ostaggi di giovani gang: toronto
= bronx
L’ennesimo omicidio, quello che ha ucciso una donna
incinta (riquadro in basso), ha aperto il vaso di pandora di una citta’
in-quinata da giovani cri-minali e street gangs.
Una “ bomba sociale”che trasforma i quartieri di Toronto
in territori minati dove la gente campa (il termine non e’ scelto
a caso) non solo nel disagio - quello derivante dalla condizione
sociale ed eco-nomica - ma nella paura, ostaggio di violenza gra-tuita
in un bronx senza confini definito dal mirino di pistole impazzite.
Due settimane fa, , pun-tavamo il dito sul fuoco assassino che impazza
in citta, denunciando una si-tuazione che parla attra-verso le statistiche,
quelle che contano i morti , ormai piu’ che triplicati rispetto
allo scorso anno.
Oggi, all’ombra del nuovo fatto di sangue si scopre , anche se
ufficiosamente ,che l’escalation di spara-torie e molti dei morti,
potrebbero essere diretta-mente collegati alla guerra tra giovani gang
di quar-tieri, che agiscono per vendette per difendere e/o allargare
il proprio territo-rio del malaffare.
Una recrudescena di un male non certo nuovo che la megacity porta cucito
addosso da tempo, e dal quale nonostante le “cu-re”, sembra
impossibile liberarsi.
I commenti di circostanza, di questi giorni, raccolti dai politici ed
ammi-ni-stratori di turno, sono an-che essi eco di cori gia’ in-nalzatisi
parecchi anni fa.
“E’ una pentola di patate in ebollizione” - ha affer-mato
all’inizio di maggio un portavoce della polizia torontina , riferendosi
alla violenza causata dalle gang.
Una pentola che bolle da sempre, quello che cambia e’ solo il
tipo di “patata”.
Il bubbonr del proliferare della violenza legata alle street gangs scoppio’
negli anni 2002 e 2003. Un campanello d’allarme che fece alzare
la guardia delle forze dell’ordine.
Nella memoria di quel-l’epoca spunta anche l’anno horribilis
degli omicidi a Toronto, il 2005 con la sua “ summer of the gun”,
ma rimbalza anche l’osservazione che l’allora capo della
polizia, Julian Fantino ebbe a fare e cioe’ che quell’orribile
e cruen-to quadro di violenza avrebbe potuto essere an-cora peggio se
non fosse stata istituita, per sua ini-ziativa e con il sostegno della
amministrazione co-munale una squadra spe-ciale , la street gang unit
composta di 17 agenti.
Le operazioni d’inter-vento, all’epoca spazia-rono coinvolgendo
anche altre parti, le istituzioni dei servizi sociali, la scuo-la, il
mondo del lavoro, i diversi livelli di governo, sia quello provinciale
per aprire le borse e metter a disposizione risorse finan-ziarie, che
quello federale per interventi legislativi piu’ severi ma necessari
deterrenti per estirpare il cancro sociale.
Sono le stesse parti in causa che anche oggi sono chiamate a scendere
in campo per tamponare, se non spegnere il falo’ omicida della
nuova vio-lenza.
Anche oggi e’ necessario un summit come quello degli anni di cui
sopra, il “Rallying Toronto Against Violence” che i suoi
ri-sultati efficaci porto’ an-che e forse soprattutto per-che’
ad agire fu anche la collettivita’, quella dei semplici cittadini
che pre-sa coscienza della gravita’ del problema, intevennero
in prima linea, agendo, , collaborando e abbat-tendo il muro del silenzio.
Il capo della polizia di Toronto di oggi, Saun-ders, ha fatto in questi
giorni, tra le altre, un’amara considera-zione: al fragore dello
scoppio della pistola che ha ucciso la giovane don-na incinta, e’
seguito l’eco del silenzio...
Nessuno di chi ha sentito quello sparo ha urlato per chiedere aiuto.
E’ a quell’urlo cui biso-gna ridare voce.
Uscire dalla tomba del silenzio puo’ essere il pri-mo passo per
cambiare.
Noi, che conosciamo quanto cruciali possano essere le denunce delle
madri coraggio della ma-fia o i cori di rivolta di Scampia, per cambiare
i volti sociali di bronx italiani, ci crediamo. Tg
Youth Gangs in Canada:7000
affiliati?
Quanti sono i giovani criminali affiliati alle baby gangs in Canada?
Secondo stime riprese dal sito “publicsafety” del governo
federale e riferiti da un sondaggio “Cana-dian Police Survey on
Youth Gangs”, in Ca-nada operano 434 youth gangs con oltre 7,000
affiliati.
Queste sono presenti ed operano soprattutto nella nostra Provincia:
l’Onta-rio ne conta 216 ed i membri sono 3,320.
Secondo la stessa statistica, la maggior parte degli affiliati a queste
gangs di giovani criminali, sono di sesso maschile ( 94%); il 48% ha
meno di 18 anni, mentre il 39% ha tra i 16 ed i 18 anni.
Il 25% ( la percentuale piu’ alta) degli affiliati e’ di
estrazione afro-cana-dese; il 21% indigeno ( First Nations), il 18%
caucasico.
I dati sono solo indicativi e certo datati in quanto, il fenomeno e’
in costante crescita ed in tutti i centri urbani, dal piu’ piccolo
al piu’ grande...
Proiettili assassini uccidono
una giovane donna incinta. Chissa’ se
il suo piccolo ce la fara’...
Giovane,
bella, ancor di piu’, come solo una mamma in attesa puo’
essere...
La 35enne Candice Rochelle Bobb di Malton si trovava nel sedile posteriore
dell'auto nella zona di Martin Grove e John Garland, a Rexedale, quando
è stata rag-giunta da una scarica di proiettili sparati dal-l'esterno,
che l'hanno colpita al petto uc-cidendola.
La donna era incinta di 5 mesi.
In quell’angolo di Jamestown ha perso vita, e, solo grazie al
miracolo del-l’intervento di un parto cesareo il bam-bino che
portava in grembo e’ venuto al mondo, non si sa per quanto tempo..
versa in condizioni critiche in un'unità ospedaliera intensiva
della città.
Candice e’ la vittima numero 29 dell’anno 2016, La sua fine
e’ stata decretata dall’ennesimo proiet-tile, sparato, probabil-mente,
ma da ap-purare, in una guerra di giovani gang. Un proiettile non sparato
a caso, e che, almeno secondo i primi rilievi nonera destinato alla
giovane mamma in attesa.
L'auto sulla quale viaggiava la vittima, era ferma per far scendere
uno dei 4 passeggeri, tutti di ritorno da una partita di baseball nel-l’altro
capo della metropoli ed alla quale avevano assistito.
Ii video sorveglianza della zona ser-viranno a ricostruire la dinamica
della sparatoria e dare forse una traccia per capire tanta barbarie.
Un assassinio che solleva tanta rabbia, dolore, ribrezzo ...
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