Lo Specchio

"Donate gli organi"
L’appello di chi è vivo grazie al trapianto


Maria Russo e Bartolo Galioto vivono grazie al trapianto. I due anziani di origine siciliana hanno deciso di raccontare la loro storia di sofferenza e speranza per far arrivare un messaggio alla nostra comunità: la donazione di organi è fondamentale per le sorti di molti malati. Donare è un gesto di grande altruismo e responsa-bilità, che significa salvare la vita a una o più persone che soffrono, e che ma-gari sono da anni in lista d’attesa.

Maria Russo ha 62 anni e vive a Woodbridge. Originaria di Montallegro, in provincia di Agrigento, oggi conduce una vita normale, assieme al marito Sam e a due figli. Vent'anni fa un doppio trapianto di polmoni l'ha salvata da una grave malattia, la fibrosi polmonare, che l'aveva messa in pericolo di morte. "Era il 1993, sono stata una delle prime italiane a subire questa operazione al Toronto General Hospital", dice fiera la signora siciliana, rimasta sotto i ferri per ben 13 ore.
Bartolo Galioto, invece, ha sofferto di gravi pro-blemi di cuore dal 1990, quando ebbe un infarto. Solo nel 2006 ha visto "una luce in fondo al tunnel" della malattia, grazie al trapianto di cuore effettuato dal dottor Cusimano al Toronto Ge-neral Hospital. Al 69enne di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, vennero applicati due bypass, uno nel 1992 e l'altro nel 1998, ma sorsero ulteriori compli-canze. "Solo dopo sei anni di aspettativa abbiamo trovato un donatore compatibile, e la mia vita è cambiata".
Galioto vive ad Oakville con la moglie Linda e due figli, John e Josy. Il terzo, Ian, è purtroppo scom-parso due anni fa proprio per infarto.
L'uomo, che aveva solo 43 anni, si è distinto per altruismo: da vivo aveva donato il midollo osseo, da morto gli sono stati espiantati occhi e ossa, trapiantati a diverse per-sone. Gesti che riempiono d'orgoglio un'intera co-munità.
Le testimonianze di Maria e Bartolo vogliono essere un appello per la do-nazione degli organi, pren-dendo ad esempio la com-movente storia di Ian Ga-lioto. Un'opera di sensi-bilizzazione decisiva per la vita di tantissime per-sone, dato il tasso sta-gnante di donatori dal 2006 ad oggi.
Nel 2010 in Canada ci sono state 1.022 dona-zioni, che hanno portato a 2.103 trapianti; un au-mento di soli cinque do-natori e 29 operazioni rispetto ai dati del 2006. Secondo il Canadian Institute for Health In-0formation (CIHI), il trapianto più comune è quello al rene, la cui do-manda è raddoppiata negli ultimi vent'anni. Nel 2010, 3.362 canadesi erano in attesa di un trapianto di questo organo: il diabete, malattia in crescita in Nordamerica, è una delle cause dell'insufficienza renale. Sempre nel 2010 più di 5.600 pazienti sono stati diagnosticati con tale patologia, più del doppio dei numeri registrati nel 1991. Queste cifre hanno anche implicazioni sui costi del sistema sanitario nazionale: il trattamento di dialisi costa circa 60mila dollari a paziente all'anno, mentre un trapianto di rene costa 23mila dollari, a cui si devono sommare 60mila dollari per un ade-guato trattamento. Toronto è maglia nera per quanto riguarda la donazione di organi in Ontario, con solo il 12% di persone che si sono registrate alla lista dei donatori. Hamilton ha una media del 25%, men-tre sorride Sudbury con il 34%. Nel 2010, 229 ca-nadesi sono morti mentre aspettavano un trapianto. 135 avevano bisogno di un nuovo cuore, e 22 di loro non ce l'hanno fatta.
Tre anni fa in Canada ci sono stati 179 trapianti di polmone, con 310 pazienti in attesa; 442 trapianti di fegato, con 501 persone in attesa; 1.248 trapianti di rene, con 3.362 pazienti in attesa.
"Ci sono tantissime per-sone che hanno bisogno di un trapianto - hanno con-cluso Maria Russo e Bar-tolo Galioto - Chi è nelle condizioni di donare or-gani lo dovrebbe fare, e tutti noi dovremmo com-pilare il testamento biolo-gico, dando il consenso alla donazione". M.Bello

Nella foto Maria Russo e Bartolo Galioto

11 ottobre 2013