Casino’ a Vaughan?
“si” del sindaco e 4 consiglieri
Alla fine e’ andata a finire come previsto da chi-
e qui il gioco di parole e’ appro-priato- aveva scommesso che
i politici che amministrano Vaughan avrebbero dato il proprio assenso,
offrendo la dispo-nibilita’ di “ospitare” un Casino’.
La seduta fiume di mar-tedi’28 maggio , iniziata alle 7 pm e chiusa
alle 3.14 am di mercoledi’ 29 maggio con un voto di 5 a 4 mette
Vaughan uffi-cialmente al tavolo delle trattative con la OLG , dopo
il rifiuto netto di Toronto (40 consiglieri contrari e solo 4 pro),
e quello in contempo-ranea di Markham (che alle 9: 30 pm di martedi’
28 maggio ha bocciato l’ipotesi di avere un ca-sino’).
A favore il sindaco Be-vilacqua, il vice sindaco Rosati, il consigliere
re-gionale Di Biase , i con-siglieri Shefman e Tony Carella, che ha
presie-duto la riunione della giunta - mettendosi la cravatta da “arbitro”,
co-me ha sottolineato al-l’inizio dei lavori, ed alla fine, proprio
con il suo voto ha fatto pendere la bilancia verso il “si”.
Contrari gli altri con-siglieri: Iafrate, De Francesca, Racco Yeung
e Shulte.
Un consiglio spaccato in due, uomini da una parte e donne dall’altra...
E , come e’ forse naturale diversita’ tra i due sessi, alla
saggezza oculata e cauta delle donne, si e’ contrapposto il calcolo
opportunistico degli uo-mini.
Tutti e cinque i votanti a favore hanno basato la decisione sulla “
conve-nienza” economica (se pur da provare e contestata con documentate
argo-mentazioni da piu’ inter-venti da parte del pubblico in sala)
.
La “hosting fee” - calco-lata con la formula della percentuale
sulle entrate del Casino’- porterebbe 32 milioni di dollari al-l’anno
nelle casse di Vau-ghan, un gettito finan-ziario che, abbinato al gettito
fiscale, la creazione di posti di lavoro e la visione di un distretto
di intrattenimento che fa da corollarario al Casino ed e’ volano
di stimolo eco-nomico e di sviluppo ur-bano, secondo la squadra del
“si” sono indispen-sabili per Vaughan che, come ha asserito
Shef-man, si deve confrontare con gli oneri di una citta’ che
- come indicato dal rapporto sulle proiezioni finanziarie - non solo
cresce ma invecchia (co-me nel caso delle in-frastrutture) ed ha bisogno
quindi di entrate, il che quindi vuol dire tasse e necessariamente in
au-mento, a spese dei cit-tadini.
Argomentazioni in linea di massima condivise da-gli altri 4 voti a favore,
an-che se ognuno ha perso-nalizzato le motivazioni.
Per Di Biase mantenere e migliorare la qualita’ di vita dei cittadini
e la pos-sibilita’ di impiego per i giovani (accogliendo quindi
le istanze di Frank Cerisano che rappre-sen-tava il Centennial Col-lege
e le migliaia di stu-denti che potrebbero es-sere impiegati nel settore
dell’ospitalita’- leggi al-berghi, ristoranti etc, che sorgerebbero
nel com-plesso dell’area del casino’).
Gino Rosati (che nel 1998, quando si parlo’ per la prima volta
di un ca-sino’ a Vaughan aveva vo-tato no) ha votato si perche’
“il Consiglio ha ,nei confronti dei cittadini, la responsabilita’
di esplo-rare la possibilita’ piu’ a fondo per poi prendere
una decisione informata, allargando la consulta-zione creando un gruppo
di lavoro e anche magari con un referendum ( pro-posto, questo anche
da Nick Pinto , presidente di West Woodbridge Ra-tepayers Assn, che
anche per il delicato argomento del casino e sviluppo dell’area
circostante, ha invitato il consiglio ha va-lutare bene e a fondo ogni
aspetto della questione, per non incorrere “ancora una volta”
in errori costosi per la citta’).
Tony Carella , ultimo a parlare e quindi sbloccare la parita’
di intenzioni di voto, ha valutato le po-sizioni opposte ed “estre-me”
palesate dagli inter-venti delle diverse fazioni che si sono espresse,
ha rispolverato il principio “in media stat virtus” indi-cando
che l’assolutismo morale ( e di implicazioni di carattere etico
se ne sono sentite tantissime ne-gli interventi dei cittadini che hanno
parlato) in ef-fetti non e’ pratico per una citta’ che ha
respon-sabilita’ fiscali per cui de-ve tener conto della “pra-ticita’”.
