La strage di San Valentino
Avevano intenzione di aprire il fuoco in un grosso centro
acquisti 'con l'obiettivo di uccidere il più alto numero di persone
possibile e poi di ammaz-zarsi".
Per fortuna non ci sono riusciti. Grazie ad una soffiata al Cri-me Stoppers
e’ stata sventata quella che sa-rebbe stata la strage di San Valentino.
Le forze del-l’ordine di Halifax, in Nova Scotia hanno sventato
l’ attacco e assicurato alla giustizia i giovani che l’avevano
complottata, definiti dagli inquirenti “"murderous misfits”,p
ronti a mas-sacrare e poi togliersi la vita.
Uno di loro, il giovane James Gamble di 19 anni si e’ infatti
sparato mentre la sua abitazione era cir-condata dalle forze del-l’ordine.
Gli altri due sono stati arrestati all’aereoporto: si tratta di
una ragazza americana di Geneva, Illinnois , Lindsay Kantha Souvannarath
23 anni e Randall Steven She-pherd un ventenne di Halifax
Il ministro Mackay aveva subito precisato che non si tratterebbe di
un piano le-gato al terrorismo isla-mico.
"What doesn't kill me might make me
kill you."
E’ questa la sconcertante frase che il 19 enne Gamble aveva scritto
sul suo blog in internet, dove la strage l’aveva prean-nunciata
con "Valentine's Day it's going down.". Inquietanti le immagini
postate dl giovane: morte e sangue, le vittime del massacro della scuola
Columbine in Colorado e poi riferimenti al nazismo ed Adolf Hitler...
L’ossessione della morte e violenza sarebbe la stessa che accomunava
i tre giovani che erano in contatto e tramavano a distanza attraverso
una Chat