vaughan dice ‘si’ a
del duca
Una differenza di 5.698 voti tra i 16.380 del libe-rale
Steven Del Duca e i 10.682 del conservatore Tony Genco nell’elezione
suppletiva a Vaughan do-ve a votare sono stati so-lamente 31.992 elettori,
ben 17.376 in meno ri-spetto all’elezione dello scorso ottobre,
che aveva confermato Greg Sorbara e la terza sconfitta di Genco allora
con una dif-ferenza di 10.767 voti.
Il
calo del numero dei votanti - per gli elettori di Vaughan e’ stata
la quinta elezione dalle municipali dell’ottobre 2010 - ha senza
dubbio pesato an-che sul candidato del-l’Ndp, Paul Donofrio- che
ha ricevuto 3.633 voti mentre nella precedente elezioni erano stati
5.584 - e voti in numeri molto bassi, per i candidati degli altri partiti.
Liberali in festa alla Su-preme ed il neo eletto Del Duca che ha parole
di grande stima per Greg Sorbara - presente in sala, e che non nasconde
la sua...semicommozione - e conferma quelli che sono stati i punti della
sua cam-pagna elettorale, con particolare riferimento al-l’ospedale
che “al piu’ presto” dovra’ sorgere in questa
citta’ e chiudendo con la promessa di miglio-rare il suo italiano.
Applaudito e non poteva es-sere altrimenti, il premier Dalton McGuinty
che ha de-finito Del Duca come un “great candidate” ed ha
riba-dito come sia importante tro-vare un modo di giungere alla riduzione
del deficit sen-za, naturalmente, senza com-promettere sanita’
ed istru-zione.
Ben diversa la riunione fine/campagna nella sede della sezione conservatrice
di Vaughan dove, presenti anche il ministro Julian Fan-tino, il deputato
provinciale Peter Shurman e, per breve tempo, anche il leader Tim Hudak,
il candidato sconfitto Tony Genco ha duramente criticato i liberali
per aver orchestrato le byelection nel periodo estivo e con po-chissimo
tempo a dispo-sizione dei partiti per or-ganizzarsi.
Genco ha messo in rilievo come le insegne del can-didato liberale Del
Duca era-no gia’ esposte nella strade cittadine prima ancora che
questi fosse ufficialmente nominato e come non vi sia stato tempo per
una ricerca e selezione di un candidato.
Mentre la sera dell’elezione Genco non si e’ pronunciato
su una sua possibile futura candidatura secondo alcune informazioni,
nei giorni se-guenti l’avrebbe esclusa or-dinando anche la distru-zione
di tutte le sue insegne elettorali.
Secondo alcune indiscre-zioni Genco si sarebbe di-chiarato disposto
a non can-didarsi per la byelection della scorsa settimana, ma il pochissimo
tempo a dispo-sizione non avrebbe con-sentito la ricerca e la sele-zione
di un diverso candi-dato: con l’elezione sup-pletiva della scorsa
settimana dal 1999 sono quattro le elezioni nelle quali Genco si e’
candidato ed in tutte quat-tro e’ stato sconfitto.
Piu’.. come... peggio...
Il “Piu’ di prima” che si aggiunge a quel “Come
prima” di Toni Dallara dopo le due byelection sarebbe da sostituire
con un “Peggio di prima” almeno per il Premier liberale
Dalton McGuinty e per il leader conservatore Tim Hudak...
Mentre, pur con tutte le cautele possibili, era prevedibile il voto
liberale a Vaughan, sor-presa e’ stato quello endippino a Kitchener-Waterloo
che ha impedito quella possibile maggioranza liberale forse studiata
a tavolino qualche tempo fa, con lo spostamento dell’ex ministra
conservatrice Elizabeth Witmer che, dopo 22 anni, lascia Queen’s
Park per una, chiamiamola “pensione” lavorativa e ben remunerata:
188,000 dollari all’anno.
Hudak ha spiegato la perdita del seggio di K-W con il massiccio intervento
nella cam-pagna elettorale dei sindacati mobilitati in una concreta
protesta - quella di far vincere l’Ndp - contro il governo liberale
per la sua posizione nei confronti degli insegnanti.
Per Hudak nessun riferimento a Vaughan dove un sindacato ha appoggiato
pub-blicamente il conservatore Genco. Il leader presente negli uffici
della sezione del partito, ha lasciato prima del risultato...
Ora si trattera’ di vedere come la sconfitta si riflettera’
sulla leadership di Hudak gia’ messsa in discussione dopo le elezioni
dello scorso ottobre: ufficialmente nessun cam-biamento, pero’...
Mancata la sperata maggioranza sempre dura la strada dei liberali che
si trovano a barattare la loro sopravvivenza con l’Ndp, ma fino
a quando?
Dando per quasi certo che nessun leader azzarderebbe il lancio di nuove
elezioni nel prossimo autunno non resta che aspettare quando, Natale
e Befana passati e, dopo la Pasqua del 31 marzo, forse l’elettore
tornera’ a dire la sua...