Riecco I New Dada!
46 anni dopo Il gruppo rock riparte da Toronto, con Jadanza
e cinque big italocanadesi
Uno dei gruppi italiani che ha fatto la storia della musica
progressiva degli anni '60 si ricompone a Toronto. Franco Jadanza, dopo
ben 46 anni, ri-propone i New Dada con la "crème" degli
artisti ita-locanadesi: Tonino Cecatini voce e percussioni, Tony Padalino
alla tastiera, To-ny Moretta alla chitarra, Linda Cara alla fisarmo-nica,
Vito Rezza alla bat-teria ed Ermanno Censorio al basso
Perché i New Dada "risor-gono" proprio
in Canada?
"La situazione di crisi in Italia mi ha spinto a ce-rcare un luogo
che ci per-metta di vivere come siamo abituati a farlo noi, e dove ci
sia terreno fertile per la musica. Grazie al-l'amicizia con Tonino Cecatini
è venuto spon-taneo scegliere Toronto", spiega Jadanza.
Il gruppo, nato nel 1964, ha preso il nome dal Da-daismo,
e si è ispirato a questa ten-denza culturale per mettere in dubbio
le convenzioni della società, enfatizzando invece la stravaganza
e l'umorismo. Concetti validi ancora oggi?
"Direi che sono idee molto attuali. Esistono cicli cul-turali ventennali,
è venuto il momento di ridare "fuo-co" a questa corrente
nel campo della musica".
Come mai la scelta di mettere insieme sette musicisti italo-canadesi?
"Abbiamo cercato di ri-fondare la band con i migliori elementi
in circo-lazione. Tonino conosceva questi artisti già da tempo,
io ho ascoltato il batterista e il tastierista per la prima volta su
College Street, per casualità, e ho subito chie-sto informazioni
su di lo-ro".
Vito Rezza è un batterista molto quotato nella scena
nazionale. La leggenda narra che anni fa i Pooh abbiano cercato Rezza,
e che lui non abbia voluto unirsi al grup-po.
"Me ne aveva parlato qual-che anno fa Frank Lau-gelli, ex batterista
dei New Trolls, lodandone le qua-lità artistiche"."A
proposito di aneddoti, quando i New Dada si sono divisi per la prima
volta, io sono entrato a far parte della nuova band con Ferry, René,
Danny e Gaby, e abbiamo suonato come gruppo spalla alla tournée
dei Rolling Stones nel 1967. A Roma, dopo un concerto, abbiamo liti-gato
con Mick Jagger e Keith Richards, perché ci volevano portar via
il bat-terista, Gaby Lizmi, che alla fine non ha accettato. Sono ancora
in contatto con Lizmi, che oggi vive a Houston, e quando ci par-liamo
ricordiamo sempre quell'episodio".
Avete suonato con i più grandi.
"Con la prima formazione dei New Dada abbiamo fatto un tour con
i Beatles, mentre con la seconda band abbiamo suonato con Rolling Stones
e The Animals, arrivando al top della musica progressiva dell'epoca".
Quali sono i ricordi più belli?
"Posso dire di aver fatto il primo viaggio aereo con i Beatles.
Quel Genova-Roma non me lo di-menticherò mai".
Negli anni '70 Franco Ja-danza diventa Luca D'Am-monio,
e poi fonda il gruppo rock progressivo dei Dragon. Suoni che riproporrà
con i New Dada di oggi?
"Ogni artista ha un proprio bagaglio di gusto e sen-sibilità.
In questa nuova produzione ci sarà un po' di tutto".
A chi si ispira?
"Mi piacciono molto i Toto e Gino Vannelli".
A cosa state lavorando at-tualmente?
"Stiamo scrivendo una canzone che raccoglie tutto il disagio che
si vive in Italia e in Europa, dal titolo "Exodus" ("Esodo",
ndr). Questo brano fa parte del nostro nuovo album: ci saranno otto
canzoni riar-rangiate dei vecchi New Dada e otto brani inediti".
In che lingua canterete?
"In italiano e in inglese, come facevamo con la prima band".
Dopo una carriera di grandi successi, ha ancora un sogno nel cassetto?
"Vorrei aprire un villaggio artistico qui in Canada, e vorrei rivedere
grandi i New Dada".
Mattia Bello