Cosa nostra negli appalti
Il ‘sistema’ in mostra
alla commissione d’inchiesta Charbonneau
Continuano le audizioni della commissione, presieduta
dalla giudice France Charbonneau, che ha lo scopo di fare luce sui sistemi
di scambi di favori e tangenti che inquinano il settore edile nell’attribuzione
degli appalti pubblici in Quebec
Dopo le “ rivelazioni” su come l’affare Mafia funziona
in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, con le relazioni e testimonianze
di esperti criminologi ma anche di “protagonisti” quali
il famoso poliziotto Pistone, memorabile “ Donnie Brasco”
infiltrato nelle ‘famiglie ‘ newyorchesi, la commissione
sta passndo al dettaglio, ai nomi ed scenari piu’ pertinenti la
realta’ circoscritta al territorio canadese.
Le testimonianze di questi giorni hanno illustrato il “ sistema”
di collusione tra mafia e mondo dell’edilizia, un sistema fatto
di tangenti, pizzo, o come viene qui de-finita “ la tassa”
, versata per assicurarsi “ che tutto vada bene” e che una
volta era anche fino al 30 per cento, pe-sando cosi’ sui costi
dell’edilizia stessa.
La testimonianzia alla commissione Chardbonneau ha dato nomi e volti
al presunto scenario: son state pre-sentate le immagini dei filmati
raccolti dalle telecamere di sorveglianza della RCMP,
immagini dei locali d’in-contro della mafia in quel di Montreal,
frequentati da imprenditori e o loro emissari, con consegna di contanti,
poi spartiti o , come nel caso dell’immagine su ripro-posta, infilati
nei calzini di boss di calibro quale l’ex don Nicolo Rizzuto senior.
Immagini che inchiodano un quadro i cui tasselli sa-ranno ulteriormente
messi a fuoco nelle prossime se-dute della Commissione.