Ha quindi votato a favore della mozione in-tavolata dal sindaco Be-vilacqua
per andare - ha affermato Carella - verso la prossima fase ed ap-purare
quindi quale e’
“l’affare” sul piatto e de-cidere di conseguenza.
Il sindaco Bevilacqua (che alla fine degli interventi del pubblico in
sala ha presentato la mozione di dire all’OLG che Vaughan e’
disponibile ad ospitare un Casino) ha affermato che la decisione e’
presa nell’interesse dei cittadini. E, da persona che e’
“buon ascoltatore, parla poco ed agisce” ha riba-dito che
le questioni , im-plicazioni morali incluse, vanno messe in pro-spettiva
e che la crescita economica e’ importante anche in virtu’
dell’occu-pazione; “Andate a chiederlo a chi e’ senza
lavoro” , ha sottolineato, nel suo intervento, ma-nifestando una
“pratici-ta’” che non si era rilevata in precedenza,
quando in discussione con un citta-dino, Alex Gallo, che in-vitava il
consiglio a pren-dere un decisione basata soprattutto su valutazioni
di carattere etico e morale, si era lanciato in disqui-sizioni dal sentore
filo-sofico , chiedendosi e chiedendo anche se e’ immorale da
parte di tante istituzioni che operano a beneficio di cittadini in difficolta’
usufruire di fondi, grant quali quelli elargiti da Trillium, e che son
generati da introiti legati a lotterie e gioco, e se i cittadini di
Vaughan debbano sentirsi colpevoli dei poblemi legati al gioco d’azzardo
se in citta’ c’e’ un Casino’, o sentirsi pro-motori
dell’alcolismo se in citta’ ci sono negozi del-l’LCBO
che vendono alcolici....
La questione “morale” e’ quella che e’ prevalsa
nelle decisioni delle quattro componenti del consiglio che hanno bocciato
la mo-zione.
Il loro “ no” e’ legato alle preoccupazioni della
citta-dinanza- le centinaia di persone che hanno firmato petizioni,
che hanno rispo-sto a sondaggi on line , che hanno telefonato e man-dato
email -come hanno asserito De Francesca, Racco, Iafrate - e che sono
anche la maggior parte di quei 79 interventi ( purtroppo non tutti espressi
visto che la riunione al muni-cipio si e’ prolungata fino a tardissima
ora).
La cittadinanza non vuole un Casino’ che venga a turbare la qualita’
della vita che rende Vaughan una citta’ “speciale”,
in cui valori come quelli della famiglia valgono di piu’ di implicazioni
di ca-rattere economico.
I cittadini che hanno chie-sto di re “no” a De Fran-cesca,
Iafrate, Racco e Schulte, pensano che un casino’ porti criminalita’,
tare e degrado sociali, influiscano sulla sicurez-za, insomma redano
me-no pulita l’aria che si re-spira in citta’.
Cittadini che si saranno chiesti se il gioco vale la candela...
Una domanda che evi-dentemente si sono poste ed hanno posto anche le
due consigliere che piu’ determinatamente ed ap-passionatamente
hanno perorato la causa del “no”, Racco e Schulte, che lamentando
la pover-ta’ di informazioni nel rapporto preparato dal tecnico
e burocrate della citta’ (documento da piu’ parti criticato
per una palese propensione ad enfa-tizzare solo i fattori “ po-sitivi”
(economici e fi-scali) del progetto del-l’entertainment district
e del Casino a Vaughan ) hanno argomentato - con dati di fatto , statistiche,
informazioni rilevate da esperienze di altre citta’ che ospitano
casino’ ( in Canada e negli Stati Uniti, senza andar a Melbourne,
in Australia, presa ad esempio dal burocrate), hanno presentato un qua-dro
che, economica-mente e socialmente non e’ “brillante”
come quello che e’ apparso nel do-cumento preparato dal team presieduto
da Tim Simmons.
E’ andata come e’ andata, comunque.
Ora Vaughan intratterra’ nuove , piu’profonde, e si spera,
oculate ed accurate discussioni con l’Ontario Lottery and Gaming
Corporation per il destino di un possibile Casino’ nel quadrilatero
della 7 tra Jane la 400 , la 407 .
Il verdetto finale, e’ rela-tivamente lontano, ed in tanti ( tutti
coloro che non hanno “ interessi” solo di natura economica)
pos-sono ancora sperare che Vaughan usi le orecchie che, come ha sottolineato
nella sua metafora il sindaco Bevilacqua, a differenza della bocca sono
due per un motivo ben preciso: dare vera-mente ampio ascolto a cio’
che vogliono i citta-dini.