sempre piu’ precariato nel
lavoro
Il termine “ precariato” lo abbiamo imparato
ad usa-re ascoltando le cronache dell’Italia in eterna crisi,
e tanti, da questa parte del mare, pensavano che fosse un fenomeno a
noi estra-neo.
Le nuove statistiche ci smentiscono ed anzi con-fermano ch il lavoro
pre-cario interessa almeno il 40 per cento dei lavo-ratori adulti di
Toronto ed Hamilton. A differenza del 60 percento della forza lavoro
che l’impiego lo ha in pianta stabile, il 40 per cento lavora
temporanea-mente, su contratto o part - time, e quindi non possono contare
su una busta paga stabile, non hanno ga-ranzie di sicurezza per la pensione
e tantomeno pos-sono contare su benefici di assistenza sanitaria.
Il fenomeno della preca-rieta’
e’ sistematicamente in ascesa, rivela lo studio effettato dalla
McMaster Univesity e dalla United Way di Toronto sul son-daggio che
ha interpellato 4,000 lavoratori adulti.
Negli ultimi venti anni le fila dei precari sono au-mentate del 50 percento.
Un quadro che scuote le acque chete di quella che e’ sempre stata
considerata una societa’ in discreta salute...
Alla luce dei dati di fatto si rimette in discussione l’intervento
dei governi che dovrebbero rivedere i minimi di paga, metter in atto
migliori condizioni nel settore degli asili ( per-mettendo cosi’
alle madri di potersi permettere piu’ ore lavorative) e non ultima,
la possibilita’ di una abitazione piu’ eco-nomica e a portata
di tasca per quella che e’ una gros-sa fetta della popolazione.