Anche Rafferty colpevole
Tori ... riposa in pace
“Lei e’ un mostro”
“Solo un mostro poteva commettere un atto di cosi’ depravata
malvagita’ e lei e’ un mostro.”
Con queste parole, il giudice Thomas Heeney ha confermato la pena auto-matica
dell’ergastolo, con detenzione minima di 25 anni prima di poter
far domanda di liberta’ vigilata, contro Michael Rafferty.
La sentenza e’ giunta subito le drammatiche dichiarazioni di dolore
dei genitori ed il fratello 14enne della povera Tori.
Colpevole!
Di omicidio premeditato, di sequestro di persona, di aggressione sessuale
con l’aggravante di lesioni e trauma fisico.
Con questa triplice dichia-razione di colpevolezza, la giuria del processo
a carico di Michael Rafferty, ha po-sto fine alla drammatica vi-cenda,
almeno a livello giudiziario, del rapimento, stupro ed uccisione della
piccola Tori Stafford la se-ra dell’8 aprile 2009.
Dopo l’ergastolo per la sua fidanzata Terri-Lynne Mc Clintic,
e’ quindi automa-ticamente scattata la con-danna del carcere a
vita an-che per il 31enne assassino
Dopo il verdetto, Rafferty e’ rimasto immobile, in pi-edi, senza
reazione.
Alle sue spalle, nell’aula del Tribunale, il pianto a dirotto
della mamma di To-ri, la signora Tara McDon-ald. Pianto liberatorio
per la giustizia resa alla bam-bina e per l’assurdita’,
la bietta violenza della morte della sua Tori, una pimpan-te bambina
di 8 anni che “la potevi sempre trovare fuori in giardino, con
il suo bel vestitino addosso in mezzo alla terra a raccogliere ver-mi
ed insetti, o a saltare in una pozzanghera ...”
Una piccola, tradita dalla sua curiosita’ per un cane che... non
c’era. Ma, sopra-tutto, tradita ripetutamente, dalla McClintic.
La ragazza, gia’in carcere da due anni, dopo l’ammis-sione
di colpevolezza per l’imputazione di omicidio premeditato -ha
anche di-chiarato di essere stata lei l’esecutrice materiale del-l’omicidio
di Tori (con un colpo d’ascia alla testa), ha spiegato prima alla
polizia e poi in tribunale al proces-so contro Rafferty, che ri-usci’
ad addescare la bam-bina all’uscita da scuola, dicendole che aveva
un ca-gnolino in macchina.
“Anch’io ho un cagnolino, mi disse Tori; allora le chi-esi
se voleva venire a ve-dere il mio,” ha raccontato McClintic. “Tori
disse su-bito di si e fu’ cosi’ che riu-scii a portarla
all’auto; poi aprii lo sportello per farle vedere il cane che
non c’e-ra ...”
L’idea del cagnolino per attirare l’attenzione della bambina,
le era stata sug-gerita dallo stesso Rafferty, parlando in macchina,
po-co prima del rapimento
E fu poi sempre la McClin-tic che “tradi’” ancora
Tori quando lei si allontano’ dall’auto mentre la piccola
gridava per il suo aiuto me-ntre Rafferty la violentava, nella vettura
ferma nella campagna nei pressi di Mount Forest (dove 103 giorni dopo
l’omicidio) la polizia avrebbe ritrovato il corpicino della pic-cola.
La bimba, rapita mentre usciva di scuola a Woodstock, venne vio-lentata
ed uccisa la stessa sera. E’ stata sempre la McClintic a rivelare
in massima parte i dettagli dell’orrenda faccenda e indicare poi
alla polizia dove era il cadavere .
L’autopsia ha rivelato il martirio della bambina: 16 fratture
al torace, lacera-zione del fegato, volto e cranio spappolati. Il corpo
venne messo in un sacco di plastica e gettato “come immondizia”
(ha detto Mc-Clintic) sotto un cumolo di pietre nel campo.
Al processo, Rafferty non ha testimoniato e ne’ e’ sta-to
permesso alla giuria di sapere dell’arsenale di materiale pedo
pornogra-fico scoperto dalla polizia in casa dell’uomo.
Il giudice Thomas Heeney lo ha giudicato inammi-sibile. Sul computer
del-l’assassino, la polizia ha trovato film pornografici di pedofilia,
film “snuff” (nei quali la vittima e’ “ucci-sa”),
siti internet di vari in-teressi sessuali estremi: dalla necrofilia
all’incesto e ricerche di siti web di “stupri reali di minorenni”.
McClintic ha detto che giunsero al campo verso le 18 ed andarono via
circa un’ora dopo.
La ragazza ha spiegato di aver ucciso Tori dopo lo stupro, in un momento
di reazione violenta alla pro-pria aggressione sessuale, subita quando
lei stessa era minorenne.
Per il Pubblico Ministero, chi dei due abbia sferrato il colpo che ha
ucciso la bam-bina conta poco poiche’ Tori e’ stata, all’atto
pra-tico e, secondo la legge, uccisa da entrambi.