Lo Specchio

comites: Far luce...

All’indomani delle elezio-ni per il Rinnovo dei Co-mites ( l’elezione e’ av-venuta il 17 aprile), la deputata PD che rap-presenta la circoscrizione estero del Nord e Centro America, Francesca La Marca , fa sapere attra-verso un comunicato da-tato 23 aprile 2014, che “ha depositato un’inter-rogazione urgente al Mi-nistro degli esteri affinché sia fatta pronta e totale chiarezza sulla vicenda elettorale del COMITES di Toronto.”
“L’iniziativa - scrive La Marca - “si è resa urgente per la constatazione di pa-lesi irregolarità che avreb-bero riguardato la presen-tazione della lista “Per l’Italia in cui crediamo”, l’unica in lizza. I fatti sono chiari.” afferma la de-putata PD.
I “fatti” a cui fa riferi-mento LaMarca sarebbero quelli che - come si legge nel comunicato “un noto esponente della comunità, il Signor Mario Marra, ha dichiarato che avendo rac-colto numerose voci sul fatto che molti sotto-scrit-tori non avrebbero mai fir-mato davanti a notaio o ad avvocato autorizzato ad autenticare la firma, si sa-rebbe recato dallo stesso autenticatore per chiedere spiegazioni e avrebbe avu-to la risposta che lui non aveva autenticato nessuna firma di sottoscrittori. “
“Della cosa - dice LaMarca - il Signor Marra ha prontamente e ripetu-tamente informato le autorità diplomatiche e consolari. A questa dichia-razione ha fatto seguito quella del Signor Gino Cucchi, Presidente uscen-te del COMITES di To-ronto e sottoscrittore della lista “Per l’Italia in cui crediamo”, il quale ha detto per iscritto che lui stesso non aveva mai ap-posto la sua firma davanti a notaio o avvocato auten-ticatore. Subito dopo, altre sei persone, risultanti tra i sottoscrittori della lista, hanno dichiarato la stessa cosa, sempre per iscritto, aggiungendo anzi che nemmeno erano a cono-scenza del fatto che avreb-bero dovuto firmare da-vanti a pubblico ufficiale. Anche questa affer-ma-zione è stata portata all’at-tenzione delle autorità diplomatiche e conso-lari.”
La Marca continua: “Ce n’è quanto basta per con-siderare la presentazione della lista gravemente viziata da irregolarità e per chiedere un immediato in-tervento di ripristino della legalità in ordine alle pro-cedure elettorali relative al rinnovo del COMITES di Toronto.”.
“Al di là degli aspetti for-mali, di per sé molto rile-vanti, sono in gioco anche altre questioni di ordine sostanziale. La prima è che si sta sviluppando in-torno a queste vicende una grave tensione all’interno della comunità che rischia di avvelenare il clima e i rapporti tra le diverse componenti, che in linea di massima sono stati sem-pre abbastanza sereni e ispirati ad un atteggia-mento di collaborazione. E questo la comunità di Toronto francamente non se lo merita. La seconda è che le polemiche che si stanno sviluppando po-trebbero dare alle autorità canadesi, notoriamente fredde rispetto alle ipotesi di esercizio elettorale sul proprio territorio, un’im-magine distorta della situazione e indurle per il futuro a fare marcia in-dietro rispetto al consenso accordato in questa occa-sione, vanificando il paziente lavoro diploma-tico che si è fatto per arri-vare ad un risultato po-sitivo. E questo non sare-bbe meno preoccupante.”
La Marca, comunica che:
“Ho chiesto, dunque, al Ministro degli Esteri di intervenire prontamente intanto perché sia fatta immediata chiarezza sui fatti e siano prese le do-vute misure per riportare il rispetto della legge nella vicenda del rinnovo del COMITES. Ho chiesto, inoltre, quali orientamenti intenda dare ai nostri rappresentanti diplomatici affinché sia riportata la piena serenità all’interno della comunità e sia scon-giurato il rischio di una reazione sfavorevole da parte delle autorità cana-desi.”

Sulla vicenda e’ chiaro ed ovvio che si debba far luce. In tutti sensi.
Prove concrete alla mano.

Le prove Lo Specchio le ha chieste al signor Mar-ra: i nomi delle persone che avrebbero a lui di-chiarato di non esser com-parse davanti ad un uffi-ciale accreditato per l’au-tenticazione delle firme poste a sostegno delle can-didature.
Li abbiamo chiesti il 25 marzo scorso, ed ancora non sono arrivate.
Si e’ menzionato solo il sig. Gino Cucchi, che, ha direttamente confermato
Il giornale ha l’obbligo morale e giuridico di veri-ficare i fatti.


