Lo Specchio

cresce la minaccia jidaista a casa nostra
Ottawa, tre uomini indagati per presunti legami con l'Isis

Tre uomini di Ottawa sono indagati dall'Rcmp perché avrebbero preso parte ad attività per sostenere fi-nanziariamente ed ideolo-gicamente l'Isis, il gruppo jihadista che controlla grandi regioni dell'Iraq e della Siria.
Awso Peshdary, John (Ya-hya) Maguire e Khadar Khalib devono rispondere di cospirazione per fa-cilitare un atto terroristico, partecipazione consape-vole alle attività di un gruppo terroristico e re-clutamento di una persona a fare lo stesso.
Peshdary, 25 anni, è stato arrestato lunedì a Ottawa, mentre Maguire, 24 anni, e Khalib, 23, sarebbero al-l'estero a combattere in Siria o Iraq, dunque al momento rimangono li-beri. Per loro ci sono man-dati di arresto, e tramite l'Interpol sono state al-lertate le autorità interna-zionali sulla loro peri-colosità.
La polizia crede che Pe-shdary abbia "indottri-nato" allo jihadismo Ma-guire, partito dal Canada alla Siria nel dicembre 2012 e diventato "famoso" per aver pubblicamente minacciato il Paese della foglia d'acero in un video dell'Isis pubblicato a fine 2014. Peshdary avrebbe poi comprato un biglietto aereo per unirsi a Maguire in Siria, ma le autorità lo avrebbero forzato a rimanere a Ottawa, dove avrebbe proseguito nella sua opera di radica-lizzazione di "fratelli". Infatti avrebbe persuaso anche Khalib, studente all'Algonquin College e amico di Maguire, ad unirsi all'Isis, tanto che il ragazzo è partito per il Medio Oriente il 29 marzo 2014, e il suo profilo Facebook da allora è di-ventato fonte di pro-paganda. Da allora l'opera di reclutamento in Canada si sarebbe fatta più fitta e insistente. Peshdary face-va parte della Muslim Stu-dent Association dell’Al-gonquin College, e ha par-tecipato all’evento pubbli-co dell’Islam Awareness Week la scorsa primavera.
"L'arresto (di Peshdary), assieme a ad altri arresti per terrorismo delle scorse settimane, evidenzia la realtà che ci sono persone in Canada che si sono radicalizzate alla violenza e che sono disposti ad agire ", ha detto James Malizia, assistant commis-sioner dell'RCMP.


"Canadesi più sicuri? Difficile dirlo"

Il primo ministro Stephen Harper ha presentato il nuovo disegno di legge anti-terrorismo (Bill C-51) a seguito dei brutali attacchi dello scorso ottobre a Ottawa e Saint-Jean-sur-Richelieu, in un contesto nazionale e internazionale sempre più complesso per la difesa della sicurezza interna. Lo ha fatto il 30 gennaio scorso al Bayview Hill Community Centre di Richmond Hill, assieme ai ministri Peter MacKay (Giustizia), Steven Blaney (Sicurezza pubblica) e Julian Fantino (vice ministro alla Difesa).
La nuova legge consentirebbe alla Canadian Security Intelligence Service (CSIS) - l'agenzia di spionaggio canadese - di andare in casa dei sospettati di terrorismo per scoraggiare l'azione criminale, interrompere le loro comunicazioni, ma soprattutto di ottenere l'autorizzazione giudiziaria per qualsiasi misura necessaria alla sicurezza nazionale, in modo da poter contrastare potenziali attentati nel Paese e fuori.
Su precisa domanda de Lo Specchio su come questo disegno di legge integri la missione approvata dal parlamento contro l'Isis e se affettivamente i canadesi saranno più sicuri, Stephen Harper ha risposto: "Il terrorismo jihadista è uno dei nemici più pericolosi che il mondo abbia mai affrontato. Le minacce sono sempre più frequenti, anche qui in Canada, e nonostante le nostre autorità siano riuscite a sventare diversi attacchi (segreti), la polizia e lo spionaggio hanno bisogno di mag-giori strumenti e coordinamento. È difficile dire se i canadesi saranno più sicuri, il contesto internazionale è sempre più complesso e il nostro governo deve intervenire rapidamente".
Il disegno di legge va ad aumentare la condivisione delle informazioni tra le agenzie governative nelle indagini di sicurezza nazionale, e rende illegale promuovere attacchi specifici o generali contro il Canada. Altre misure sono ampliare la no-fly list per non fare arrivare in Canada aspiranti terroristi, fare diventare un crimine la promozione del terrorismo e permettere ai tribunali di rimuovere materiale online da siti web canadesi.
Nonostante il Bill C-51 si occupi specificamente di smantellare il terrorismo, i nuovi poteri dell'CSIS valgono per qualsiasi minaccia alla sicurezza nazionale. Non è chiaro se il nuovo disegno di legge vada a mettere a rischio il diritto alla privacy dei cittadini canadesi.
Mattia Bello

6 febbraio 2015