la mannaia sull’Insegnamento
dell’italiano nelle scuole cattoliche di toronto
Il
Provveditorato agli studi cattolico di Toronto taglia i fondi da destinare
al-l'International Language Program di ben $1,400,419:questa riduzione
colpisce soprattutto l'insegnamento dell'italiano, fra le lingue più
richieste dalle famiglie.
Quando si parla di International Lan-guage Program ci si riferisce all'in-se-gnamento
della lingua straniera e fra queste, ai primi posti risultano, oltre
al-l'italiano, anche lo spagnolo, il portoghese e l'ucraino.
Nella recente revisione del bilancio del TCDSB emerge che il programma
può contare su un finanziamento complessivo di $5, 427,581 (incluso
il contributo di $200.000 del Centro Scuola), mentre la reale spesa
ammonterebbe a $6,828,000 con un conseguente ammanco di $1,400,419.
Un duro colpo che ci tocca da vicino.
Ma non è solo risanando le finanze che possiamo salvaguardare
il programma per l'insegnamento dell'italiano nelle scuole primarie
di Toronto.
Occorre, bensì un impegno costante e un'azione programmatica
ben chiara che miri a ristabilire l'orgoglio culturale e lin-guistico,
prima di tutto di noi italiani in Canada.
Corsi e ricorsi stoici
Un argomento che si pone in tutta la sua natura con-troversa e sul quale
oc-corre far luce prima che sia troppo tardi.
Lo ‘stoico’ è qui voluto e si riferisce al gran corag-gio
e fermezza che occorre dimostrare nell'affrontare questa questione.
In riferimento ai ‘corsi e ricorsi’, posso parlare in prima
persona, in quanto, sin dal 2010, anno d’ inizio del mio mandato
politico come fiduciario delle scuole cattoliche, il pro-gramma riceve
attacchi continui, come fosse un ospite scomodo di cui sbarazzarsi.
Troppe volte immolato
Nonostante venga ri-chiesto da molti e abbia innumerevoli vantaggi educativi,
il programma International Language ha avuto un’esistenza sof-ferta.
Ad ogni disagio eco-nomico, ad ogni difficoltà emergente si rimette
in discussione e si è' pronti ad immolarlo senza rite-gno.
Nel 2014, un altro duro colpo attraverso una mo-zione che chiedeva la
riduzione del program-ma, è stato sventato con difficoltà.
Oggi siamo di fronte ad una piu’ grave minaccia, per via dei tagli
proposti dal ministero ai provveditorati.
CIFRE ALLA MANO
I dati qui riportati mo-strano, in dettaglio, le voci relative al programma
International Language emerse dalla recente revi-sione di bilancio del
TCDSB:
Il totale dei fondi da de-stinare al programma di International Language
equivale a $5,427,581 ogni anno.
Le spese complessive tra stipendi e benefici am-montano a $1,343,000,
mentre per la cancelleria e altre spese occorrono $70,000, per un totale
di $6, 828,000.
Si deduce che il pro-gramma ha un deficit di
$ 1,400,419.
Un sondaggio effettuato dal TCDSB nel 2014, in merito alle tre lingue
straniere più scelte dalle famiglie e offerte nelle varie scuole
cattoliche di Toronto, conferma, infine, che l'italiano si trova ai
primi posti, seguito dal portoghese al secondo posto e dallo spagnolo
al terzo.
Come salvarsi?
Quale può essere un sen-sato intervento per tra-sformare questo
‘ospite indesiderato’ in un attore principale dell'educazione
dei nostri bambini?
Una risposta viene data dalle numerose ricerche sui benefici dell'appren-dimento
della lingua stra-niera, sia per lo sviluppo cognitivo dei bambini,
sia come arricchimento cere-brale, oppure per le enor-mi risorse formative
che offre. Si pensi, addirittura, che alcuni studi condotti all'Università
di York e pubblicati sul Journal of Psychology and Ageing hanno mostrato
che, chi è in grado di parlare almeno due lingue, rischia meno
di invecchiare mental-mente rispetto a coloro che parlano una sola lingua.
Occorre rivedere tutto l'impianto teorico dell' International Language
che dovrebbe invece chia-marsi Second Language Learning ed entrare di
di-ritto nel programma mini-steriale regolare, alla stre-gua di altre
materie quali, musica, educazione fisica, Inglese,etc.
Patrizia Bottoni
Il ruolo della comunità
Intervenire non è facile.
Ma e’ imperativo
attivarsi incisivamente per limitare i danni .
Di fatto, ad oggi, a parte alcune delegazioni che hanno mostrato la
loro solidarietà al mantenimento del programma di International
language, non ci sono stati interventi decisivi a salvaguardia dell'insegnamento
della lingua italiana nelle scuole cattoliche di Toronto.
E’a uspicabile una soluzione organizzata in comitati consultivi
(in inglese cosiddetti 'advisory committees) che esistono già
per altri gruppi linguistici, con il mandato di salvaguardare interessi
educativi della comunità stessa.
Sono stati istituiti ed approvati dal TCDSB, comitati consultivi di
lingua spagnola e portoghese. Sarebbe auspicabile che anche i cittadini
di lingua italiana abbiano una rappresentanza del genere all'interno
del provveditorato e ciò è possibile con l'impegno di
tutti, ma soprattutto di coloro che hanno " voce in capitolo"
.
Siamo, insomma, ad un crocevia importante nel quale dobbiamo renderci
conto che ciò che è stato conquistato non resta indelebile
nel tempo e che può deteriorarsi proprio con il tempo.
Soprattutto, sia chiaro che non basta 'osservare' senza agire.