PRO E CONTRO
Sul tavolo del casino’ a Toronto
Chi punta sul “no”, chi sul “ si”,
proprio come al tavolo della roulette si fa con il rosso e con il nero,
l’esito della proposta di un nuovo casino’ a Toronto e’
per ora un’incognita, anche se, per chi ama giocare d’azzardo,
le probabilita’ che alla fine i “pro” la spunteranno
sem-brano molto alte.
Dopo la maratona di “audizioni”, che in tre minuti hanno
cercato di dar voce a parte delle 207 persone che si erano prenotate
per esprimersi nell’aula del consiglio comunale di Toronto, il
comitato esecutivo del sindaco Ford ha detto si al casino’ nel
centrocitta’. Una decisione votata 9 a 4 e per il primo cittadino
cio’ sarebbe “un buon inizio”.
Buono per chi come lui vede positivamente il progetto per il gettito
finanziario nelle casse cittadine che pian-gono sempre, positivo per
un presunto stimolo del-l’economia e per la creazione di posti
lavoro.
L’altra faccia della medaglia, quella su cui e’ coniato
un netto “no” al casino, non ritiene che partecipare al
50 percento degli introiti e che quei $100 milioni all’anno (minimo
imposto nelle 43 condizioni del do ut des del gruppo comunale dei “si”)
come “quota” per ospitare il nuovo casino, siano sufficienti
per chiudere gli occhi sulla trasformazione del lungolago torontino,
sul rischio di aumento della criminalita, sul peso sociale che un tempio
del gioco d’azzardo potra’ avere sulle fasce piu’
vulnerabili, quelle che definiscono la fauna degli abi-tuee, tantissimi
di questi pensionati...
I giochi pero’, sulla carta, sono ancora aperti, almeno fino al
verdetto finale che dara’ il consiglio il prossimo mese di maggio.
Nel frattempo, attorno al tavolo dei giochi ci sono quelli che stanno
a guardare, proprio come attorno alla roulette; tra questi osservatori,
apparentemente disin-teressati, anche gli amici di Vaughan che il pensierino
(o pensierone) sul casino’ lo hanno fatto e sperano che Toronto
abbandoni la sedia per potersi sedere sulla poltrona e fare la propria
puntata...