Dura lex: la deportazione lacera
una famiglia di italocanadesi
Mentre per parecchi cri-minali l’ordine di deporta-zione
per anni non scatta , come mai Vittoria To-scano - il cui permesso scaduto
lo scorso 4 gen-naio con fino al 4 aprile per rinnovarlo - lo scorso
venerdi’ e’ stata scortata dalla polizia all’aeroporto
per ritornare, con i suoi quattro figli- due nati in Italia e due in
Canada - in quella Calabria che, con il marito Massimo Marti, 39 anni,
aveva lasciato nel 2008 per trasferirsi a Ot-tawa per un futuro migliore?
E proprio guardando
a quel futuro, assistita dal-l’avvocato Julie Tab, si era rivolta
al giudice chie-dendo che le venisse con-cesso di restare in Canada
almeno il tempo per tre dei suoi figli, Santo 8 anni e Giovanni di 6
che fre-quentavano la St. Rita Catholic School e Maria, 4 anni, iscritta
alla Rainbow Montessori di completare l’anno scolastico, ma gio-vedi’,
il giorno prima della partenza per l’Italia, il giu-dice della
Corte federale, Anne Mactavish non ha concesso quelle poche settimane...
Senza tenere conto dei 90 giorni di tempo per il rin-novo del permesso
di sog-giorno gli agenti della CBAS - Canadian Border Service Agency
- lo scorso 24 gennaio avevano bloc-cato, ammanettato e arre-stato Massimo
Marti men-tre si trovava a bordo del camioncino della Little Italy Bakery,
la panetteria nella quale nel 2011 aveva investito 75.000 dollari e
dove dallo scorso anno lavorava.
Il giorno dopo, Marti in prigione, gli agenti del-l’Immigrazione
erano an-dati a casa sua e alla mo-glie Vittoria che non parla inglese,
anziche’ spiegare che per il rinnovo del suo permesso aveva tempo
fino ad aprile, le avrebbero solamente chiesto se teme-va di tornare
in Italia.
E dopo che la risposta era stata negativa le avevano dato notizia della
sua prossima deportazione.
Massimo Marti e’ rimasto in Canada e la prossima settimana, venerdi’
11 marzo dall’Immigration and Refugee Board sara’ presa
in esame la sua do-manda per il rinnovo del permesso di lavoro che,
una volta rinnovato, po-trebbe poi portare a un ritorno in Canada del
resto della famiglia.
Dal fermovideo le immagini della famiglia Marti
Modo e modo
di Luciano Gonnella
OTTAWA - Premesso che le leggi sull’immigrazione esi-stono e
devono essere rispettate, va pur detto che esiste modo e modo di applicarle
e che onesti cittadini non vanno trattati peggio di emigrati clandestini
che han commesso reati.
Dico questo in piena tranquillita’ poiche’ in Canada hanno
trovato rifugio o sono entrati criminali, circa 2.800, che per anni
sono riusciti a rimandare la loro deportazione..
Invece Vittoria Toscano coi suoi bambini, nel giro di due mesi, e’
stata praticamente “impacchettata” ed accompagnata all’aeroporto
di Ottawa e senza tanti complimenti imbarcata sull’aereo per l’Italia.
Colpevole di cosa? Di aver lasciato scadere, senza rinnovarlo in tempo
il permesso di soggiorno?
E c’era bisogno,
l’han visto tutti di far scortare da agenti armati la signora
e i suoi bambini?
Il Citizen, quotidiano di Ottawa ha scritto: “...what Happened
to Massimo Marti , Vittoria Toscano and their young children this week
can only be describe as cruel...”.
Le parole del cronista del Citizen hanno trovato ancor piu’ veritiera
dimo-strazione nel filmato tra-smesso dalla TV locale che ha ripreso
la madre, inquadrata da due severi funzionari mentre abbraccia il marito
in lacrime con i quattro bambini aggrappati a loro: scene veramente
da commuovere anche i cuori piu’ duri.E queste scene sono state
viste soprattutto dalla gente della nostra comunita’ che sbalordita
e indignata al tempo stesso si e’ chiesta e chiede se questo e’
il metodo migliore per applicare una legge, che esiste e va anche rispettata,
ma che dovrebbe tenere conto anche di certe situazioni.