il dito nell'occhio
Stupida e offensiva furberia quella di
Ber-lusconi di utilizzare il nome di Enzo Tortora nel suo comizio bresciano
dove forse molti lo avranno commiserato come vittima e martire dell’ingiustizia
italiana.
Domani, sabato 18 maggio, sono 25 anni dalla
morte di Enzo Tortora, il popolare presentatore televisivo arresta-to
e ammanettato nel 1983 perche’ indicato da due “pen-titi”
come corriere di stupefacenti. Arrestato in un albergo della ca-pitale
era stato trasferito in carcere solo dopo che erano stati avvertiti
tutti i mezzi stampa cosi’ foto-grafato per i giornali e ripreso
per la televisione.
Dopo sette mesi di carcere ottenne gli arresti domiciliari e il 17 giugno
1984 fu eletto eurodeputato radica-le. Un mese dopo, tornato in li-berta’,
chiese al Parlamento europeo di concedere l’autorizzazione a procedere
nei suoi confronti che ottenne il 10 dicembre.
Il 4 febbraio 1985 si presento’ davanti ai giudici del Tri-bunale
di Napoli ribadendo la sua innocenza, ma il 17 settembre con la sentenza
di primo grado fu condannato a 10 anni di carcere.
Un anno dopo, 5 settembre 1986, la Corte d’Appello di Napoli rovescio’
il verdetto e Tortora venne assolto con formula piena mentre i suoi
accusatori furono giudicati non credibili:13 giugno 1987 la sua l’innocenza
fu defi-nitivamente confermata dalla prima sezione penale della Cassazione.
“E’ la fine di un incubo” disse il presentatore che,
in meno di un anno, mori’ per un cancro ai polmoni.
A proposito di milionari (Berlusconi non
c’entra perche’ miliardario) forse qualcuno lo avete incontrato
visto che a Toronto e dintorni (Vaughan compreso) ne risiedono ben 110,000
dei 422.000 milionari di tutto il Canada. Toronto pero’ e’
superato da Roma dove sulle strade, nei musei e ristoranti circolano
127mila pa-peroni.
I liberali provinciali sembra siano piu’
che disponibili a ogni possibile accordo, ufficiale o ufficioso che
sia, con la leader dell’Ndp, Andrea Horwarth che, bravisima nel
mercanteggiare, decidera’ se continuare con un governo di minoranza
oppure, facendo felicissimo il conser-vatore Tim Hudak, andare alle
urne.
Ma non solo perche’ sembrano voler prendere le di-stanze dal leader
Dalton McGuinty che, quando pre-mier, se ne’ e’ andato lasciando
un ingente peso di un mezzo miliardo di dollari, 585 milioni per l’esattezza,
per la chiusura delle centrali di Mississauga e Oakville decisi alla
vigilia elettorale del 2011 quando dalla mag- gioranza si scese alla
minoranza...
E’ stata la premier Wynne a farlo dicendo come sia giu-sto che
i contribuenti ed elettori dell’Ontario sappiano come e quanto
i liberali “sono...sorry”.
Naturalmente e nonostante quel sorry detto molto in ritardo quei 585
milioni saranno sicuro argomento nello scontro elettorale anche perche’,
come ha detto il libe-rale Steven Del Duca, nel periodo elettorale il
leader conservatore Tim Hudak aveva promesso di bloccare la centrale
di Mississauga e ne sapeva il costo?
Argomento scottante che diventera’ bollente a Vaughan dove, prima
o dopo, si scontreranno Del Duca ed il can-didato conservatore Peter
Meffe...A presto?
“ Se stai leggendo questo io sono morto”
Cosi’ ha scritto nel suo necrologio Peter Worthington, il giornalista
che per me era un appuntamento fisso quando lo tro-vavo nelle pagine
del Toronto Sun.
Aveva 85 anni, ma certamente non li di-mostrava nei suoi articoli e,
soprattutto, nei suoi commenti che erano, chiaro e tondo, quello che
egli pensava senza alcuna inflessione diplomatica.
Da buon giornalista nel suo necrologio ha fatto la cro-naca della vita
che ha vissuto e raccontato ai suoi lettori, me compreso.
Buon viaggio, Peter!
Sergio Tagliavini -