Lo Specchio

per forza...

Anche in Ontario come in molte parti del mondo le donne non sono libere di sposarsi per amore o per propria scelta ma per imposizione

Centinaia di giovani don-ne in Ontario sono pri-gioniere in un’unione, quella vincolante del ma-trimonio, che e’ stata loro imposta. La maggior parte delle vittime di quella che la societa’ civile, dovrebbe poter considerare una sor-ta di schiavitu’, sono ado-lescenti.
Quella del matrimonio forzato e’ una realta’ som-mersa , quasi sconosciuta, ma che esiste e continua a crescere in questo paese.
La denuncia arriva dal rap-porto reso pubblico in questi giorni dalla South Asian Legal Clinic che ha rilevato l’esistenza di 219 casi di matrimonio forzato tra il 2010 ed il 2012, in Ontario.
Le vittime sono sia uomini che donne, ma le giovani spose sono la maggio-ranza, il 92 per cento e nel 25 per cento di queste unioni forzate si tratta di giovani tra i 16 ed i 18 anni. E i dati, secondo chi ha stilato il rapporto, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che non interessa solo “ nuovi” immigrati, ma almeno per un terzo coinvolge perso-ne che vivono in Canada da almeno dieci anni.
La pratica del matrimonio forzato sembra apparte-nere ad un atavico com-portamento - in uso anche in Italia ma ormai relegato ad un tempo antico.
In molte parti del mondo però le donne non sono libere di sposarsi per amore o per propria scelta. Il matrimonio viene loro imposto e combinato dalle famiglie.
Diffuso nel Maghreb, in India, Pakistan, Bangla-desh, e nell’Africa subsa-hariana, il matrimonio forzato diventa spesso una piaga anche dell’occi-dente. Le popolazioni mi-granti infatti portano con sé anche le tradizioni di origine. E cio’ che si “scopre” oggi in Ontario, e’ gia’ ben noto nel vec-chio continente.
Scorrendo i dati di Wi-kipedia, si apprende infatti che “Secondo fonti di polizia nel Regno Unito si avrebbe notizia in quel paese di circa 200 matrimoni forzati al-l’anno, in cui sono coin-volte per lo più persone originarie dalle aree sudasiatiche.”
Ed ancora : “ Non sono rari i casi in cui donne nate in Francia da genitori immigrati vengono co-strette all’emigrazione nei paesi d’origine dei geni-tori, generalmente nel Maghreb. Il Gruppo per l’abolizione delle mutila-zioni sessuali stima a 70.000 il numero delle ragazze che nel 2006 era-no minacciate di matri-monio forzato, da cele-brarsi tanto in Francia, quanto nel paese d’ori-gine. E , in Germania e’ particolarmente diffuso il caso di ragazze musul-mane cresciute in Germa-nia le quali, in occasione delle vacanze, visitano il loro paese di origine per essere poi costrette a spo-sarsi sul posto.
Esattamente come suc-cede anche per le “spose” forzate di cui parla il rapporto qui in Ontario.
E pensare che l’Onu, nella sua convenzione contro la discriminazione delle don-ne (Cedaw, 1979), im-pegna ogni Paese parte ad assicurare alle donne il diritto di scegliere libera-mente chi sposare e di contrarre matrimonio solo con il loro pieno, libero consenso.
Ma come spesso, troppo, accade, tra il dire il fare c’e’di mezzo il mare, e d e’ cosi’ anche in questo ca-so:le Nazioni Unite cal-colano che ogni anno nel mondo 60 milioni di ra-gazze sotto i 18 anni siano costrette ai matrimoni for-zati. In 141 paesi, inoltre, lo stupro domestico è le-gale (il matrimonio for-zato è considerato giuridi-camente una forma di violenza domestica).


27 settembre 2013