Il Marra nell’intervista aveva anche dichiarato - in merito alla presunta affer-mazione ricevuta verbal-mente dall’avvocato- che avrebbe autenticato l’elen-co delle firme -“senza aver mai visto comparire da-vanti a se i firmatari” , che avrebbe scritto a tale lega-le per un riscontro di quan-to dichiarato a voce e che tale lettera in copia avreb-be fatto pervenire alla stampa.
Tale documento alla reda-zione de Lo Specchio non e’ ancora pervenuto.
L’unica lettera che il Mar-ra ha fatto pervenire alla stampa in una email “ ai signori direttori del Cor-riere Canadese, Lo Spec-chio e Ital-News-Pa-norama in data 22 marzo, e’ quella che avrebbe in-viato al console generale di Toronto e per cono-scenza a: ministero degli esteri; onorevoli France-sca La Marca, Fucsia Nis-soli; Senatore Renato Turano; Eugenio Marino , Responsabile nazionale italiani all’estero del PD.
In quella lettera Marra rivolgendosi al Console , dopo il preambolo che fa riferimento alla impossi-bilita’ (“a causa di ritardi e difficolta’ di comunica-zione “) di raccogliere le firme per la presentazione della lista elettorale soste-nuta anche dal PD locale (Marra e’ il Segretario del Partito Democratico per il Canada, ndr.), chiede un intervento “per chiarire alcuni fatti” che, secondo Marra “ “potrebbero met-tere in pericolo la parte-cipazione democratica dei cittadini italiani a questo importante evento (l’ele-zione per rinnovo Comi-tes, ndr.).
Nella stessa lettera Marra scrive :”
“Non ho nessuna prova nelle mie mani, ma sono cosi’ tante le testimonian-ze di persone che hanno sottoscritto la lista e che affermano di non aver fir-mato davanti al notaio, che sembra ormai certo che la lista presentata non abbia in nessun modo seguito le disposizoni di legge.”
“Se cosi’ fosse e anche ammettendo che l’errore sia stato fatto in buona fe-de, la legge impone che questa lista non sia valida e quindi deve essere esclu-sa.” scrive il Marra, che conclude: “Penso che co-me Console abbia il do-vere di accertare se le cose stanno effettivamente co-si’. “
Il 23 Marzo, il Console Generale Pastorelli, in un’intervista con Lo Spec-chio affermava che in di-verse occasioni aveva in-dicato al Marra che “se riteneva ci fossero state delle azioni fraudolente avrebbe dovuto rivolgersi alla magistratura”, in quanto, come autorita’ consolare “ non abbiamo potere inquirente. Appli-chiamo la legge per la prassi elettorale “.
E la prassi, affermava il console, e’ stata seguita ed applicata, in quanto, dice Pastorelli “le liste pre-sentate sono state vagliate dal Comitato Elettorale di Circoscrizione (composto dal Console e da rap-presentanti delle due liste , incluso quindi Ripandelli per la lista PD). La lista ammessa,quella “Per l’Italia in cui crediamo”, ha soddisfatto tutti i re-quisiti formali.”
I nominativi sulla lista so-no quelli sottoposti al-l’elettore che ha votato il 17 aprile.

22 marzo. 17 aprile. 23 aprile.
Dalle date possono scatu-rire alcune riflessioni.
Perche’ non agire “tempe-stivamente” e con “ ur-genza”, se esistono pre-supposti tangibili di “ irre-golarita”, che possano
“ viziare” un’elezione?
Se si hanno le prove in-confutabili e la disponi-bilita’ di testimonianze attendibili, perche’ un’in-giunzione, per via giuri-dica non e’ partita “pri-ma” dell’elezione?
Perche’, se la “ denuncia” di Marra e’ stata portata all’attenzione anche dei rappresentanti eletti, qua-

le La Marca, in data 22 marzo, questa e’ interve-nuta solo il 23 aprile, 6 giorni dopo l’elezione del 17 aprile, per chiedere un’interrogazione per far far luce su quella che in-dica come “ una lista gra-vemente viziata da irre-golarita’”?
Perche’ attendere i risultati elettorali, peraltro scontati visto che e’ da quella lista che gli elettori avrebbero potuto e dovuto scegliere i propri rappresentanti in seno al Comites?
“L’intervento - come scri-ve la deputata La marca nella sua interrogazione al Governo - “di ripristino della legalita’” perche’ non e’ stato “ imme-diato”?
La “tempestivita’” delle azioni, non sarebbe stata forse piu’ opportuna per sventare, “la tempesta”
(ci si scusi il gioco di parole) per delegittimare i risultati di una votazione che, sottolinea La Marca, ha un’importanza non solo “ storica” (come sempre ribadito dall’ambascia-tore d’Italia ad Ottawa- ) ma che e’ una sorta di prova del 9 nei confronti del governo canadese?
Quanto e a chi giova non sventare anzitempo il pre-sunto malfatto?
Il sospetto che la “po-litica” abbia un peso ed una valenza che prevari-cano la ricerca della giu-stizia si affaccia....
Risposte precise, sostan-ziate da fatti concreti sono quelle che e’ imperativo dare per fugare i dubbi di una ombrosa vicenda che, fin qui, fa calare solo fumi letali sulla comunita’.


24 aprile 2015