angolo del-l’autostrada 7 e Weston Road, poi , nel giugno di un anno fa, un’altra vit-tima in quello che allora si chiamava Baggio’s caffe’ su Woodstream, sempre nei pressi di Martingrove e la sette.
Supposizioni, che gli in-quirenti non escludono ma non confermano in questo ultimo fatto di sangue.
Per questa sparatoria ha affermato un portavoce della polizia regionale di York “ non e’ un “fuoco” a caso, ma “mirato”, e le motivazioni potrebbero essere tante. In simili cir-costanze i moventi pote-vano essere legati alla droga,il gioco ma anche a dispute di carattere fa-miliare” ha affermato l’agente.
Le certezze su chi e per-che’ ha ucciso mercoledi’ 24 giugno, le sapremo presto: la polizia e’ alle costole di quell’uomo in-cappucciato che forse e’ il boia del Moka Caffe’.

26 giugno 2015