il dito nell'occhio
E’ una domanda che tutti gli italiani,
elet-tori all’estero, fanno agli eletti senatori e de-putati fin
dall’ormai quasi lontano 2006 e, ripetuta e ripetuta quando ci
si incontra: cosa avete fatto per noi?
La risposta solitamente e’ diplomaticamente evasiva co-me se,
una volta arrivati a Roma, quanto detto, promesso e assicurato nella
campagna elettorale fosse irrealizzabile e non, ben sottolineato, per
mancanza di volonta’, ma perche’ si entra in un sistema
che non concede liberta’ di manovra, nel quale le problematiche
degli italiani che vivono all’estero sono prese in pochissima
conside-razione e si diventa un semplice numero: insomma, gli italiani
“fuori” ai partiti non interes-sano e i nostri rappresentanti
devono adeguarsi.
Eppure potrebbe non essre cosi’ se i nostri eletti seguissero
quanto Mirko Tremaglia - se lo ricordano? - aveva indicato nel suo programma:
l’isti-tuzione di una Commissione Bica-merale formata dai parlamentari
eletti all’estero che, avendo poteri legi-slativi, potra’
far approvare provve-dimenti per gli italiani all’estero.
Naturalmente ci vuole coraggio per non essere solo e sempre un numero!
Lunedi’ si riparte...Sara’ la giornata
nella quale la nuova leader liberale Kathleen Wynne davanti al governatore
della Provincia David C.Onley, giurera’ diventando cosi’
la prima donna premier dell’Ontario.
Poi ci sara’ la nomina dei nuovi ministri e martedi’ 19
quando si riapriranno i lavori a Queen’s Park comincera’
il dibattito sul pesante deficit lasciatoci in eredita’ da Dalton
McGuinty e, su pressione dei conservatori che si sentono forti e con
l’Ndp che batte il freno, si discutera’ sul come e quando
delle prossime elezioni.
Dopo Balottelli, rimborso anche cash dell’Imu
e condono per gli evasori, Berslusconi ha sparato una quarta bomba che
proprio nuova non e’ perche’ l’aveva lanciata gia’
nel lontano 2001 quando aveva promesso che il suo governo avrebbe portato
almeno un milione di nuovi posti di lavoro mentre adesso, 2013, ne promette
quattro (4) milioni. Visto che nel 2001 non ha mantenuto la promessa,
lo fara’ dodici anni dopo?
In un’intervista con TgLa7 il Cavaliere ha detto che se non manterra’
“cambiero’ nome e lascero’ l’Ita-lia”.
Il nuovo nome Giulio Cesare, ma dove andra’ non si sa.
Niente di nuovo nel rapporto di Jeff Griffith, Auditor
Generale di Toronto.
Dall’impiegato comunale che per malattia riceve l’ndennita’
permanente, ma che regolarmente la-vora in un’azienda privata
a quello che usa il com-puter non per fare i conti, ma per guardar film
allegri, all’altro che chiede falsi benefici per $25.000 a quel-lo
che usa il camioncino per affari suoi e quello che ruba soldi dai fondi
stanziati dalla citta’ per benefi-cenza... Sono alcuni dei 774
reclami denunciati al centralino per le segnalazioni anonime dai residenti
di Toronto, e che sono costati mezzo milione di dollari alle casse comunali.
A Vaughan il telefono non squilla?
Il concetto e’ vecchio e, fin dai tempi degli
antichi greci e romani, degli ancora piu’ antichi egiziani e atzechi,
unica applicazione nel mondo e’ negli Stati Uniti dove il presidente
puo’ restare in carica, se rieletto, anche per un secondo mandato...
Che coraggio!
Le consigliere di Toronto, Mary MacMahon e Jaye Robinson hanno annunciato
che a una delle pros-sime riunioni del Consiglio comunale presente-ranno
una mozione nella quale si chiede che i membri dello stesso Consiglio
possano restare in carica per non piu’ di 3 mandati.
Il sindaco Rob Ford si e’ gia’ dchiarato contrario e dello
stesso parere si sono dichiarati altri consiglieri e cosi’ probabilmente
e’ anche nelle municipalita’ vicine...