I 70 anni di Al Bano
tra i successi internazionali e la religione
A settembre torna a Toronto con "Una voce
per Padre Pio nel mondo"
La vocazione per la mu-sica e la religione hanno scandito la vita di
Al Bano Carrisi.
Una vita fatta di successi sui palcoscenici di tutto il mondo, e "illuminata"
da incontri con santi veri come Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta
e Padre Pio.
Il cantante di Cellino San Marco ha festeggiato 70 anni lunedì
scorso e pro-prio un evento legato alla religione lo riporterà
ad esibirsi in Canada.
Al Bano sarà infatti pro-tagonista di "Una voce per Padre
Pio nel mondo" 2013, iniziativa benefica che si terrà il
12, il 14 e il 15 settembre. La serata clou sarà il concerto
di sabato 14 al Powerade Centre di Brampton. La raccolta fondi - che
scat-terà durante lo show trasmesso da Rai Inter-nazionale -
andrà intera-mente all'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza
di San Giovanni Rotondo e al "Villaggio Padre Pio" in Costa
d'Avorio.
Lo Specchio ha inter-vistato Al Bano all’indo-mani del suo 70mo
compleanno.
Al Bano auguri, come sono andati i festeggia-menti?
«Benissimo, ho ricevuto regali fantastici come una statua della
madonna e il mio profumo preferito, il Drakkar».
Un bilancio dei suoi 70 anni: c'è qualcosa in particolare che
rifarebbe o che non rifarebbe?
«Rifarei esattamente tutto quello che ho fatto. Sia le esperienze
belle che quelle brutte.”
“La perseveranza e il misurarsi con sé stessi sono fondamentali.
Solo nelle difficoltà capisci quanto vali».
A settembre sarà a To-ronto per "Una voce per Padre Pio
nel mondo", in cui si esibirà con Michael Bolton, i Ricchi
e Poveri, gli Stadio e molti altri artisti. Cosa canterà?
«Tra le 400 canzoni che ho inciso vorrei cantare "Io ti cerco",
un testo che tratta la ricerca di Dio nei quat-tro elementi naturali:
aria, terra, acqua e sole».
Lei si esibisce in Canada dagli anni '70, con al-meno trenta concerti.
C'è una sua canzone che è nata qui?
«Sì, si chiama "In Con-troluce".
Ero amico della famiglia di Alfredo Tucci, che fu il primo a portarmi
in Ca-nada.
A casa sua c'era un pia-noforte, io mi misi a suo-nare e nacque la melodia
che trovai molto interes-sante».
Lei è un grande devoto di Padre Pio, che ha cono-sciuto di persona.
«Ho ricevuto la prima comunione da Padre Pio. Mi diede una carezza
e mi fece fare la confessione. Avevo 11 anni quando ho conosciuto il
santo di Pie-trelcina, e a quell'età non realizzavo l'importanza
di questi incontri. Solo con l'andare degli anni ho ca-pito di essere
stato un bambino fortunato».
Cosa ricorda di quel-l'incontro?
«Mi è rimasta impressa la giornata in cui ho cono-sciuto
Padre Pio.
C'era un'atmosfera diversa da quella a cui ero abi-tuato, un'altra dimensione
di vita.
Mi ha colpito il profumo che c'era nella chiesa di San Giovanni Rotondo:
era di viole».
Lei ha dichiarato che la fede l'ha sempre aiutata, anche nella tragedia
della scomparsa di sua figlia Ylenia.
«La fede è un elemento incredibile. Ti rassicura, ti rasserena.
Quando la capisci fino in fondo è un'amica che ti rafforza e
che ti dà energia».
Perché è importante so-stenere i progetti legati a Padre
Pio?
«Il messaggio di Padre Pio è il messaggio di tutti i buoni
cristiani e non deve essere mai sottovalutato. Io dico: "Fai del
bene e di-menticatene, fai del male e pensaci". Grazie alla fede
ho tutti troviamo il sen-tiero giusto».
Per ulteriori informazioni su "Una voce per Padre Pio nel mondo"
è possibile chiamare il 905-760-5674, oppure visitare il sito
www.padrepionelmondo.com.