Assassinato su College St.
“Aveva debiti di gioco”
Per i vicini di casa, il 35enne John Raposo era un padre
premuroso, at-tento e gioviale con tutti, insomma “un bravo padre
di famiglia”; ma, per gli amici intimi e per gli investigatori
che stanno ora indagando sul suo omi-cidio, Raposo, sopran-nominato
“John Maserati” era un uomo che viveva col rischio, a pericoloso
contatto con la malavita ed il crimine organizzato “e conduceva
una vita molto appariscente.”.
Aveva il vizio delle scom-messe e “scommetteva e perdeva forte”,
hanno spie-gato persone informate.
Al momento Raposo do-veva delle forti somme di denaro per scommesse
piazzate con elementi le-gati alla criminalita’ orga-nizzata che
controlla “il giro”.
Raposo e’ stato ucciso da un colpo di pistola alla testa da un
assassino mascherato che gli ha sparato mentre era seduto con amici
ad un tavolo del “patio” del Sicilian Side-walk Caffe’,
su College Street (angolo Montrose), martedi’ pomeriggio verso
le 15:30 quando il locale era affollato di tifosi che seguivano l’incontro
di calcio Italia-Eire degli Europei 2012.
Nella sparatoria - testimoni parlano di cinque, sei col-pi- un altro
uomo e’ rima-sto ferito ma le sue condi-zioni non sono gravi.
Dopo “l’esecuzione” l’as-sassino, camuffato
da ope-raio edile, con tanto di el-metto di sicurezza, giac-chetto a
vento con strisce catarifrangenti davanti e dietro, ed una maschera
anti-polvere sulla bocca, e’ fuggito in direzione nord. Dall’Eaton
Centre a Col-lege St., la follia omicida del regolamento dei conti in
pubblico dilaga dunque a Toronto.
Questa volta, invece delle gang di quartiere, “l’am-biente”
e’ quello delle scommesse illegali, la criminalita’ organizzata
e, a quanto sembra, anche quel-lo delle gang fuorilegge di motociclisti.
Secondo le solite fonti uf-ficiose, Raposo aveva anche legami ed amicizie
con il “Loners Motorcycle Club”.
Raposo viveva da qualche anno su Crawford, aveva un figlioletto ed un
secon-do era in arrivo: la sua ra-
gazza e’ incinta di quattro mesi.
La polizia ha confermato che Raposo era stato anche amico intimo dell’ex
pugi-le Eddie Melo, che fini’ co-involto nel crimine orga-nizzato
di Montreal e ven-ne poi ucciso ad aprile 20-01, in un’esecuzione
mol-to simile alla sua, dinanzi al caffe’ Amici di Missis-sauga.
Entrambi portoghe-si, Raposo fu uno degli uo-mini che porto’ a
spalla la bara di Melo al funerale dell’ex pugile.
Ed era noto anche alla poli-zia: tra due settimane Ra-poso sarebbe dovuto
com-parire in tribunale per ris-pondere d’aggressione ag-gravata
ed a dicembre av-rebbe avuto un processo per guida pericolosa.
L’assassino sarebbe un uo-mo alto circa 6’, capelli bi-ondi
lunghi e corporatura atletica.
La polizia sta setacciando le strade locali ed i giardini dinanzi le
abitazioni per in-dizi. Ai residenti di queste strade, la polizia raccoma-nda
di non toccare alcun “oggetto strano” che pos-sano trovare
dinanzi la loro abitazione. Quello che de-vono fare invece e’
chia-mare subito la polizia.
“Era seduta ad un tavolo del patio, quando ho sen-tito vari colpi
di pistola,” dice Silvia Petrozza. “Sono saltata su, ho
preso i miei bambini e siamo fuggiti.”
Joseph Gatti, un altro tes-timone oculare, racconta invece di aver visto
la vit-tima accasciata sulla sedia, con un “colpo alla testa”.
Gatti pensa che la persona ferita sia invece stata col-pita di rimbalzo
da un col-po vagante. “L’uomo era svenuto ed aveva una ferita
allo stomaco.”
Gli investigatori contano sull’assistenza dei testimo-ni per giungere
all’assas-sino. Wendy Drummond, portavoce della polizia di Toronto,
ha detto che “ab-biamo gia’ ricevuto delle importanti testimonianze”
da parte di molte delle per-sone che hanno assistito al-la sparatoria
ed erano sedu-te ai tavoli del “patio”.
Intanto si stanno esaminan-do i filmati delle varie tele-camere di videosorvegli-anza
attive nella zona.