Canada: corruzione e infiltrazioni
mafiose
un vaso di pandora
Il
pensiero di Antonio Nicaso, giornalista e scrittore
esperto di fama internazionale
Se prima Montreal faceva pensare a una polveriera pronta
a esplodere sotto il peso della violenza mafiosa, oggi sembra un vaso
di Pandora.
La commissione Charbonneau ha scoperchiato un verminaio che rischia
di trascinare nel fango buona parte della classe politica amministrativa.
Nei giorni scorsi il municipio di Laval e l'abitazione del sindaco di
quella cittadina sono stati passati al setaccio dalla squadra anticorruzione
della polizia. Sempre in Quebec, riprende l'audizione dell'imprenditore
Lino Zambito, a cui si deve il merito di aver messo a nudo il sistema
di collusioni che esisteva attorno al settore degli appalti pubblici.
Zampito ha rivelato che per ogni appalto assegnato bisognava versare
una percentuale alla mafia, un'altra ai politici e un'altra ancora ai
burocrati della pubblica amministrazione. Lo stesso metodo utilizzato
in Italia e scoperto negli anni Ottanta grazie alla collaborazione con
la giustizia di Angelo Siino, il cosiddetto ministro dei lavori pubblici
di Cosa Nostra.
In Italia lo hanno battezzato il tavolino degli appalti, un mangia mangia
a spese dei contribuenti. In Canada, non ha ancora un nome, ma rischia
di trascinare nel fango molte persone.
Le ultime audizioni di Zambito sono state secretate. Quelle precedenti
che hanno chiamato in causa alcuni politici e funzionari della pubblica
amministrazione, invece, si sono rivelate illuminanti, poichè
hanno fatto capire la vera essenza della mafia da sempre conta su insospettabili
contiguità con la politica e l'imprenditoria.
Mi ha sorpreso, invece, e non poco, la reazione del premier dell'Ontario,
Dalton McGuinty. Dopo l'inchiesta del Toronto Star e di Radio Canada
ha fatto di tutto per minimizzare sul rischio di infiltrazioni mafiose
in Ontario, sottovalutando l'avvertimento della polizia italiana che,
da tempo, considera l'Ontario un luogo dove sfuggire alle inchieste
della magistratura italiana, ma anche dove investire i proventi del
traffico internazionale di droga.
Non so che cosa gli abbiano detto i suoi referenti nella polizia provinciale
o federale. Né mi interessa saperlo. McGuinty dovrebbe provare
a leggere [o almeno a farsi leggere] il rapporto del Fondo Monetario
Internazionale, secondo il quale in Canada ogni anno si riciclano da
22 ai 55 miliardi di dollari.
Forse sarebbe importante capire chi ricicla e chi investe nel nostro
Paese tutto questo denaro.
In Canada, la corruzione e le infiltrazioni mafiose, purtroppo, sono
un fenomeno diffuso e vanno oltre il Quebec.
In Ontario, ci sono politici che si accontentano di sedersi in prima
fila all'Air Canada Centre e altri che invece si fanno ristrutturare
la casa a spese di imprese che operano nel settore dell'edilizia.
La differenza è che in Quebec si sta cercando di capire come
vengono gestiti i soldi dei contribuenti, mentre qui da noi, si continua
a far finta di niente. Fa comodo a molti.
Antonio Nicaso ( 19 ottobre 2012 - Lo Specchio)